Le inchieste di Report, Ranucci: “Ecco perchè i mondiali in Qatar”
Il conduttore rivela qualche anticipazione in merito ad alcune delle inchieste in onda questa sera alle 21:20 su Rai 3
Torna l’appuntamento con Report in prima serata. Lo storico programma che ha appena tagliato il traguardo dei venticinque anni, come ogni lunedì va in onda anche questa sera, a partire dalle 21.20 su Raitre, con un’altra puntata.
Come sempre inchieste, approfondimenti e tanti temi di discussione. Tra i reportage “Questione di chimica”, un’analisi che si occupa di produzione e consumo di prosciutto cotto, che mette in risalto pratiche poco consone per la produzione di uno dei salumi più apprezzati.
“Abbiamo avuto un colpo di fortuna” – ha spiegato Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione – “Un pentito dell’industria chimica, che ha lavorato per delle grandi marche alimentari, ci ha fatto vedere come viene ricomposto un prosciutto cotto. Tutto nasce per una modifica al Decreto Salumi, la legge che regolamenta e inquadra cosa può essere definito prosciutto cotto. Fino al 2016, poteva essere chiamato tale solo il coscio del suino, che veniva sostanzialmente fatto con una salamoia che ha un 15% di acqua, sale, zucchero e alcune spezie. Più antiossidante e conservanti”.
“Dopo la modifica di questo decreto, dal 2016 in poi il disciplinare ha fatto sì che vi fosse una distinzione tra una “alta qualità“, una “prima scelta” e il “prosciutto cotto“. Questo decreto ha consentito due novità. Innanzitutto un aumento del tasso di umidità presente nel prosciutto, con una percentuale di acqua che dal 15%, arriva al 75%. Cosa che comporta un vantaggio economico per l’azienda. Vengono oltre a questo però aggiunte delle polveri e soprattutto degli additivi che consentono alla carne di trattenere l’acqua. E inoltre dei collanti che possono ricomporre il prosciutto. Non sappiamo qual è l’effetto di tutto questo sulla salute. Alcuni elementi non sono stati studiati in maniera approfondita. I primi risultati degli studi potranno essere verificati nel 2023, ma per avere una sentenza definitiva bisognerà aspettare il 2099. Nel frattempo abbiamo chiesto informazioni al ministero della salute, ma non ci ha risposto”.
Tra le inchieste proposte dalla squadra di Report, anche “Il miraggio dello sceicco”, volta a far luce sulla prossima edizione dei mondiali di calcio, al via la prossima domenica, densi di interrogativi che lasciano presupporre possibili giochi di potere e corruzione.
“Cosa c’è dietro l’assegnazione al Qatar della prossima edizione dei mondiali di calcio 2022? Sono state fatte delle eccezioni” – ha continuato Ranucci – “Per la prima volta sarà svolto in inverno, in un Paese del mondo arabo, interrompendo i principali campionati di calcio di tutto il mondo. Sono stati costruiti 8 stadi, 7 con l’aria condizionata, alcuni sono anche smontabili. Vedremo anche come questo Paese che ha il più grande giacimento di gas naturale del mondo e si stia offrendo al posto della Russia, abbia investito sulle comunità musulmane in tutto il mondo, diventando un punto di riferimento, ma irritando i Paesi arabi vicini”.
“L’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, il Bahrain, lo Yemen, che hanno decretato una vera e propria guerra al Qatar, a partire dal 2014. Lo hanno accusato di finanziare i terroristi. Il Qatar intanto è diventato il terzo fornitore al mondo di gas, ha investito in Occidente, ha comprato pezzi dell’Occidente, pezzi di città e attività dell’Occidente, soprattutto investendo nel calcio e nello sport. Questo, prendendo il posto di Gazprom, sponsor di grandi eventi. Ha inoltre acquistato il Paris Saint Germain che, pare, sia stato oggetto di scambio per ottenere il voto favorevole da parte di Platini per l’assegnazione della sede dei mondiali”.
“Parleremo di un’operazione di spionaggio, che sarebbe stata commissionata dal Qatar nei confronti dei membri della Fifa e dell’inchiesta della corte federale di New York, che avrebbe rilasciato favori ai membri della Fifa per ricevere l’assegnazione dei mondiali. Un focus sui diritti dei lavoratori coinvolti, perché si parla di seimila morti sul lavoro, la mancanza dell’osservazione dei diritti per cui l’Occidente si è battuto per decenni, della comunità LGBT e molto altro”.
L’appuntamento è dunque rimandato a questa sera, a partire dalle 21.20, su Rai 3.