La Statua di Montanelli e il fascio littorio: intervista a Italo Cucci
La statua di Montanelli imbrattata è un doppio affronto a Indro che nella fase finale della vita fu ribattezzato dalla sinistra per la sua posizione anti-Berlusconi
1 – Abbattere un monumento, la statua a memoria di una figura che ha lasciato il segno nella storia di un Paese e di un popolo è sempre un’azione violenta. Italo Cucci ha visto questo e altro nella sua vita personale e professionale. Qual è la sua analisi?
Finita la guerra, l’ho vissuta in Romagna, al centro della Linea Gotica, la mia famiglia si è spostata a Rimini, la città più comunista d’Italia dopo essere stata fascistissima. Era un cumulo di macerie dopo 366 bombardamenti alleati ( si chiama fuoco amico!) e si erano salvati solo il ponte di Tiberio e l’Arco d’Augusto, edilizia romana… Ebbene, la piazza principale dedicata a Giulio Cesare, che lì si era fermato con le truppe dopo avere superato il mitico Rubicone (alea iacta est) con un cippo rievocativo e sopra una bella statua del Divo Caesar fu immediatamente dedicata a tre partigiani uccisi dai tedeschi (piazza Tre Martiri), e ci sta. Ma la statua è stata per decenni collocata fuori città, al mattatoio comunale. Da poco è tornata in piazza.
Le case del Fascio diventano case del Popolo
Ho visto altri iconoclasti all’opera, in Romagna, ma anche molti furbi: tutte le Case del Fascio volute da Benito diventarono Case del Popolo, immenso patrimonio immobiliare del PCI. E le tante case private soprattutto lungo le vie Emilia e Flaminia, (non tutti sanno che le due grandi strade per Roma e per il Nord nascono a Rimini) che mostravano orgogliose sui muri le famose frasi del Duce tipo “E’ l’aratro che traccia il solco, è il fucile che lo difende”, son rimaste lì per decenni e ce ne sono ancora perché a ripulire i muri toccava al padrone e costava. Oggi vivo a Pantelleria e ogni tanto qualche coglione chiede di rimuovere un fascio littorio in pietra di svariati quintali o demolire i fasci dal portale dell’aeronautica ma sono ancora lì perché l’aeroporto di Pantelleria lo fece costruire Mussolini in persona commissionandolo all’ingegner Nervi.
Criminali di guerra in gara sul Guinness dei Primati
Ho detto a un milanese di togliere dalle vie di Milano il nome di Napoleone, noti criminale di guerra in gara sul Guinness dei Primati con Gengis Kan, Hitler e Stalin. A proposito: andai a Gori, in Georgia, quando l’URSS scaricò Stalin; mi chiesero di non parlarne perché era stato cancellato. Ma nella piazza principale c’era una sua statua alta venti metri. E c’è ancora. Come a Bologna via Stalingrado (in Russia la città eroica che ha fermato il nazismo con centinaia di migliaia di morti è stata rinominata Volgograd ma Putin che non è scemo ripristina il vecchio nome). Milioni di cretini incolti nel mondo non conoscono la storia e vogliono dettar legge.
Imbrattata la statua di Indro Montanelli
2 – E’ stata imbrattata anche la statua di Indro Montanelli. Il motivo una vicenda personale del giornalista di Fucecchio, accusato di razzismo e pedofilia. Che ne sa lei di quella vicenda?
Un doppio affronto a Indro che nella fase finale della vita fu “ribattezzato” e accolto dalla sinistra per la sua posizione anti-Berlusconi. Da morto gli tocca pagare non solo l’affronto degli idioti ma anche quello del noto storico Gad Lerner e l’indifferenza degli ultimi compagni di strada. Le polemiche sulla moglie somala dodicenne? Negli anni 40 una rivista della Chiesa, Nigrizia, metteva in copertina fanciulle africane con le tette al vento che allattavano il bimbo.
Alla gogna anche i protagonisti del Cinema
3 – Passano gli anni e i secoli ma non cambiano certi comportamenti. Censura per i film e l’autobiografia di Woody Allen, interrotta la carriera di Kevin Spacey. Che idea ha Italo Cucci della morale?
La morale è sempre quella: fai merenda con Girella. E lascia perdere Asia Argento.
4 – Lei valuta insieme la persona e la sua opera o fa differenza tra l’uno e l’altra?
La mia ammirazione va a un prototipo moderno, Mao Tse Tung, tutt’intero. Pensiero e azione, come Mazzini e Garibaldi, ma in dimensione cinese: immenso. Chi ha cultura studia Marx, Lenin, Stalin, Mussolini, Churchill, Roosevelt, Truman, Castro, Che Guevara e deve conoscere per forza anche Hitler e i cervelli malati che aveva intorno.
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