Lavoro, lo stipendio sarà chiarito già dall’annuncio. Ecco la direttiva UE
Grazie al provvedimento, il datore di lavoro dovrà esplicitare lo stipendio al candidato prima dell’assunzione
Colloqui di lavoro. Per molti un momento chiave tra candidato e il responsabile dell’azienda incaricato di affidare l’incarico alla persona più adatta per occupare la posizione vacante. Nella chiacchierata però, spesso viene omesso il dettaglio più importante: la retribuzione, vale a dire lo stipendio. Una prassi errata alla quale forse potremo dire addio grazie a una nuova direttiva UE. Ecco di che si tratta.
Domande da colloquio
Un momento per molti importante, il primo “step” la vetta più alta. Il primo, il secondo e magari anche un terzo. Prima in modalità telematica poi eventualmente dal vivo. Certamente. Il colloquio di lavoro è caratterizzato da alcune fasi che spesso si ripetono e risultano comuni.
“Ci parli un po’ di lei”. E’ sicuramente una tra le domande più gettonate durante i colloqui conoscitivi. Questo per la pratica di utilizzare la possibilità di lasciare al candidato una presentazione libera di se stesso. Ecco che quindi si ritorna un po’ a scuola, come quando il professore richiedeva la cosiddetta domanda a piacere.
Altro “step” è per molti la possibilità di elencare 3 difetti e 3 pregi al candidato. Per questo è sempre utile preparare una sorta di discorso efficace, che certamente possa colpire, senza ricorrere a menzogne, l’esaminatore.
Dopo un’attenta valutazione spesso è proprio quest’ultimo a presentare l’azienda con un po’ di storia e/o mansione che l’esaminando potrebbe ritrovarsi a ricoprire. Dopo la chiacchierata però si arriva sempre alla fase conclusiva che spesso, omette di menzionare il riscontro economico previsto per quel tipo di posizione.
La direttiva per lo stipendio
Sarà prevista tuttavia un’inversione di tendenza. Così, dunque, l’argomento stipendio non dovrà essere più risultare una sorta di un argomento taboo nei colloqui. E’ quanto emerge dalle indicazioni di una nuova direttiva europea proposta nel marzo 2021 e approvata dal Parlamento Europeo. In virtù di essa, il compenso sarà dunque destinato a essere chiaro e trasparente sin dal primo momento. Anzi, in alcuni casi la retribuzione sarà già esplicitata al momento dell’annuncio del posto vacante.
Una tipologia che dovrebbe incontrare il favore dei candidati, spesso e volentieri lasciati in balia di dubbi e informazioni poco chiare. E’ capitato diverse volte che la retribuzione non fosse meglio spiegata in fase di colloqui e in molti tra i lavoratori si sono imbattuti in diverse sorprese, tutt’altro che piacevoli.
Sta di fatto che adesso, mediante l’entrata in vigore di questa nuova direttiva sarà presente l’articolo 5 che prevederà l’obbligo per le aziende di “indicare il livello retributivo iniziale o la relativa fascia (sulla base di criteri oggettivi e neutri sotto il profilo del genere) da corrispondere al futuro lavoratore per una specifica posizione o mansione”. Le informazioni sul compenso saranno pertanto chiare prima, in molti casi anche prima del colloquio stesso, certamente “senza che il candidato debba richiederlo”.
Si aspetta dunque solo il Consiglio per ufficializzare il via libera definitivo. Dopo l’inserimento della stessa direttiva in gazzetta ufficiale, gli Stati membri avranno un lasso di tempo corrispondente a tre anni di tempo per provvedere ad adeguamento e omologazione, sfruttando tutte le necessarie disposizioni legislative, regolamentari e amministrative.