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L’assurda tesi dell’errore sostanziale di Benedetto XVI: “Papa Ratzinger ha errate concezioni”

Sintetizziamo la questione inviando una seconda lettera aperta alla blogger cattolica Ann Barnhardt, teorica dell'”errore sostanziale”

Papa Ratzinger, Benedetto XVI

Papa Ratzinger, Benedetto XVI

Cara Signorina Barnhardt,
qualche giorno fa, ho pubblicato una lettera aperta, tradotta anche in inglese e un’intervista sottotitolata indirizzate a Lei e al Prof. Edmund Mazza, per discutere argomenti di enorme importanza che trascendono ogni questione egoica e di territorio ideologico personale. Ho riconosciuto a Lei dei grandi meriti, storici addirittura, per aver individuato l’invalidità della Declaratio come rinuncia e l’antipapato di Bergoglio. Le ho però sottoposto dei documenti inoppugnabili e dei ragionamenti di normale logica per fare un passo avanti nella comprensione della Magna Quaestio.

Papa Ratzinger, Benedetto XVI
Papa Ratzinger, Benedetto XVI

Mi aspettavo che Lei potesse o accogliere con gioia e spirito di collaborazione quanto esposto, o ribattervi con serrate argomentazioni razionali, per difendere la Sua tesi, così come la gravità della questione e la levatura del dibattito certamente meritano. Invece mi informano che Lei nel Suo ultimo podcast risponde indirettamente in questi termini: “C’è un gruppo di persone che vuole assolutamente far passare Papa Benedetto per un supereroe, per qualche motivo, che sta giocando a scacchi subacquei a 15 dimensioni. E, oh, no! Non ha commesso un errore sostanziale, è tutto frutto del suo enorme intelletto bavarese, ha ingannato tutti e così via…”.

Lettera aperta ad Ann Barnhardt

E’ stato detto che Papa Benedetto sarebbe un bugiardo per aver accettato tutto questo e sarebbe responsabile di tutte le anime che sono morte in seguito alle orribili eresie di Bergoglio (poiché credevano che fosse lui il Papa). Mi dicono anche che il suo co-blogger Non Veni Pacem ha chiesto: “Come fa Ratzinger a non essere in peccato mortale secondo la tesi per cui si tratta di una grande manovra da parte sua negli ultimi 9 anni?”. Si allude anche al fatto che il Codice Ratzinger sarebbe “gnosticismo”. (Non capisco perché dato che è basato sulla sintassi e sull’analisi logica della lingua).
Noi italiani siamo un po’ esterofili e tendiamo a pensare che fuori dai nostri confini nazionali “l’erba del vicino sia sempre più verde”.

Mi aspettavo che si potesse andare al di là del dileggio e dell’elusione della tematica

Mi aspettavo che in un confronto con intellettuali americani si potesse andare al di là del dileggio e dell’elusione della tematica, diversamente da quanto già accade in Italia con l’avvilente condotta di diversi intellettuali che si rifiutano categoricamente di prendere in esame scritti del Santo Padre Benedetto esaminati da diversi specialisti anche di rango universitario QUI.

Ora, certamente quanto io ho scoperto è meravigliosamente sconcertante, siamo d’accordo, ma non è più sconcertante della tesi secondo la quale Joseph Ratzinger, uno dei più grandi intellettuali cattolici del ‘900, con una carriera ecclesiastica di circa 60 anni, potesse avere un’idea “sbagliata” del papato. Un po’ come dire che Elisabetta II oggi non avrebbe ancora ben capito quale sia il ruolo di una regina. Non Le sembra un po’ audace?

Ora, mi permetta, qui di errore sostanziale ce n’è solo uno: quello di continuare coi paraocchi a vedere la Declaratio come una “rinuncia invalida” al papato. Io ho dimostrato nel dettaglio e con l’ausilio di autorevoli latinisti che questo documento non è affatto una rinuncia zoppicante e invalida, ma è una candida e coerentissima dichiarazione con cui papa Benedetto semplicemente “ha smesso di lavorare”, rinunciando a esercitare il potere perché impossibilitato a proseguire.

Sede impedita

Quindi, di fatto, si è ritirato in sede impedita, situazione canonica che lo fa restare papa e che, sempre di fatto, ha antipapato Bergoglio. Immagini un professore con una classe di piccoli studenti. Quelli sono talmente anarchici e chiassosi, che lui non può proseguire a insegnare, quindi a un certo punto, semplicemente, abbandona l’aula e incrocia le braccia. Non si licenzia dal posto di docente e rimane professore. Se un tizio qualsiasi entra in classe e si mette a insegnare al posto suo, secondo Lei potrebbe essere automaticamente assunto dalla scuola al posto dell’altro professore? Questo potrebbe accadere solo nella giungla, non in un’istituzione civile.

