Lazio 4 – 2 al Feyenoord, mette la quarta e batte gli olandesi. Analisi e pagelle
La Lazio ha regalato una lezione di calcio nei primi 45 minuti gestendo il pallone in maniera intelligente e concretizzando molte occasioni
Un grande primo tempo della Lazio porta in vantaggio i padroni di casa chiudendo i primi 45′ sul 3-0. Poi nel secondo tempo il Feyenoord alza la testa e cerca di riaprirla, ma il 4-0 firmato da Vecino mette fine alle speranze olandesi.
Primo Tempo
Arriva al 4′ il primo goal dei biancocelesti firmato da Luis Alberto, che su un bell’assist di Vecino, trafigge il portiere Bijlow all’altezza del dischetto di rigore. Il Feyenoord appare senza trame tattiche né energie mentali e passa poco che subisce il secondo goal messo a segno da Felipe Anderson. Il brasiliano con un tiro di sinistro non irresistibile insacca a seguito di una papera del portiere olandese che si fa sfuggire la palla. I biancorossi sono letteralmente tramortiti dalle trame dei ragazzi di Sarri e nel giro di 28 minuti subiscono il 3-0 di Matias Vecino, probabilmente il migliore in campo. I primi 45 minuti hanno visto solo un’occasione per il Feyenoord che però non è riuscito a battere a rete con Danilo, il cui tiro viene neutralizzato facilmente da Provedel al 36′.
Secondo Tempo
La seconda frazione di gioco vede un Feyenoord più arrembante, come previsto. Infatti la prima occasione è proprio per gli olandesi che mancano il goal del 3-1 con il tiro di Jahanbakhsh che viene intercettato dalla difesa laziale. Al 53′ è Walemark a tentare la battuta a rete dal limite dell’area con un tiro a giro che fa tremare i tifosi laziali, tuttavia la palla si esaurisce sul fondo. Al 59′ Ciro Immobile ha la grande occasione di timbrare il tabellino quando in area di rigore conclude con un tiro a incrociare che esce di poco, probabilmente tradito da un rimbalzo imprevisto della palla.
Nel miglior momento per il Feyenoord arriva la doccia fredda per Slot e i suoi ragazzi, infatti è Matias Vecino a firmare la doppietta personale (63′) con un inserimento ad arte ben visto da Luis Alberto, il quale fornisce un assist sublime. La grande prova di Vecino viene macchiata al 67′ quando nel tentativo di anticipare un attaccante del Feyenoord sceglie male il tempo e commette un fallo da rigore. Al 69′ è Gimenez a calciare centralmente il penalty e a beffare Ivan Provedel.
Mister Sarri fa tre sostituzioni inserendo Cancellieri, Milinkovic e Basic al posto di Immobile, Vecino e Luis Alberto. La speranza è quella di dare più solidità ai reparti, ma il Feyenoord cerca insistentemente di accorciare il risultato fin quando al minuto 88, ancora con Gimenez, trova il goal del 4-2. La partita volge al termina ma Mario Gila compie una grossa ingenuità tentando un controllo pericoloso davanti a Provedel. Gila perde il pallone e tenta di recuperarlo con una scivolata molto rischiosa, tanto che inizialmente l’arbitro fischia il calcio di rigore, poi revocato una volta visionato al VAR. Effettivamente Mario Gila è intervenuto sul pallone, ma l’ingenuità commessa resta. Si chiude sul 4-2 l’esordio della Lazio in Europa League, regalando un primo tempo perfetto e un secondo tempo assolutamente da rivedere sotto alcuni aspetti.
Lazio 4 – 2 Feyenoord: l’analisi della partita
La Lazio ha regalato una lezione di calcio nei primi 45′ minuti gestendo il pallone in maniera intelligente e concretizzando molte occasioni. I reparti si sono mossi in maniere molto armonica e, al contrario della partita contro la Sampdoria, i ragazzi di Sarri non si sono specchiati in un possesso sterile. Infatti nel giro di 28 minuti la Lazio ha concretizzato quasi tutte le occasioni che le si sono presentate davanti travolgendo gli olandesi per 3-0. Il passivo poteva però essere più pesante con l’occasione clamorosa che Adam Marusic non ha saputo sfruttare al meglio esprimendosi in un tiro centrale a pochi passi da Bijlow. Certamente al termine dei primi 45′ la Lazio avrebbe meritato persino un risultato più ampio.
Nel secondo tempo invece è venuto fuori (a tratti) il secondo volto di una Lazio troppo superficiale e forse paga del risultato di 4-0 arrivato con la doppietta di Vecino. Come si suol dire “la palla è rotonda” e il Feyenoord ha rischiato di riagguantare la partita a seguito di disattenzioni che potevano essere evitate. Inoltre è da considerare la grande imprecisione degli olandesi sotto porta, grazie alla quale Provedel ha potuto tirare non pochi sospiri di sollievo. Sarri è un allenatore che tiene molto alla differenza reti e alla stabilità difensiva e per questo non sarà soddisfatto di aver preso due goal in questa maniera, ma bisogna anche sottolineare la grande reazione a seguito della sconfitta col Napoli, dopo la quale c’era già chi parlava di Lazio preoccupante.
