Lando Buzzanca, 60 anni da grande attore e una vita da uomo vero
Nel 1971 arriva il “Merlo maschio”, diretto da Pasquale Festa Campanile, con una giovanissima Laura Antonelli al suo primo ruolo importante
Gerlando Buzzanca, (poi divenuto Lando), lo conosco bene da molti anni, quindi quando gli chiedo di rilasciarmi un'intervista mi dice subito di si.
Come hai trascorso la tua gioventù ed è vero che sei venuto a Roma giovanissimo?
Sono nato a Palermo da una famiglia di attori ed ho quindi sin da piccolo avuto il desiderio di esibirmi davanti agli altri: E' vero sono venuto a Roma all'età di 17 anni e mi sono subito iscritto all'Accademia di recitazione Sharoff e mentre studiavo per racimolare qualche soldo mi sono adattato a lavori di ogni genere. Praticamente non avevo neanche i soldi per comprarmi una camicia, ne avevo una soltanto che lavavo la sera e rimettevo la mattina.
E' stato difficile entrare nel mondo del cinema ?
Si è stato molto duro, ho fatto la comparsa in molti Films il più famoso ed importante dei quali è stato Ben Hur. Poi finalmente nel 1961 il grande Pietro Germi venne in Accademia e mi scelse per il ruolo di Rosario in"Divorzio all'italiana" e successivamente per il personaggio di Antonio in "Sedotta e abbandonata.
Dopo questo fortunato inizio le cose sono andate bene?
Mi aspettavo di meglio perché ho dovuto interpretare dei Films che certamente non passeranno alla Storia fino ad arrivare nel 1967 ad essere scelto da Lattuada per il Film "Don Giovanni in Sicilia". La fortuna vera è arrivata nel 1970 con lo Show televisivo "Signore e Signora" in coppia con Delia Scala. Grande successo di pubblico tanto che la mia battuta "Mi vien che ridere" divenne un tormentone per molti anni, e da questo notevole successo cominciai a ricevere molte proposte soprattutto cinematografiche.
Il Film che ti consacrò attore di primo livello, qual è stato?
Sicuramente nel 1971 il "Merlo maschio " diretto da Pasquale Festa Campanile con una giovanissima Laura Antonelli al suo primo importante ruolo. Il grandissimo successo di questo Films mi permise di scegliere tra molte proposte e addirittura dire la mia sulla scelta della compagne di lavoro. Girai importanti Films come "L'Arbitro", il "Sindacalista", "All'On. piacciono le donne" e poi il Film che mi ha etichettato per molti anni "Homo eroticus". Alcuni di questi andarono all'estero rendendomi famoso in molte parti del mondo.
Le leggende che ti riguardano parlano di te anche per il grande successo che riscuotevi con le tue compagne di lavoro che sono state tra le attrici più belle di quegli anni. Cosa puoi dirmi?
Come hai detto tu sono leggende. Effettivamente ho avuto un buon riscontro da parte delle mie partners, ma il mio vero ed unico grande amore è stata mia moglie Lucia scomparsa anni fa. Mi è stata vicina nei momenti più difficili crescendo i nostri due figli. E' quotidianamente presente nel mio cuore.
Ma è vero che la tua appartenenza politica ti creò dei problemi lavorativi?
Si, questo mi creò un notevole ostracismo da parte dei Produttori e della Rai stessa.
Questa situazione quanto durò ?
Per alcuni anni come ho detto, non ricevetti proposte interessanti rifiutando Film cosiddetti "scollacciati" che hanno visto protagonisti Lino Banfi, Edwige Fenech, Gloria Guida ed Alvaro Vitali, preferendo il Teatro. Nel 2005 finalmente tornai in televisione con la fiction "Mio figlio". Grandissimi ascolti. Da lì ripartii prima con una seconda serie e poi con altre fiction come "Lo scandalo della Banca Romana" e "Capri". Nel 2007, sull'onda del successo televisivo girai per la regia di Roberto Faenza "I Vicere", vincendo il Globo d'oro come migliore attore protagonista assegnatomi dalla stampa estera, dopo essere stato candidato al Davide di Donatello.Nel 2012 tornai in televisione con la Fiction "Il restauratore" prima serie e successivamente nel 2014 la seconda serie riscuotendo grande riscontro di pubblico e critica.
Vuoi parlarmi brevemente dell'incidente domestico che in un primo tempo fu descritto come un tentato suicido?
Ma quale suicidio! Entrando in bagno con in mano un bicchiere, caddi e mi tagliai un polso. E' vero che la scomparsa della mia adorata Lucia mi aveva distrutto, ma da qui a suicidarmi ce ne corre.
Dopo più di 70 films, programmi tv, fiction e teatro, per ora un po' di riposo per il guerriero Buzzanca, ma solo per ora, parola di Filippo Crescimanno.