La Romania al voto, domenica si elegge il nuovo Capo dello Stato
Il 24 novembre si tiene il primo turno delle Presidenziali, ma quasi certamente servirà il ballottaggio: favorito il socialista Ciolacu, seguono il liberale Ciucă e il nazionalista Simion, outsider la riformista Lasconi
Il 24 novembre la Romania va al voto per le Presidenziali, che tradizionalmente sono appannaggio di due formazioni politiche. Il Partito Nazionale Liberale dell’attuale Capo dello Stato Klaus Iohannis, ormai giunto al limite costituzionale dei due mandati, e il Partito Social Democratico dell’attuale Premier Ion-Marcel Ciolacu. Mai come quest’anno, però, la sorpresa potrebbe essere dietro l’angolo.
La Romania al voto
Il Presidente della Romania è il garante della Carta fondamentale, il capo supremo dell’esercito e il rappresentante della Nazione nelle relazioni estere. Essendo il leader di una Repubblica semipresidenziale, come riporta Sky TG24, nomina il Primo Ministro e viene eletto direttamente dal popolo. Che, aggiunge l’ANSA, sarà chiamato a fare la sua scelta domenica prossima, benché quasi certamente le urne dovranno riaprirsi l’8 dicembre per il ballottaggio.
Come riferisce l’Huffington Post, i temi su cui verosimilmente si giocherà la partita sono quelli finanziari e della politica estera, in parte legati. Il costo della vita, infatti, è estremamente alto in rapporto agli stipendi, e per molti si tratta di un effetto collaterale della guerra tra Russia e Ucraina. Non a caso, è in forte calo la fiducia degli elettori sia nell’Europa che nella NATO.
I principali candidati alle Presidenziali della Romania
In ogni caso, favoritissimo per il primo turno, come rileva Askanews, è l’europeista e filo-atlantista Ion-Marcel Ciolacu, numero uno del PSD. Il quale ha impostato la propria campagna elettorale su aumento dei redditi e del potere d’acquisto, reindustrializzazione, costruzione di autostrade, pari opportunità nell’istruzione e nella sanità. E al momento presiede un Governo di coalizione col PNL che, in caso di trasferimento a Palazzo Cotroceni (il Quirinale di Bucarest), parrebbe intenzionato a replicare.
Tuttavia, il secondo posto oscilla tra almeno quattro candidati a seconda del sondaggio, ed è difficile capire se lo conquisteranno i liberali ora guidati da Nicolae Ciucă. Ex generale e attuale Presidente del Senato, che punta sulla sicurezza economica e sociale, il sostegno alla famiglia e il contrasto al declino demografico.
Il contendente più forte per la piazza d’onore, però, sembra essere George Simion, Presidente dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni. Nazionalista ed euroscettico, contrario agli aiuti a Kiev (che gli ha anche notificato un divieto d’ingresso), ha promesso appartamenti a interessi zero a un milione di cittadini.
Gli altri aspiranti alla Presidenza
Appare invece più staccato Mircea Geoană, ex socialdemocratico presentatosi come indipendente. Il quale ha presentato un programma basato sulla modernizzazione del Paese, dall’architettura istituzionale alla digitalizzazione dell’economia. Ma paga il fatto di essere stato, fino al settembre scorso, vicesegretario generale dell’Alleanza Atlantica.
Infine, l’outsider potrebbe essere la riformista Elena Lasconi, numero uno dell’Unione Salvate la Romania, Sindaco della città di Câmpulung ed ex giornalista. La quale si è concentrata sulla lotta alla corruzione, un taglio delle tasse e il restyling del sistema giudiziario. E potrebbe beneficiare del ritiro – con annesso endorsement – di Ludovic Orban, fondatore di Forza della Destra.
È anche l’unica presenza femminile dopo la controversa esclusione, da parte della Corte Costituzionale, di Diana Iovanovici Șoșoacă, leader del partito conservatore S.O.S. Romania. Considerata ineleggibile perché «il rispetto della Costituzione e la difesa della democrazia» sono «estranei al discorso pubblico da lei promosso».
Sia come sia, i seggi stanno già per aprirsi, e per la prima volta gli scrutatori trasmetteranno digitalmente i verbali con le preferenze espresse al sito prezenta.roaep.ro. I discendenti dei Daci, quindi, potranno monitorare l’andamento elettorale in tempo reale, benché verosimilmente occorreranno altre due settimane per conoscere il nome del nuovo Capo dello Stato. Che vinca il migliore!