MATIAS VECINO
L’uomo partita è sicuramente il centrocampista uruguaiano. Il suo reparto acquisisce più consistenza e fisicità, ma non toglie spazio al dinamismo e alla creatività. E’ suo l’assist per Luis Alberto e, oltre alla doppietta, chiude tutte le linee di passaggio avversarie. Prova ne sia che dopo la sua uscita la Lazio ha sofferto molto in mediana, permettendo al Feyenoord di trovare più spazi e di accorciare le distanze.
Pagelle
PROVEDEL 6,5
Assolutamente incolpevole sui due goal subiti dalla Lazio, anzi si è espresso anche in una gran parata che ha limitato il parziale. Comunque rimane un grande acquisto e stasera Sarri ha confermato la sua fiducia nei confronti del ragazzo, ben riposta.
HYSAJ 7
Forse contro le aspettative il terzino albanese si è espresso in un’ottima partita giocando quasi sempre d’anticipo sugli attaccanti del Feyenoord. Anche in fase offensive ha regalato grandi sgaloppate e dribbling ai quali non ci aveva abituato lo scorso anno.
GILA 6
Forse per la giovane età, o per eccesso di sicurezza, il difensore avrebbe meritato un voto più altro. Però quella follia al 90′ ha rischiato di compromettere seriamente il parziale della gara, facendo anche infuriare Sarri. Nel complesso la partita è stata giocata bene, con ordine e in perfetta simbiosi con Romagnoli.
ROMAGNOLI 6,5
Il ragazzo di Anzio ormai è un leader e si vede. La sua uscita dal campo ha tolto un po’ di sicurezza al reparto difensivo, infatti fino al 73′ gli attaccanti del Feyenoord transistati dalle sue parti non hanno praticamente toccato palla. Per il resto è stata ordinaria amministrazione.
MARUSIC 6,5
Con la sua vistosa benda nera a coprire la testa, il montenegrino ha percorso abilmente la sua fascia di competenza (sinistra) esprimendosi in deliziosi scambi con Zaccagni e Luis Alberto. Le uniche pecche sono state il goal mancato e qualche svista sulle incursioni di Pedersen nel secondo tempo.
VECINO 7,5
L’uruguagio mette a segno una doppietta e fornisce l’assist sul primo goal di Luis Alberto. Filtra e si inserisce a dovere, ma macchia la sua prestazione con un intervento da rigore troppo irruento.
CATALDI 6,5
Il suo ruolo passa sempre inosservato ma fa una buona partita sia in interdizione che in impostazione. Verticalizza e cambia gioco ogni qual volta ne abbia occasione, senza però strafare con leziosismi.
LUIS ALBERTO 7
Corre, interdice e segna. Lo spagnolo è protagonista di un gran primo tempo, anche se nel secondo si lascia andare in un passaggio suicida davanti l’area di rigore. Per poco non mette in porta gli attaccanti ospiti.
ZACCAGNI 7
Gli manca solo goal. L’attaccante cesenate corre per novanta minuti, dribbla gli avversari e semina il terrore nella difesa avversaria. Impossibile strappargli la palla dai piedi.
IMMOBILE 5,5
Il capitano è apparso da subito un poco impreciso e il goal mancato nel secondo tempo ne è la prova. Rimane un grande calciatore e un grande capitano, ma è un peccato non vedere il suo nome sul tabellino di stasera.
FELIPE ANDERSON 7
Oltre al goal fornisce un prova brillante in tutte le due fasi. Raddoppia gli avversari sulla corsia di destra supportando Hysaj e si lancia spesso sulla profondità in fase offensiva.
BASIC 6 (dal 69′)
Ha 20 minuti per dimostrare il suo valore e lo fa a metà. Non per suo demerito ma per essere entrato nel momento più difficile della gara.
CANCELLIERI 6,5 (dal 69′)
HA sfiorato il goal in qualche circostanza oltre ad un tecnicismo eccezionale verso la fine della partita. Il ragazzo ha personalità e qualità.
MILINKOVIC 5,5 (dal 69′)
Appena entra sbaglia due passaggi consecutivi molto pericolosi. Poi sul finale, oltre a mancare un goal, fornisce un paio di assist fuori misura. Il Sergente deve ancora carburare.
PATRIC 6 (dal 76′)
Anche lui non entra in buon momento ma fa il suo. Sul goal del 4-2 non ha responsabilità e si conferma un punto fermo della difesa.
RADU 6 (dal 76′)
Fa una partita di ordinaria amministrazione ed è abile nell’interrompere il gioco avversario con la sua esperienza e personalità.
Patrizio Trecca