Lasciare Roma e l’Italia e andare a vivere all’estero: Vienna e Lisbona
A Lisbona ci vivono oltre mezzo milione di abitanti e la vita è meno cara rispetto a Roma di un 30% almeno
Giovani trentenni in cerca di una occupazione che possa migliorare la loro vita e pensionati che cercano di sfruttare al massimo il potere d’acquisto della pensione, da qualche anno si trasferiscono all’estero. Diamo alcune indicazioni sulle mete più interessanti per gli Italiani che vogliono emigrare.
Lasciare Roma, lasciare l’Italia e andare a vivere all’estero. È un pensiero che in molti, ogni anno sempre di più, fanno e i motivi possono essere diversi, ma poi alla fine si riducono ad un malessere generalizzato che i problemi dettati dalla burocrazia, dalla carenza di occupazione e da contratti di lavoro insoddisfacenti, procurano a giovani trentenni in cerca di una speranza di vita migliore. Nel caso dei pensionati si potrà sfruttare meglio il proprio assegno mensile pagando meno di imposte o addirittura niente e godendo di uno stile di vita con costi più accessibili. Questo vale per paesi come le Isole Canarie, Portogallo, Tunisia ma anche per altri luoghi più lontani. Per chi è giovane le scelte riguardano città europee nell’ambito Ue o anche fuori come Vienna o Lisbona, che offrono tante possibilità in più dell’Italia. Due città spesso non considerate rispetto alle più ambite Londra, Parigi e Barcellona.
Non bisogna fare un salto nel buio ma ci vuole più coraggio a restare a Roma
Facciamo finta che ancora non si sia presa questa decisione. A qualcuno può sembrare coraggiosa ma, credetemi, ci vuole più coraggio a restare, per come vanno le cose nel nostro Paese. Si tratta di valutare bene dove andare, i pro e i contro. Si leggono storie di persone che riuscivano a malapena a barcamenarsi qui, tra concorsi non vinti, contratti di pochi mesi, salari insoddisfacenti, con i quali non si riesce a risparmiare niente, a progettare un futuro. Gente che poi ha dovuto andarsene e, seppur con delle difficoltà, ha trovato la sua strada. Perché all’estero, dipende dai paesi chiaro, non ci vogliono le raccomandazioni, la burocrazia è limitata, sei valutato per quello che sai fare, gli stipendi non sono da fame. Quando la stanchezza per tutto quello che non funziona arriva al limite, appena capita un’occasione di un amico che ti offre la sua ospitalità o una opportunità di completare un master di specializzazione o un viaggio di vacanze che ti fa conoscere meglio una realtà, appena è possibile, si prende la decisione e il dado è tratto.
Non fare le cose precipitosamente, valutare bene rischi e problemi
Nella scelta del paese in cui andare vanno messe in conto le norme di quel Paese per la documentazione necessaria, per l’assistenza sanitaria, per l’iscrizione all’Aire, Associazione Italiani Residenti all’Estero, che è gratuita e obbligatoria dopo i tre mesi, e dà dei diritti fondamentali, come quello di votare e di avere riconosciuta la residenza estera anche in Italia. Ci sono vari siti sulla rete che possono aiutare a prendere la decisione valutando bene i passi necessari. Cercateli e valutate bene le informazioni. Prima di trasferirvi vi consiglio di fare una vacanza di almeno un mese nel luogo dove volete andare e di non partire senza un gruzzolo di quattrini che vi permettano di sopravvivere per almeno tre mesi, prima di trovare un’occupazione soddisfacente. Ugualmente il pensionato che vuole trasferirsi farebbe bene a trascorrere del tempo nel paese prescelto e fare gradualmente il trasferimento. Magari affittando una casa invece che comprarla di getto.
Vienna la città dove si vive meglio in Europa
Secondo Esquire Vienna è la città più vivibile d’Europa perché mette insieme una serie di servizi e qualità che superano quelle di altre città europee: ha i mezzi pubblici più puntuali, le piste ciclabili più numerose e utilizzate, un costo della vita non eccessivo, anche se un po’ più alto di quello italiano, ma con stipendi medi che superano abbondantemente il primato negativo degli stipendi dell’Italia. Vienna ha ottime opportunità di lavoro, grandi zone verdi, ottime università e come si diceva buoni stipendi. Stando ai dati pubblicati da istituti di ricerca e di statistica servirebbero almeno 1.400 euro mensili per poter vivere dignitosamente a Vienna per un single, mentre una famiglia di quattro persone necessiterebbe di almeno 3.200 euro mensili. Ma uno stipendio medio a Vienna è di 2.700 euro al mese, almeno mille euro in più della media italiana.
