Le inchieste che non partono, gli scandali dimenticati: Scippopoli (parte seconda)
Compito del prossimo articolo sarà proprio quello di entrare dentro i meccanismi meno evidenti generati da Scippopoli
Ci eravamo lasciati accennando all’ingloriosa fine della cartolarizzazione di quei beni immobili di cui tutti noi eravamo proprietari. Entriamo un po’ più nel dettaglio, ricostruendo le conseguenze finali più grossolane, se vogliamo più ovvie. Dicevamo che il “creativo” Ministro Tremonti, dovendo necessariamente mettere fine ad un disastro che non riusciva ad intravvedere un punto di approdo, condannando gli enti di Stato al pagamento del passivo fin lì prodotto (quasi 2 MLD di euro) nel 2009 chiude l’operazione SCIP 2 dopo il saccheggio degli immobili di pregio; giusto il tempo per permettere a Banche, Fondi, Immobiliaristi e Inquilini eccellenti, di guadagnare con margini di contribuzione degni del traffico di stupefacenti.
Immobili di pregio
Il meccanismo, più che creativo era geniale e alquanto semplice. La società veicolo creata per sopperire all’incapacità degli enti di vendere i propri beni immobili (ricordiamo trattasi di case acquistate attraverso il risparmio dei cittadini) era nata per “ragioni di semplicità operativa“, con sede in in Lussemburgo con un capitale di 10 mila euro, due fondazioni olandesi come azioniste e un cittadino scozzese di nome Gordon Burrows alla presidenza. Dopo un “primo giro di giostra” dallo scontato esito positivo, (Scip 1), parte Scip 2, con 62.800 immobili in vendita, per cui vengono emessi bond che porteranno nelle casse statali ben 6,7 miliardi di euro.
Purtroppo le vendite non vanno affatto bene, sia per la crisi del mercato di settore, sia per interessi in aumento, sia per le migliaia di contenziosi sulla definizione della categoria ‘immobili di pregio’. Risultato finale: saldo negativo di 1,7 miliardi necessari a rimborsare i bond in circolazione e restituire il prestito ricevuto dalle banche per pagare gli interessi. Così, grazie al solito decreto Milleproroghe si mette in liquidazione Scip 2 e la società lussemburghese, facendo gravare il buco finanziario sugli stessi enti previdenziali, costretti quindi a riprendersi gli immobili invenduti, che ovviamente erano quelli scartati dal mercato.
I veri “fortunati” tra le banche
Sicuramente qualcosa non ha funzionato, ma questo non ha impedito ai “soliti qualcuno“ di guadagnarci moltissimo e mettere a segno un ottimo affare. A parte i soliti nomi eccellenti come Bonanni, Pionati, Veltroni, Mastella, Cossutta, Chiaramonte, Marini (in alcuni casi attraverso prestanome o società di comodo) che acquisirono immobili di gran pregio a prezzi irrisori, i veri “fortunati” sono le banche. Parliamo di Abn Amro, Bnl, Jp Morgan, Sssb (Citigroup) per Scip 1 e di Banca Imi, Deutsche Bank, Intesa e Lehman Brothers (si proprio quella del disastro finanziario di li a breve) per Scip 2, che chiamate a gestire l’emissione dei bond hanno ricevuto decine di milioni di commissioni oltre commissioni e interessi sui prestiti.
Poi c’è la pletora di immobiliaristi ‘furbetti’ che ha comprato interi palazzi a prezzi stracciati e molto spesso, ha avuto anche il mandato a vendere. Soliti noti come Alfredo Romeo e Pirelli Re, Lehman, il fondo americano Carlyle, il Gruppo Caltagirone a cui affianchiamo nomi all’epoca meno noti, che grazie ai citati facili guadagni costruiranno nuovi imperi finanziari e posizioni di rilievo in ambito politico.
La scelta notarile
E che dire dei notai “prescelti” per la stipula di migliaia di atti di compravendita e di mutuo? Con quale criterio la scelta a danno di altri? Certo, appare quasi paradossale parlare di ingiustizie e restrizioni di concorrenza per una corporazione quasi intoccabile come quella notarile, ma ciò è avvenuto.
Procure, Authority, Corte dei Conti, hanno storto il naso in più di un’occasione, ma le zone d’ombra sono rimaste. Al di là dei soliti nomi noti a cui il cittadino comune è assuefatto e quindi tollerante, (in fondo non è illegale sfruttare la “situazione” e ignorare l’etica morale) dunque, quali nuovi personaggi, all’epoca con ruoli apparentemente marginali, grazie a questa “opportunità” hanno potuto costruirsi ruoli di potere e di controllo ad oggi ?
Nel prossimo articolo
Compito del prossimo articolo sarà proprio quello entrare dentro i meccanismi meno evidenti generati da Scippopoli, forse quei nomi, sicuramente quei fatti, che non diventano mai cronaca ma contribuiscono a determinare la storia del nostro futuro senza che ce ne accorgiamo.