La vicenda lunga e travagliata del Teatro dell’Opera
Buona la prima per il Barbiere di Siviglia. Non si placano le polemiche sullo sciopero dell’orchestra
Finalmente, dopo scioperi, accuse e scuse, una prima degna di nota alle Terme di Caracalla con “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini con l'originale regia di Lorenzo Mariani e la direzione del maestro Stefano Montanari.
Due giorni fa il Sindaco Marino aveva garantito: "E' fondamentale che il Teatro torni alla normalità e che cessino gli scioperi, del tutto ingiustificati a fronte di un così notevole impegno della città. Il piano industriale garantirà lo sviluppo futuro del Teatro con un nuovo equilibrio economico-finanziario, più produttività senza licenziamenti e mobilità e senza intaccare gli stipendi dei lavoratori. Il programma della prossima stagione, approvato dal Cda con 4 mesi di anticipo rispetto al passato, è di grande prestigio e valore internazionale e aumenta la qualità e la quantità delle produzioni con cinque nuovi allestimenti. Le recite aumentano del 30% rispetto agli anni precedenti. Anche quest'anno il Comune di Roma ha fatto un importante investimento sul Teatro dell'Opera".
Ma ciò non basta a far cadere nel dimenticatoio le tristi vicende che hanno coinvolto l’orchestra e hanno visto andare in scena la Bohème con il solo pianoforte. Tra l’altro, la vicenda non sembra del tutto conclusa, data la recente voce secondo la quale una delegazione di lavoratori starebbe organizzando un ulteriore sciopero per il 26 luglio, in occasione della prossima recita di Puccini. Oltretutto va ricordata l’assenza – per quasi due mesi – di un Assessore alla cultura: è solo di una decina di giorni fa la nomina di Giovanna Marinelli al posto di Flavia Barca, che si era dimessa il 26 maggio scorso.
Per quanto riguarda la messa in scena del Barbiere di Siviglia, Cgil e Fials garantiscono che non c’è alcuna mobilitazione prevista. Pur tranquillizzando da un lato, dall’altro la portavoce di sindacati Nadia Stefanelli dichiara: "Le nostre motivazione restano le stesse: vogliamo un piano in australe serio e vogliamo discuterlo al tavolo con ministero, Regione e Comune". Parallelamente Pasquale Faillaci della Rsa Slc Cgil del Teatro dell'Opera ci informa: "Nell'ultimo accordo con il sindaco Ignazio Marino, il 25 novembre scorso, si era stabilito un tavolo permanente di confronto. Da quel momento il sindaco non ha mai più concesso un incontro. Marino quel giorno si è impegnato con un accordo scritto tra le parti, ma poi c'è stato il nulla di fatto. Siamo ancora in attesa che il tavolo si apra".
Nelle ultime dichiarazioni il Sindaco – ormai alle prese con un disastro dopo l’altro – annuncia un nuovo Cda il 29 luglio "nel quale valuteremo quanto sta accadendo". Situazione a dir poco paradossale, in quanto le valutazioni dovrebbero già essere state fatte e una soluzione dovrebbe essere già pronta e fruibile. A maggior ragione in un ambito, come quello culturale, che dovrebbe essere punta di diamante in una città come Roma.
Speriamo, dunque, di poterci godere in tranquillità e con piacere questa messa in scena contaminata e dal cinema muto degli anni ‘20’30 e dal musical di Hollywood. Il regista ci spiega quest’originalità: "Il musical è stile, ma anche è stata una scelta. L’idea drammaturgica nasce perché lo si fa a Caracalla. Strizzo l’occhio al musical americano degli Anni Venti-Quaranta e io ho origini americane. Stendhal sosteneva che Rossini era pura follia organizzata. Il mio non sarà un Barbiere tradizionale, come il pubblico se lo aspetta. Rossini lo compose da giovane ed è un’opera di giovani. La mia regia sarà di azione e vivacità. Tutti si muovono a ritmo di musica: attori di estrazioni diverse, acrobati e danzatori".
Per il momento, il pubblico sembra aver apprezzato sia la scelta registica sia la direzione di Stefano Montanari, nonché l’ottimo cast che vede in scena Vito Priante (Figaro, in cui si alternerà con Davide Luciano dal 28 luglio al 6 agosto), René Barbera (Almaviva), Annalisa Stroppa (Rosina, in cui si alternerà con Teresa Iervolino dal 28 luglio al 6 agosto ), Renè Barbera e Juan Josè de Leon nelle stesse date (Conte d'Almaviva), Omar Montanari (Bartolo) e Mikhail Korobeinikov (Basilio), Gianluca Margheri (Fiorello).
Infine, la collaborazione alla regia è del coreografo Luciano Cannitol, le scene sono di William Orlandi, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Linus Fellbom. Dirige il Coro del Teatro dell'Opera di Roma il Maestro Roberto Gabbiani.
Ricordiamo che è solo la seconda volta alle Terme di Caracalla per l’opera buffa rossiniana. Ci auguriamo che, avendo già la Bohème avuto una vicenda travagliata al suo debutto all’Argentina del 1816, si eludano i malintesi e si arrivi ad un accordo fra le parti, in nome della cultura e del turismo dell’Urbe.