Così vicina e così poco conosciuta dagli Italiani
Vienna, capitale dell’Austria, inserita nell’Unione Europea è una città a noi molto vicina. Poche ore di auto dal Brennero e si raggiunge rapidamente anche con un volo da Milano o con un treno. Da Roma dista 1.000 km di autostrada. È ben collegata con tutto il centro nord europeo, dalla Repubblica Ceca, alla Slovacchia, all’Ungheria, alla Baviera. Per quelli che la frequentano e ci vivono è un posto magnifico sia per trascorrere una vacanza che per programmare una permanenza più lunga. Sono cose che gli Italiani sanno molto bene ma ciononostante continuano a preferire altre città. Nella nostra immagine c’è un pregiudizio negativo per essere stata la capitale di Cecco Beppe, di quell’Impero Austriaco che tanto male ci ha arrecato, secondo i libri studiati a scuola.
Un Impero contro cui abbiamo a lungo combattuto per liberare Trento e Trieste e che, per noi, rimane confinato nelle vicende ottocentesche di un polveroso passato. Non la vediamo moderna, non la vediamo smart, non la vediamo e ci sbagliamo. Come sempre quando si hanno dei pregiudizi. Ci frena la lingua tedesca. Gli Italiani parlano poco le lingue straniere ma quando lo fanno quasi mai è il tedesco. Quindi ci freniamo nel pensare anche solo una vacanza in Austria e ancora ci sbagliamo perché l’inglese è molto conosciuto e parlato.
Una città sicura dove tutto funziona anche troppo bene
Vienna è una città molto più sicura delle nostre. Lo rilevano le statistiche. Se si lascia l’auto incustodita nel parcheggio di qualsiasi stazione la ritroverete come l’avete lasciata. È una città che vive il lavoro come una religione. Tutti si dedicano seriamente alla propria professione, quale essa sia. Non solo, c’è una concentrazione di competenze e professionalità impressionante e gli stipendi sono molto elevati.
A Vienna vivono persone che vengono dai 5 continenti con un livello di integrazione raro, basato proprio sulla professionalità dei singoli. È una città colta e che ama la cultura, festival musicali e musei d’arte, mostre sono sempre disponibili per offrire eventi e manifestazioni di livello internazionale.
Vienna è circondata dal verde e i viennesi amano la natura e rispettano l’ambiente. La qualità dell’aria di Vienna è rinomata nonostante abbia un inceneritore per lo smaltimento dell’immondizia in città. Si chiama Inceneritore di Spittelau e si trova nel 9° distretto cittadino (Alsergrund). È il secondo maggior produttore nel sistema di teleriscaldamento della città. L’impianto è stato rinnovato con una modifica per l’abbattimento dei vapori tra il 1986 e l’89 e con un sistema di denitrificazione e di riduzione della diossina.
È una città dove i bambini godono di tante cure e attenzioni per la loro crescita e con un sistema scolastico efficiente, scuole e università gratuite. Curiosamente è altrettanto prodiga verso gli adulti. In Austria la prostituzione maschile e femminile è legale e regolamentata e vi sono case chiuse per tutte le esigenze, anche di lusso, che attraggono turisti da tutta Europa.
Un passato imperiale che si rivede nei suoi palazzi e nei castelli
A Vienna sono tante le cose da vedere. Hofburg, uno dei più grandi complessi di palazzi al mondo. È stata la reggia asburgica nel cuore della città e per molto tempo il centro politico dell’impero austriaco. Oggi è la residenza del Presidente federale austriaco. Il Palazzo imperiale è formato da edifici di epoche diverse dalle sale riccamente decorate che ricordano il magico mondo della nobiltà viennese.
Proprietà degli Asburgo dal 1569, la moglie di Ferdinando II, Eleonora Gonzaga, nel 1642 vi fece costruire una residenza nobiliare e la battezzò col nome di Schönbrunn. La Reggia conta complessivamente 1.441 stanze in stile rococò, ma solo 45 possono essere visitate.
Il Duomo di Santo Stefano è il simbolo di Vienna e il centro della città. Con i suoi 136 metri di altezza, è la chiesa più alta dell’Austria. Un capolavoro gotico risalente all’XI secolo, nel cuore della Innere Stadt, il centro storico della città. Da lontano si nota che le sue torri hanno curiosamente un’altezza diversa. Si può salire sulla torre sud, la più alta, da cui godere di una vista bellissima su tutta Vienna.
Il Castello del Belvedere, unico tra i più famosi palazzi principeschi di Vienna a non essere stato costruito per volontà degli Asburgo. Infatti fu il ricco principe Eugenio di Savoia, un condottiero al servizio dell’Austria, che fece costruire da Johann Lukas von Hildebrandt una residenza estiva. Nacque quindi un palazzo barocco con giardino, a quei tempi ancora fuori città, composto da due castelli: il Belvedere Superiore e il Belvedere Inferiore.
