Le esperienze pre-morte esistono e non sono allucinazioni: il parere degli esperti
Le esperienze pre morte esistono? Da tempo se ne parla e forse c’è una svolta. “Sono reali, non allucinazioni”, dicono gli esperti
Da diverso tempo ormai molte persone si chiedono se le esperienze pre-morte esistono realmente o meno. Un fenomeno la cui curiosità si è diffusa principalmente con l’apporto di Internet, dove diverse storie su queste esperienze (e non solo) negli anni hanno preso corpo.
Esperienze fuori dal corpo
Non si parla, infatti, solo di questo tipo di esperienze, bensì anche di altro “viaggi” che la mente umana potrebbe compiere in determinate situazioni. Si parla molto, ad esempio, dei sogni lucidi o die viaggi astrali. Un tipo di esperienza simile in cui il corpo fisico è addormentato ma la mente, libera così di “distaccarsi” dal corpo, no. Questi argomenti, che hanno trovato una grande diffusione soprattutto su piattaforme quali Facebook o Youtube, dove molte persone hanno parlato di ciò che hanno vissuto e delle tecniche per riuscirci diffondendo la curiosità di queste esperienze.
Pre-morte
Tra le diverse di cui si è disquisito di più, però, vi sono le esperienze pre-morte. Un “viaggio” descritto come un vero e proprio percorso all’interno delle tappe più significative della vita vissuta. Un’esperienza che Internet ha prontamente riempito di dettagli curiosi, quali la sola durata di 7 minuti o altre varianti particolari. Tuttavia su un punto sembravano esser d’accordo tutte le voci: si tratta di un’esperienza fuori dal corpo, un viaggio difficile da descrivere.
La voce degli esperti
Coloro che hanno parlato di queste esperienze pre-morte le hanno descritte come dei veri e propri viaggi in luoghi ultraterreni, dei racconti che da anni, tuttavia, sono descritti come allucinazioni. Ma degli studi fatti dai ricercatori della NYU Grossman School of Medicine hanno evidenziato come possa esserci un collegamento fisiologico con questi avvenimenti. Il primo elemento preso in considerazione da questi ricercatori è il fatto che vi è ben poco in comune con i casi di allucinazioni o di abuso di sostanze. I ricercatori notano che l’esperienza di pre-morte di solito innesca una trasformazione psicologica positiva e a lungo termine nella persona. Il team osserva che le persone che hanno avuto esperienze negative e angoscianti durante la pre-morte non hanno sperimentato questo tipo di eventi. Gli scienziati hanno dunque ipotizzato che un cambio fisiologico nel cervello obiettivamente c’è.
La scoperta
I ricercatori, inoltre, hanno anche riscontrato la presenza di attività gamma e picchi elettrici quando le persone stanno tecnicamente morendo. Una sorta di aumento di stato di coscienza, un elemento che potrebbe essere, dunque, rilegato anche a questo tipo di esperienze. “Quello che ha consentito lo studio scientifico della morte è che le cellule cerebrali non vengono danneggiate in modo irreversibile quando il cuore si ferma. Invece, “muoiono” nel corso delle ore. Ciò consente agli scienziati di studiare oggettivamente gli eventi fisiologici e mentali che si verificano in relazione alla morte“, ha spiegato l’autore principale Sam Parnia.