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La voragine al Quadraro: a Roma si aprono 100 voragini l’anno. Le zone più a rischio

A Roma ci sono molte cavità dovute all’escavazione del sottosuolo per realizzare materiali da costruzione e tante abitazioni sono costruite proprio sopra questi vuoti

Voragine in Via Revoltella, Roma Monteverde

Voragine in Via Revoltella, Roma Monteverde

A Roma si aprono 100 voragini all’anno e ci sono zone più a rischio di altre. Un problema che dura da sempre e per il quale non si sta facendo niente. Le forti piogge possono innescare la voragine ma il vuoto c’era già prima, perché non si interviene?

A Roma si aprono in media 100 voragini ogni anno. Sono moltissime le cavità sotterranee in città e molte abitazioni, spiegano gli esperti, sono costruite proprio sopra questi vuoti. Quella che si è aperta il 28 marzo al Quadraro, in via Sestio Menas, è di 8 metri di diametro e 13 di profondità, ed è solo l’ultima e ha inghiottito due auto parcheggiate, una Dacia e una Renault. Nessuno risulta ferito. L’area è stata transennata ma la popolazione non può stare tranquilla, “Ora ho anche paura a camminare per strada” ha detto un passante.

L’immagine della buca enorme è diventata subito virale

L’immagine che appare su YouTube è impressionante, un buco enorme sulla strada con due auto dentro. La notte del 28 marzo si è aperta quella voragine sull’asfalto e ha inghiottito due auto parcheggiate. Se ci fossero state delle persone sarebbero precipitate anche loro dentro la voragine. Subito l’immagine è rimbalzata sui social ed è diventata virale. S’è messa in moto la macchina dei soccorsi e delle forze dell’ordine, arrivando fino al sindaco Roberto Gualtieri. Che ha dato disposizione per far sfollare subito gli abitanti dell’area interessata e ora 58 persone residenti nei 36 appartamenti della scala B della vicina via Attio Labeone 16, sono stati spostati per sicurezza, a spese dell’amministrazione capitolina, in alloggi alternativi.

I vigili del fuoco hanno riscontrato lesioni strutturali nell’edificio. Si spera che i residenti possano tornare nelle loro case una volta che i vigili abbiano ultimato le loro verifiche sulla tenuta del palazzo e sul pericolo di nuove frane.

Le famiglie residenti avviate per sicurezza in alloggi alternativi

Purtroppo per i 58 residenti tutto questo va a capitare proprio nel periodo di Pasqua, quando le famiglie si ritrovano insieme per festeggiare. Non sarà quindi la migliore Pasqua della loro vita se la dovranno passare lontano da casa col pericolo di perdere tutto quello che hanno. Per garantire la sicurezza nel quartiere la polizia ha garantito un apposito servizio di vigilanza davanti al palazzo al fine di evitare atti di sciacallaggio.

Nel frattempo, già dal 29 marzo, Acea e Italgas sono al lavoro per deviare i relativi sottoservizi e permettere di lavorare alla voragine in sicurezza. I tecnici hanno effettuato anche una ispezione video. “La fognatura risulta danneggiata e sono in corso le verifiche per comprendere le cause. Al momento i tecnici sono impegnati per il ripristino della funzionalità della conduttura, garantendo al contempo la continuità del servizio. Non risultano invece in nessun modo coinvolte le infrastrutture idriche“, ha spiegato Acea.

Dal 2012 a Roma si contano un centinaio di voragini all’anno

Quello delle voragini che si aprono sulla strada e sotto i palazzi sta diventando una questione sempre più preoccupante.  Dal 2012, a Roma, ogni anno si aprono in media 100 voragini. Sono moltissime le cavità sotterranee e molte abitazioni, spiegano gli esperti, sono costruite proprio sopra a questi vuoti. Una mappa mostra le zone della Capitale più a rischio. Nel 2022, tuttavia, a causa della siccità e della mancanza di piogge il numero delle voragine è stato più contenuto rispetto agli anni precedenti. Tra le più famose per i crolli quelle di via Giannetto Valli, nella zona Portuense, e quella in via Placido Zurla, a Torpignattara.

Una mappa ISPRA mette in risalto le zone a rischio

ISPRA in collaborazione con il CNR-IGAG ha avviato sin dal 2017 un progetto di studio per la suscettibilità alle voragini antropogeniche. La città di Roma sorge sopra una complessa rete di cavità sotterranee, per gran parte ancora sconosciuta, prodotta dalle attività umane, a varie riprese, in più di duemila anni. La presenza delle cavità sotterranee in particolari condizioni può provocare il crollo degli strati più superficiali del terreno con la formazione di voragini in superficie (sinkhole antropogenici). 

Sin dall’epoca di Roma antica si scavava sotto la città per prelevare il tufo che serviva a costruire case e palazzi

Stefania Nisio, dirigente tecnologo dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione ambientale, all’agenzia Agi, a suo tempo ha spiegato che: “Ci sono molte cavità sotterranee dovute proprio alla escavazione del sottosuolo per realizzare materiali da costruzione, quindi per estrarre il tufo e realizzare poi i mattoni e i manufatti. Sin dall’epoca romana, Roma è stata sfruttata dapprima nelle periferie poi si è costruito anche nelle periferie e pertanto molte abitazioni risultano costruite proprio sopra questi vuoti. È appunto il caso della zona della voragine in via Giannetto Valli, zona particolarmente famosa per questa problematica”.

Altri quartieri particolarmente a rischio sono quelli di Roma Est, Torpignattara compresa. Nello specifico tutta la zona tra la Tiburtina, la Prenestina e la Casilina, che era una zona di cava. Poi c’è l’Appio Tuscolano, dove veniva estratto il tufo. “Meno sensibili a quest’aspetto risultano i quartieri ad Ovest e Nord-Ovest della capitale dove anche geologicamente non affiora tutta questa quantità di tufo che invece risulta nel quadrante Est e Sud-Est“, ha spiegato ancora l’esperta.

Tutte le calamità di Roma in vista del Giubileo: immondizia, traffico urbano, inondazioni e voragini

Roma vive diverse calamità da tempo, oltre alla raccolta dell’immondizia per cui sta provvedendo alla diffusione della raccolta differenziata e alla costruzione di un termovalorizzatore che dovrebbe consentire lo smaltimento di gran parte dei residui, c’è il problema dei trasporti pubblici e del traffico. Per quest’ultimo sarà inevitabile nel tempo porre limiti sempre più stretti all’uso del mezzo privato nel centro cittadino, con inasprimento di multe e incremento del servizio pubblico, compresi i taxi.

Però quello delle voragini, assieme alle possibili inondazioni dovute alle bombe d’acqua che caratterizzano il fenomeno della piovosità in tempo di cambiamento climatico, sono altre calamità che funestano la vita dei romani e dei turisti.  In vista del Giubileo e dell’afflusso di milioni di visitatori tutti questi problemi rischiano di danneggiare l’economia della città in maniera grave se non vi si pone rimedio fin da ora.

Foto dal sito Ispra