Ho dimostrato inoltre, attraverso l’analisi del Codice Ratzinger, che è raccolto in un mio volume in uscita la settimana prossima, che Benedetto è riuscito a non mentire mai, nonostante la prigionia lo avesse potuto autorizzare, utilizzando un linguaggio sottilmente logico. Ad esempio, quando dice “Ho rinunciato validamente al mio ministero”, visto che munus e ministero si traducono entrambi con la parola “ministero”, Lei non sa a quale dei due enti si riferisca. O meglio, lo sa perché nella Declaratio, lui ha rinunciato al ministero-ministerium. Quindi non è affatto un bugiardo. Ma un genio che è riuscito a dire sempre la verità, nella sua essenza, persino di fronte ai suoi nemici.

Questo è solo uno dei mille esempi. Ho dimostrato che in ogni occasione, perfino nel difficilissimo discorso per il 65° di sacerdozio, quello della parola “Eucharistomen”, Benedetto è riuscito a dire sottilmente la verità davanti al suo persecutore. Ma bisogna scendere nel significato trasparente e puro delle parole e dei riferimenti. Solo nel silenzio e nel puro pensiero razionale si capisce questa realtà.

Perché Benedetto non ha prima predisposto giuridicamente l’emeritato?

Peraltro, se Benedetto avesse voluto, per una sua strana concezione del papato, sdoppiare l’incarico in due, uno attivo e l’altro contemplativo, perché non ha prima predisposto giuridicamente l’emeritato? L’anno scorso Bergoglio ha messo al lavoro i suoi canonisti per rabberciare una giurisprudenza sul papato emerito, segno evidente che questo non esiste. Che fa Benedetto, le cose a metà? Il papa emerito è impossibile, lo sa bene lui e i canonisti che fino ad oggi lo hanno dichiarato. Quindi emerito è da intendersi nel suo significato originario: colui che merita, che ha diritto di essere papa.

Ma soprattutto, a cosa sarebbe servito creare questa confusione con un vero papa attivo e uno vero contemplativo? Giusto per gettare nel panico un miliardo e 285 milioni di fedeli? Lei pensa che Joseph Ratzinger sia un uomo così dispettoso, vanesio e nostalgico degli orpelli della dignità papale?

Ma quand’anche avesse avuto questa idea bislacca del papato, in nove anni, visto lo sconcerto lasciato nei fedeli, Benedetto avrebbe dovuto costantemente ribadire, secondo la sua errata concezione: “Guardate che ci sono due papi, uno attivo e uno contemplativo, anche io sono papa, ma sono in pensione”. E invece no: ripete, battendo il polso sul bracciolo “Non ci sono due papi, solo uno è il papa” e non spiega quale. Anche Mons. Gaenswein conferma: “C’è un solo papa legittimo. Ma due successori di San Pietro viventi” (ergo uno è legittimo e l’altro è illegittimo) e “c’è un membro contemplativo (il papa legittimo, Benedetto) e un membro attivo” (l’usurpatore Bergoglio). Troppo difficile? Non credo, per la Sua intelligenza.

Discorso teologico

C’è poi un discorso teologico da fare. Se siete cattolici dovete credere che il papa è assistito dallo Spirito Santo, non solo ex cathedra, ma anche nell’attività ordinaria (articolo 892 del Catechismo). Secondo la teoria dell’errore sostanziale, lo Spirito Santo avrebbe abbandonato il vero papa in un momento così drammaticamente cruciale nella storia della Chiesa, consegnandola legittimamente a un totale eretico come Lei descrive Bergoglio? Mi perdoni, ma questo credo sia un’orribile offesa alla Terza Persona trinitaria. Esattamente come quei legittimisti di Bergoglio che ritengono plausibile come lo Spirito Santo assista uno che intronizza Pachamame e che è “personalmente” a favore delle unioni civili, ovvero della legalizzazione di quella pratica che secondo il cattolicesimo è uno dei Quattro peccati che gridano vendetta al cielo. Forse lo Spirito Santo è diventato modernista ed eretico e non ce ne siamo accorti?

Quanto alla solita obiezione che fanno in molti, circa il fatto che Benedetto XVI avrebbe abbandonato le anime in pasto a Bergoglio:
1) il papa non è il baby sitter dell’umanità. Ogni guerra ha il suo prezzo da pagare e la Chiesa sicuramente sta subendo dei danni. Ma la dottrina del Supplet ecclesiae afferma che Dio provvede, supplisce nei casi di buona fede e inconsapevolezza delle persone. Quindi le anime sincere dei piccoli e degli inconsapevoli sono comunque salve e i sacramenti sono legittimi per loro (ma solo per loro).

