L’Auditorium dove Mecenate ospitava banchetti e spettacoli per gli ospiti
Dovremmo visitarlo tutti anche solo per il fatto che l’Auditorium di Mecenate è uno dei pochi luoghi dove vedere la pittura di epoca romana
L’Auditorium di Mecenate è, in realtà più un ninfeo che un auditorium, attualmente è in via Merulana, all’altezza del teatro Brancaccio, nel rione Esquilino. L’edificio, facente parte degli Horti Maecenatis, i giardini di proprietà di Gaio Cilnio Mecenate, è quanto resta dell’antica residenza dell’amico di Augusto, Mecenate (68 a.C- 8 a.C.), nato ad Arezzo e consigliere dell’imperatore Augusto.
Si tratta di un’enorme aula rettangolare, ora seminterrata, provvista di abside. L’abside, incassata di alcuni metri nella collina, è occupata da una gradinata rivestita di marmo, da cui si accedeva all’aula.
Su questa gradinata si notano alcuni fori che fanno pensare ad una canalizzazione dell’acqua, sono proprio questi fori che fanno supporre che l’edificio fosse un ninfeo piuttosto che un auditorium.
È probabile che Mecenate ospitasse banchetti e spettacoli di intrattenimento per gli ospiti. Occorre ricordare che il padrone di casa era ricchissimo e si dedicava appunto a favorire la crescita degli artisti di cui ne era il protettore.
L’ambiente è riccamente decorato. Sulle pareti sono presenti vari tipi di marmo, sia il cipollino, di colore tra il verde e il grigio, sia il travertino bianco. Il rivestimento marmoreo arrivava solo fino a una certa altezza; al di sopra cominciava una decorazione a pittura. Le pitture, ora purtroppo frammentarie, dovevano decorare le nicchie con motivi ornamentali e vegetali, come alberi, uccelli e fiori: motivi tipici dell’epoca di costruzione.
Il resto della sala era decorato da un intonaco dipinto in rosso e bianco, con i colori che andavano di moda in quel periodo nelle case aristocratiche.
È evidente che la struttura veniva utilizzata da Mecenate come punto di ritrovo suburbano, dal momento che possedeva altre due case di cui una vicina al Foro e l’altra nell’attuale zona di Trastevere, all’incirca all’altezza dell’attuale villa Corsini.
Mecenate, successivamente, dopo aver prestato servizio all’imperatore Augusto, lascerà la corte imperiale per ritirarsi nei suoi ultimi anni in una villa vicino al luogo dove era nato. E’ una delle poche costruzioni romane, che quasi nessuno conosce e va a visitare. La sua pecca è di trovarsi non propriamente al centro di Roma.
Sarebbe invece un luogo da visitare sia per i turisti che per i romani anche solo per il semplice fatto che è uno dei pochi luoghi in cui si conserva la pittura di epoca romana.
I ritrovamenti di decorazioni a mosaico e a pittura di epoca imperiale sono sempre così esigui che dovrebbero essere sempre ammirati e visitati, perché non è detto che tra qualche anno non finiscano in rovina.