La tesi di Maurizio Scandurra: “Il vaccino è la nuova tessera fascista”
Riflessioni del giornalista e saggista cattolico su un Paese che pensa solo a divertirsi in cerca di una normalità che già non esiste più
Riflessioni di Maurizio Scandurra, giornalista e saggista cattolico, su un Paese che pensa solo a divertirsi in cerca di una normalità che già non esiste più.
L’Italia ha vinto. E, puntuali, riprendono i caroselli nelle strade. Come se nulla fosse successo. La gente ha bisogno di normalità. Di festa. Di allegria. Di euforia. Conta solo il divertimento, il casino. E, pur di poterselo permettere, si farebbe iniettare – o meglio, “inoculare”, come fa tanto “figo” dire oggi – qualsiasi cosa in endovena pur di battere il ‘Tana liberatutti’.
Tutto, tranne che una sana dose di buonsenso. La più importante. L’unica che fa bene al cervello, al cuore, all’intero organismo, fisico e psichico insieme. Basta fare baldoria, è estate del resto. E’ solo questo quello che importa realmente alla gente.
Ma che gente? Di che persone parliamo? Di un popolo ignorante e ignaro che pensa al vaccino come a una panacea di tutti i mali? Di una nazione vittima dei giochi sporchi dei ricchi e potenti del pianeta che tramite tv e digital media ti fanno edere e credere ciò che vogliono? Ciò che loro conviene?
Covidioti, pensano davvero che il peggio sia passato
Di uno Stato popolato da Covidioti che pensano che ormai lo tsunami sanitario sia acqua passata, mentre una nuova onda (con tanto di ondata costruita ad hoc dalle élites) già si affaccia e solleva minacciosa all’orizzonte, anche se più silente, e proprio per questo ancor più infingarda?
Non è trascorso neanche un mese dall’abolizione di quella misura miseramente draconiana e incostituzionale del ‘coprifuoco’ che già la narrazione mainstream parla di aumento dei contagi ovunque. Con Draghi a ribadire che la pandemia non è finita, e che con essa sarà meglio che impariamo comunque a convivere.
Meglio mettere le mani avanti prima, così quando arriveremo al prossimo 10 ottobre saremo tutti belli e felici di chiudere nuovamente, perché la salute viene prima della libertà. E di vivere prigioniero – che non è certo vivere, semmai morire – poco interessa a chiunque. Basta che si respiri, tutto va bene. Panta rei, tutto scorre, tutto passa.
Ma che cosa resta, infine? L’aver buttato un biennio dietro a inutili paure pompate biecamente dai media di regime. L’aver azzerato quel poco di buono che la nostra economia non certo fertile e fertilizzata era riuscita a fare dalla crisi del 2008 a dicembre 2019. L’aver spento ogni intento di ricerca delle verità e utile spirito critico in chi si è ormai arreso e assuefatto a quanto la (dis)informazione di Stato propone.
Il vaccino? La più grande inculata della storia
E il vaccino? La più grande inculata della storia. Una truffa luciferina propinata e spinta con lo spegnimento di ogni cervello di massa: ammesso e non concesso che di materia grigia, nelle masse, ve ne sia ancora, con o senza sfumature non importa quante.
Il vaccino che non protegge dal Covid, dai suoi effetti peggiori. Che non impedisce nuove forme di contagio, casomai risveglia antichi tumori (leggere le cronache e parlare con i medici, quelli svegli e sinceri, per credere).
Che serve solo a garantire laute mance pubbliche a incompetenti e parassiti come il Comitato Tecnico Scientifico e chi lo guida.
Che serve solo a dare l’idea di una guerra senz’armi tradizionali (ma con altre ben peggiori) ogniqualvolta appare in video il ‘mitico’ uomo in mimetica che si chiama Generale Figliuolo.
Il vaccino, venduto per così efficace che parrebbe ora irrinunciabile la terza dose: ma, dico, con che coraggio crediamo ancora a tutto questo? Come si può soltanto lontanamente pensare che abbia una qualche efficacia se non esistono certezze e punti fermi in chi lo sostiene a ogni costo? Ma come, ora che l’80% del popolo è quasi tutto vaccinato che motivo avrebbe la pandemia di far paura? E che paura potrebbero fare i non vaccinati, personale medico, paramedico e ausiliari sanitari inclusi, che giustamente pretendono dati certi per non essere involontariamente scambiati per cavie?
Il vaccino è la nuova tessera fascista
La verità, a un occhio attento e perspicace, è una sola. Il vaccino serve solo a una cosa: è la nuova tessera fascista. Il nuovo discrimen per chi dovrà e potrà vivere ‘liberamente’, rispetto a chi invece verrà reso schiavo e prigioniero, reo di essere colui che propaga le nuove ‘varianti’ proprio perché non si vaccina.
I nuovi lager sono già tra noi. E questa volta, al posto dei poveri malcapitati Ebrei, ci sono invece i no vax: sono loro i nuovi Oscar Schindler. Eroi moderni e strenui difensori di una libertà postmoderna che si oppone a un mondo transumano fatto solo di Big Pharma e Big Data in cui con c’è più spazio alcuno per l’individuo: naturalmente, divinamente e cristianamente inteso. Famiglia e derive sessuali varie incluse.