La scuola del merito non c’è più: ma questo genera solo più disparità sociale
La Scuola “democratica” ha impoverito gli studenti brillanti senza neppure essere di sostegno a quelli meno competitivi
Nelle scuole italiane prima delle molteplici riforme legiferate sia dalla destra che dalla sinistra si studiava il latino e l’Iliade. Era una scuola della preparazione robusta e del merito.
Sin dalle elementari la scuola selezionava e promuoveva esclusivamente i meritevoli. Con la nascita della scuola democratica pensata e voluta per salvare i più deboli oggi di fatto ha impoverito tutti gli studenti e i programmi non si completano mai per aspettare i meno capaci e i meno volenterosi e studiosi.
La scuola “democratica” non aiuta né meritevoli né i mediocri
Cosi sicuramente non si migliora il livello culturale e di apprendimento delle fasce più deboli che restano tali e non avranno mai una istruzione adeguata ma creano soltanto futuri disoccupati. Mentre tagliano le ali ai studenti più meritevoli che non potranno mai raggiungere i livelli di preparazione scolastica dei figli delle famiglie più agiate che continueranno ad essere i migliori. Quando la scuola era seria i studenti con una preparazione mediocre venivano bocciati e dovevano ripetere l’anno scolastico o nel caso contrario abbandonare gli studi e si dedicavano ad imparare un mestiere. Poi è nata la scuola democratica che ha conferito titoli a tutti a prescindere dalla loro preparazione. Tutti diplomati ma tutti futuri disoccupati. Si possono promuovere studenti con una votazione di sessanta?
Se dovessero pensare di iscriversi all’università non supererebbero mai il test di ingresso. Quale imprenditori offrirebbe lavoro a chi esce dalla scuola con un voto basso? Se tutti vengono promossi a prescindere se hanno o meno studiato a cosa serve impegnarsi seriamente negli studi? Una volta gli esami consistevano in quattro prove scritte e all’orale si portavano tutti i programmi degli ultimi quattro anni. E’ facile immaginare a quali prove di memorizzazione e di organizzazione mentale erano sottoposti gli studenti di allora.
Torniamo alla Scuola del merito
Sono coloro che poi hanno fatto grande l’Italia. Ai giorni di oggi scuola facile e di bassa qualità allarga sempre di più il solco tra ceti alti e ceti bassi. I primi continuano a formarsi nelle scuole private ed avere una preparazione adeguata per ottenere poi successi inaspettati nella vita. I secondi sempre meno preparati per affrontare il mondo del lavoro ed obbligati ad accettare lavori saltuari e poco pagati. Tutte queste riforme volute da una classe politica mediocre hanno creato solo danni e dovrebbero chiedere scusa ai studenti tutti che meriterebbero altra scuola e ai loro familiari. Torniamo al merito per salvare l’Italia da questo impoverimento culturale collettivo.
Cesare Giubbi