La San Pietro costantiniana, la più importante basilica di Roma
La basilica voluta da Costantino fu costruita in una zona molto particolare, sopra la tomba dell’apostolo Pietro
La basilica di San Giovanni è la più antica basilica di Roma, quella di San Pietro è sicuramente quella più importante. La basilica voluta da Costantino fu costruita in una zona molto particolare, sopra la tomba dell’apostolo Pietro, segnata da una piccola edicola rossa posta nell’enorme necropoli vaticana in uso dal II al IV secolo.
L’apostolo Pietro
L’apostolo Pietro fu martirizzato all’interno del circo di Nerone, un luogo in cui si tenevano corse di cavalli, bighe e quadrighe, divenuto, durante le persecuzioni dei cristiani e dopo l’incendio di Roma, il luogo delle esecuzioni.
La costruzione di questa basilica si deve all’imperatore Costantino nel 318 e completata in circa trent’anni.
La tradizione vuole che sia stato lo stesso Costantino a scavare la prima terra per le fondamenta mettendola in 12 ceste in onore dei 12 apostoli.
Per edificare la basilica fu sbancata l’intera collina del monte Vaticano, pur sorgendovi una necropoli nonostante il divieto che fino ad allora era sempre esistito di distruggere una zona cimiteriale.
La basilica misurava circa 90 m di lunghezza e i 65 di larghezza ed era divisa in cinque navate che prendevano luce da numerose finestre poste in alto. La navata centrale era molto più grande delle altre e terminava in un’unica abside al centro era presente l’altare, che doveva essere posto in assialità con la tomba del famoso martire. La copertura era formata da capriate in legno.
Della decorazione della prima basilica costantiniana rimane poco
Dal Liber Pontificalis si sa che doveva avere le pareti decorate in marmo giallo, ad imitazione dell’oro, fino ad una certa altezza e al di sotto delle finestre doveva invece svolgersi una decorazione a mosaico riguardante storie.
Sono ovviamente tutte ipotesi come è anche ipotetica la ricostruzione della decorazione del catino absidale che vedeva una traditio legis, con Cristo al centro, Pietro e Paolo ai suoi lati, svettanti sul monte paradisiaco.
Secondo gli studiosi doveva trovarsi una decorazione sull’arco trionfale della chiesa a mosaico, rappresentante Costantino e i suoi figli che porgevano a Cristo il modellino della chiesa appena costruita.
Sul pavimento c’era la Rota Porphyretica dove si inginocchiava l’imperatore per essere incoronato dal Papa. Tale monumento si trova attualmente nella navata centrale dell’attuale basilica.
L’esterno aveva un atrio molto grande chiamato “Paradiso” che al suo centro aveva un ninfeo con una fontana a forma di pigna, tuttora conservata nel cortile della Pigna ai Musei Vaticani.
La facciata, preceduta da un portico, presentava due file di finestroni, l’uno sopra l’altro con un piccolo rosone centrale.
Il campanile inserito nella basilica
Su questo corpo di basilica fu poi successivamente inserito un campanile, una sorta di torre con in cima una palla e un gallo di bronzo dorati, attualmente nella sala del Tesoro.
Ci sarebbe troppo da scrivere sulla più importante basilica romana.
Va sicuramente tenuto in considerazione che San Pietro all’epoca di Costantino era il più importante degli apostoli, ma anche più importante dello stesso Paolo.
Purtroppo a causa dei lavori avvenuti durante il rinascimento la facies medievale è andata totalmente perduta: il marmo giallo che doveva risplendere, i tendaggi che si trovavano nelle navate, i mosaici sia del catino absidale che dell’arco trionfale.
I committenti volevano sicuramente suscitare stupore e incredulità negli spettatori: non solo si trovavano nel luogo in cui era sepolto il “braccio destro” di Cristo, ma il tutto era enfatizzato da una decorazione che doveva quasi dare l’idea di trovarsi in Paradiso, proprio al fianco di Pietro.