Oggi qui si trova una raccolta di opere d’arte austriache dal Medioevo ai nostri giorni. Il cuore della collezione però è composto dai 24 dipinti di Gustav Klimt, tra cui il celebre Bacio.
Il week end è sacro per il viennese, conviene programmare una gita
In teoria Vienna e Roma hanno lo stesso fuso orario ma la vita in Austria inizia prima che da noi e alle 6.30 ci sono già le aperture di alcuni negozi e il postino potrebbe suonare il campanello. In compenso alle 18 tutto chiude. La domenica è sacra ed è inutile cercare qualcosa di aperto, fin dalle 18 del sabato pomeriggio alle 6.30 del lunedì il viennese è in week end. Magari a Venezia, a Budapest, a Praga.
Se si vuole lavorare a Vienna è indispensabile conoscere bene il tedesco, oltre all’inglese. Gli stipendi saranno alti ma lo sono anche i costi. Se pensate a Vienna perché non volete pagare troppe tasse state sbagliando città. La pressione fiscale in Austria non è alta, per lo meno non come da noi e non ci sono tante complicazioni come in Italia. Dal 2022 non ci sono imposte sulla elettricità autoprodotta e consumata se viene da fonte rinnovabile.
C’è una bassa pressione fiscale sulle imprese (nessuna tassa patrimoniale e sulle attività industriali) e il Paese, contando circa 8,5 milioni di abitanti, riesce ad ottenere un tasso di occupazione del 78%. La seconda e terza aliquota dell’imposta sul reddito di persone fisiche è scesa dal 35 al 30% quest’anno e scenderà dal 42 al 40% nel 2024.
Le pecche sorgono sulla gastronomia, bisogna adattarsi
A Vienna tutto è carissimo: ristoranti, cinema, trasporti, case. Solo la benzina costa meno dell’Italia e non era difficile da immaginare. Chi si trasferisce a Vienna non lo farà pensando al clima. La città è fredda d’inverno e piovosa. Per alcuni potrebbe risultare una città fin troppo tranquilla, al limite anche noiosa. Dove tutto funziona ma dove non c’è neanche la voglia di protestare. Non si pensi di mangiare bene. Frutta e verdura bellissima ma ben impacchettata e insapore. Il pesce è merce di lusso e i salumi poco raccomandabili. Ora va di moda il cibo biologico e la cucina vegana.
Lisbona: la città bianca dei pensionati d’Europa
Tutt’altra cosa Lisbona. Non sono solo gli Italiani che una volta in pensione si trasferiscono in Portogallo. Molti europei del nord decidono di lasciare i climi freddi e trasferirsi al sud, per le buone condizioni che vengono offerte loro (niente tasse per 10 anni), per godere di un clima mite, per il costo della vita più basso, per trovare nuovi stimoli e nuove cose da imparare. La lingua per esempio, nuovi luoghi da visitare, persone da conoscere, una gastronomia piacevole a base di bacalau, crostacei, molluschi, patate e cavoli con salsicce e ottimi vini.
Lisbona ha una rete di trasporti efficienti ed uno spirito neolatino che ci fa familiarizzare subito con i suoi abitanti. È una città solare che conquista. È aperta sull’Oceano Atlantico e questa propensione verso il mare, verso il viaggio, si avverte quando ci si affaccia alle terrazze come il Miradouro de Santa Luiza con un panorama unico e affascinante sui tetti delle case e sull’Oceano; oltre che ammirare le tipiche piastrelle colorate (azulejos) che decorano i muretti secondo la tradizione portoghese per creare romantici mosaici.
Una vita meno cara del 30% rispetto a Roma
La sua anima popolare si vive quando si cammina per le viuzze del centro storico o del Bairro Alto. Lisbona è piena di salite, come San Francisco, di quartieri eleganti e popolari e come Roma è costruita su 7 colli. Di ristorantini dove assaggiare i piatti di pesce e carne e di locali dove ascoltare il fado come all’Alfama. Ci vivono oltre mezzo milione di abitanti e la vita è meno cara rispetto a Roma di un 30%. D’inverno piove molto, questo può essere un difetto ma è superabile.
Non farà quasi mai un freddo eccessivo. Sebbene la vicina regione dell’Algarve sia preferita a Lisbona per il clima caldo, quello della capitale non è da meno. Le temperature sono infatti molto miti, le escursioni termiche moderate e la città, affacciandosi sull’Oceano Atlantico, beneficia degli effetti della Corrente del Golfo. In altre parole una città elegante, ricca di storia e di tante qualità non trascurabili, per vivere al meglio. Mentre Vienna sembra fatta per professionisti finanziari o per musicisti o ingegneri, Lisbona è ideale per chi è andato in pensione e gode di buone opportunità di spesa.
