La Sardegna distanzia le altre Regioni: meno contagi ed è pronta a ripartire
Il mondo degli eventi riscopre la Sardegna e Cagliari
La Sardegna distanzia le altre Regioni: meno contagi ed è pronta a ripartire. Mentre il Nord Italia, flagellato dalla pandemia, stenta a ripartire, le Regioni del Sud sembrano intenzionate a recuperare il tempo perduto. Tra tutte, finora la Sardegna sembrerebbe essere la regione più “virtuosa”. “La Sardegna ha resistito”, ha dichiarato Alessandra Zedda, Vicepresidente delle Regione Sardegna e Assessore al lavoro. “I sardi sono stati rigorosi, e sono stati individuate subito le procedure per fermare i contagi e per rilevarli dall’inizio. Ora lo 0,5 che è il riferimento a cui i nostri comuni devono attenersi anche per la fase 2 è molto vicino, noi rientriamo in questo parametro. Abbiamo zone diversificate, ci sono stati anche zone con contagio 0”. A preoccupare adesso, oltre alla salvaguardia della salute dei cittadini, è anche l’aspetto economico.
Il sud come motore d’Italia
Non dimentichiamo infatti che la Sardegna è da sempre una meta turistica d’elezione in tutto il mondo e il rischio di una forte perdita dell’indotto è realistico. Ma la Vicepresidente Zedda si è detta ottimista anche in questo senso: “Le nostre strutture turistiche hanno spazi enormi soprattutto di condivisione, sia interni che esterni. Ad esempio, gran parte delle sale di ristorazione hanno degli spazi molto grandi e possono attivare da subito le misure di prevenzione previste”.
Non solo, la Regione è già intervenuta con misure di sostegno: sono stati impegnati circa 15 milioni di euro di prestiti. “Ora stiamo valutando delle misure a fondo perduto per le aziende, non solo nel campo turistico ma anche per le altre imprese,” ha continuato l’onorevole Zedda “ovviamente parametrato sul taglio del costo del lavoro. Nel momento in cui si va a guardare i costi, quello del salario va incidere in modo determinante e se riusciamo a dare un contribuito su quel versante, daremo un bel respiro alle aziende sarde”. Insomma, c’è tanta voglia di ripartire e di competere con il Paese e con tutta Europa.
Spiagge sarde e barriere in plexiglass
Se dici Sardegna non si può non pensare al mare di questa terra meravigliosa e alle sue spiagge immerse nella natura più selvaggia. Spiagge immense, appunto, dove è possibile mantenere le distanze senza dover ricorrere alle barriere in plexiglass che hanno fatto tanto discutere e che vedono contraria anche la Vicepresidente: “abbiamo una natura eccellente, abbiamo delle spiagge immense dove si deve evitare qualsiasi barriera di qualsiasi prodotto che non sia naturale. Useremo giustamente le separazioni che sono intanto quelle della distanza, poi potremo valutare il numero chiuso, orari diversificati e una diversa organizzazione dei lettini”.
Scelte coerenti, che però portano alla ribalta il problema delle spiagge libere, km e km in tutta Italia: non si può costringere gli italiani a pagare per un bene di tutti. “Il presidente Solinas ha rappresentato l’esigenza di tenere chiuse le spiagge libere proprio per valutarne l’utilizzo in maniera corretta, sia nel rispetto ambientale che sanitario. Io credo che nelle spiagge libere, che sono tantissime, il buon senso deve essere la prima condizione”, ha concluso l’onorevole Zadda.
Il mondo degli eventi riscopre la Sardegna e Cagliari
Un altro mondo messo in ginocchio dall’emergenza Covid-19 è quello legato a eventi e turismo. “Per quanto riguarda turismo ed eventi siamo sulla cancellazione totale, è tutto completamente fermo”, ci ha raccontato Ileana Coiana, Presidente di Federeventi, il Sindacato di Confcommercio in via di costituzione. “Purtroppo, la nostra non è una categoria molto nota e al livello di incentivi c’è molto poco. Noi ci stiamo muovendo, il nostro focus è far sentire la nostra voce anche da un punto di vista dell’ottenimento di maggiori aiuti per la tutela di una categoria che non rappresenta niente di meno rispetto alle grandi aziende del turismo”.
Prima della fine dell’estate, però, probabilmente resterà tutto fermo: “Sembrerebbe che forse per settembre, con eventi contingentati, riusciremo a riportare qualcosa. Il mio obiettivo è sensibilizzare operatori e istituzioni per posizionarci in un trend che negli ultimi anni è stato fortissimo soprattutto al livello internazionale”. Ed infatti, dal 2017 al 2019 soprattutto al livello internazionale l’attenzione si è spostata, dalle grandi città come Roma, Milano o Venezia, ai piccoli borghi e ai gioielli del Centro-sud Italia. In questo senso, la Sardegna ha tutte le carte in regola per potersi riposizionare sul mercato.
Considerando che l’isola è stata toccata in minima parte dai contagi, ci sono molte strutture che si stanno posizionando sul mercato come Covid-free: “È adesso il momento di far riaffiorare le unicità dei piccoli territori che hanno dei grandi spazi aperti, come Cagliari, che sono perfetti per eventi ad esempio aziendali”, ha continuato Coiana, per poi concludere che “Cagliari si sta organizzando con nuove strutture nuove realtà, progetti di riqualificazione urbanistica. È pronta a ripartire”.
*Articolo realizzato con la collaborazione di Miriam Gualandi