2) Benedetto, peraltro, continua a parlare e a insegnare ai veri cattolici, oltre che con i suoi libri, anche con il linguaggio di Gesù di fronte ai suoi nemici. Chi ha orecchie intende perfettamente il Codice Ratzinger. Le pecore davvero sincere fiutano esattamente chi è il pastore. Sui social leggo spesso persone semplici che scrivono: “il mio papa è Benedetto”. In realtà lo è per tutti, ma loro, povere anime, lo percepiscono intuitivamente. Quelli che sono nei pasticci sono gli intellettualoni, coloro che hanno perso questa semplicità nel riconoscere il vero e poi, degradandosi, prendono in giro gli avversari sul cognome. Com’era? “Se non tornerete come bambini…”.

3) Dire che Benedetto ha peccato perché ha abbandonato i fedeli sarebbe come lamentarsi di un padre rapito dai banditi dicendo che è colpevole perché “ha abbandonato la sua famiglia”. Lui non poteva fare altro perché vittima di un micidiale ammutinamento.

4) Senza questo geniale autoimpedimento, se si fosse fatto eroicamente uccidere, o se avesse abdicato davvero, Lei oggi avrebbe Bergoglio legittimo papa.

5) Benedetto XVI non è né stupido, né ignorante. Anzi, Lei stessa ammette che è un genio, ma ora rifiuta l’ipotesi che abbia potuto predisporre un piano geniale per difendere la Chiesa da chi Lei più detesta. Insomma, si decida.

Allora, io ho apprezzato molto il lavoro che Lei ha fatto sino ad oggi. E le conclusioni cui Lei è arrivata avevano anche una certa logica: “Se la rinuncia è invalida, Benedetto per forza doveva avere una ben strana concezione del papato”. Ma io Le sto dicendo che non era una rinuncia. E che Benedetto, con una dichiarazione sottile, ma perfettamente coerente, si è autoesiliato in sede impedita (canone 412) e così ha scismato i nemici.

Quattro possibilità

Ora Lei avrebbe quattro possibilità:
1) Si rinchiude nel “no comment” come fanno tanti, certificando la sua resa intellettuale.

2) Mi dimostra che ho torto contestando punto per punto le argomentazioni e i documenti che Le ho sottoposto nell’articolo e nell’intervista di cui sopra. Se riuscirà nell’intento, su base logica e documentale, mi dichiarerò sconfitto.

3) Può continuare a dileggiare me e diversi sacerdoti-martiri che si sono fatti scomunicare per difendere la verità. Può continuare ad evitare il confronto diretto ed eludere il merito delle questioni.
In questo caso però, Lei si prenderebbe una responsabilità gravissima, che annullerebbe tutto il Suo ottimo lavoro fatto sin qui. Per una questione di puntiglio e di superbia screditerebbe se stessa producendo un danno enorme. Infatti, la tesi dell’errore sostanziale dà spazio a quei tradizionalisti che vedono in Ratzinger un “modernista”. E pertanto si rifiutano di capire l’illegittimità di Bergoglio sguazzando emotivamente e masochisticamente nella tragedia senza speranza.

Questa strada condurrà alla fine della Chiesa visibile, alla vittoria di Bergoglio e alla successione antipapale. Le dico come. I sedevacantisti si ritireranno, depressi e sogghignanti, sul loro Aventino: “Tanto nessun papa è valido dal 1958”. E lasceranno svolgersi un nuovo falso conclave con 70 cardinali invalidi bergogliani. Gli una cum (conservatori legittimisti di Bergoglio) accetteranno di avallare il falso conclave sperando in un accordo diplomatico: saranno gabbati. Se la sente di “ritornare sulla giostra” con un antipapa Zuppi, Maradiaga o Tagle che assumeranno il nome di Giovanni XXIV come anticipa (in modo inaudito) Bergoglio? Ma si ritroverebbero comunque un altro antipapa anche se, per un improbabilissimo caso, “venisse eletto” un tradizionalista e un sant’uomo.

La possibilità n.4 è che Lei, dopo aver studiato molto attentamente quanto Le ho sottoposto, prenda coscienza dell’autoesilio in sede impedita. E dimostri di saper fare la cosa più difficile del mondo, con il coraggio che Le è proprio. Abbandonare la sua tesi dell’errore sostanziale, bruciandola sull’altare della Logica (che Lei domina molto bene) come un “modello superato” e di collaborare insieme per riconquistare la Chiesa ai veri cattolici. Io Le tendo la mano cordialmente per offrirle alleanza o, allo stesso tempo, le lancio un guanto di sfida (anche se tradizionalmente non si fa, con una signora). Dipende da Lei.
Non faccia però, La prego, come qui piccoli intellettuali citati, che prendono in giro sul cognome, o tirano fuori il “Codice da Vinci” o “A beautiful mind”. La questione è estremamente – estremamente – seria e trascende i nostri piccoli orticelli personali. La storia ci giudicherà, e per chi crede, lo farà anche Qualcuno di più importante.

In attesa di una Sua risposta, La saluto cordialmente,
AC