Con un minimo di 1.400 euro si vive dignitosamente
Il Portogallo ha un tasso di disoccupazione del 7,9% e i settori in cui è più facile trovare lavoro sono l’elettronica, il petrolchimico, il farmaceutico, il finanziario e il turismo.
A Lisbona il salario medio è un po’ meno di 900 euro al mese. Vivere con questo stipendio può essere duro ma se ci si va da pensionati, con un minimo di 1.400 euro, la cosa è diversa. Tutto costa meno che da noi: la benzina, la spesa alimentare, il tram. In molti scelgono di vivere nei sobborghi di Lisbona per pagare meno di affitto. Come dappertutto la vita a Lisbona è più cara che nel resto del paese. In città ci vogliono almeno 800 euro per un monolocale in centro nei quartieri di Alfama e a Graça, e circa 1.000 per un appartamento di tre camere in periferia.
L’Algarve, al sud del Portogallo, per esempio è il terzo posto più economico dell’Eurozona dopo Sunny beach in Bulgaria e Marmaris in Turchia. Se si scegliesse di vivere in Algarve o nella provincia di Porto, la vita dunque costerebbe meno. Nei quartieri a sud del fiume Douro, a Vila Nova de Gaia, i prezzi delle case e il costo della vita sono più economici che in centro e molto meno cari che a Lisbona.
In effetti non si è obbligati a cercare un immobile nel centro di Lisbona, non distante dalla capitale lusitana, ci sono due piccoli gioielli: Estoril e Cascais, la periferia più ambita di Lisbona. C’è il mare, luce, spazio, ordine, calma e accoglienza. La passeggiata lungo il Paredão, la passerella che si affaccia sull’oceano è terapia pura, per il corpo e per la mente.
Cascais non è solo spiagge, come Praia da Rainha e promontori rocciosi, ma è anche l’elegante architettura del XIX secolo con lussuose ville decorate dai caratteristici azulejos.
Ogni quartiere ha la sua specificità, tante città in una
Avenidas Novas e Alvalades ospitano la piccola borghesia e gli uffici di commercialisti e avvocati. Il Bairro Alto è il luogo di ritrovo della movida notturna ed è abitato da studenti, artisti di strada e chi non vuole spendere tanto. Qui si trovano librerie e negozi di antiquariato. Baixa è il quartiere più importante di Lisbona ed è caratterizzato dagli edifici colorati con azulejos. I punti di interesse della zona sono l’Avenida da Liberdade, Praça Marquês de Pombal, l’Elevador de Santa Justa e Praça do Comércio.Qui si trovano i negozi più importanti, per l’abbigliamento e la tecnologia. Per spostarsi tra i quartieri, oltre il tram, si può prendere i 3 Ascensori, simili alle nostre funicolari: la Gloria, la Bica e la Lavra.
L’Elevador de Santa Justa è un ascensore con due cabine, molto comodo per andare nel rione del Chiado, che invece è il quartiere chic per chi ha da spendere e dove si trova la Chiesa del Carmo, demolita nel terremoto del 1755, oggi ci sono solo le rovine. Uno dei luoghi di interesse è il Miradouro de Sao Pedro de Alcántara, da cui si può godere di una vista strepitosa sulla Baixa ed il Tago.
Musei, monumenti e chiese ma anche centri commerciali moderni
Belém è il quartiere vicino al mare e al fiume Tago, ospita il Monastero dos Jerónimos e la Torre di Belém. Il Monastero è uno dei monumenti più celebri di Lisbona. L’ edificio risale al 1500 ed è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO e al suo interno si trova la chiesa di Betlemme (Belém) dove si trova la tomba dell’esploratore Vasco de Gama, eleganti sale e stupendi chiostri. Belém e molto visitato dai turisti anche perché qui si trova il Museo Berardo, per gli amanti dell’arte contemporanea, con mostre periodiche di artisti ed eventi di fotografia, dove è esposta la collezione permanente di Joe Berardo
Nella Capitale lusitana sono presenti diversi Centri Commerciali. I più importanti sono il Colombo (metro linea blu e fermata a “Colégio Militar”) e il Vasco da Gama (metro linea rossa, stazione “Oriente”). Parques das nações è il quartiere più moderno di Lisbona, inaugurato nel 1998 in occasione dell’Expo. Qui non mancano grandi palazzi, centri commerciali e servizi di qualsiasi tipo. Si può raggiungere dalla stazione Oriente oppure dal ponte Vasco da Gama. Lisbona è una città piena di vita e di cosa da vedere e da fare, al contrario di Vienna annoiarsi sarà praticamente impossibile.