Latina, a processo i genitori che hanno torturato per due anni il figlio omosessuale
I genitori scoperta l’omosessualità del figlio lo hanno minacciato e violentato psicologicamente e fisicamente per due lunghi anni
I genitori di un ragazzo, all’epoca dei fatti quindicenne, a Latina non appena vennero a sapere dell’omosessualità del figlio presero a maltrattarlo con numerose punizioni. Padre e madre, rispettivamente 49 e 43 anni, hanno faticato ad accettare l’orientamento sessuale del figlio a causa della loro mentalità retrograda e soprattutto violenta. Il figlio 15enne ha raccontato che non appena ne sono venuti a conoscenza sono cominciate le minacce e le violenze.
Il Processo
I genitori attendono ora l’udienza che è fissata per il 7 settembre 2022, guidata dal giudice Giorgia Castriota ma al momento sono irreperibili e proprio dalla prossima udienza il magistrato deciderà se li rinvierà a giudizio, dopo le scrupolose indagini del pubblico ministero Antonio Sgarrella, il quale aveva esercitato l’azione penale.
La versione dell’accusa
Gli episodi di violenza sono stati vissuti dalla vittima quando aveva solo 15 anni. Nella denuncia ai carabinieri ha riportato i molteplici maltrattamenti di natura fisica e psichica iniziate nel 2017.
Secondo quanto riportato dal periodico LatinaOggi i genitori alla scoperta della notizia avrebbero avuto una reazione violenta, e avrebbero cercato in tutti i modi far cambiare idea al figlio, portandolo anche in luoghi di culto.
Le violenze subite
Il figlio racconta alle forze dell’ordine di un episodio in particolare. Di quando il padre lo avrebbe colpito con due pugni mentre la madre continuava a vessarlo con una cintura per tutto il corpo.
Il pubblico ministero ha riportato nel capo di imputazione: “I genitori venuti a conoscenza dell’omosessualità del proprio figlio e non tollerandola lo hanno indotto a desistere dal suo orientamento sessuale e al suo rifiuto anche in altre occasioni, lo hanno percosso con una pluralità di azioni vessatorie, morali e fisiche”.