Le iniettano sei dosi di vaccino ma non può avere il green pass: “Resto pro vax”
La storia di Virginia: le iniettano per sbaglio sei dosi di vaccino, ma nessuno si prende la responsabilità di rilasciarle il green pass
Il suo caso ha fatto il giro dell’Italia: Virginia Grilli, 23enne toscana, laurea triennale in Psicologia clinica e oggi studentessa magistrale all’università di Pisa, alla quale il 9 maggio per errore sono state iniettate tutte e sei le dosi di vaccino Pfizer presenti in una fiala. Da tre mesi vive un incubo perché nessuno sa quali siano gli effetti collaterali. Ma per lei i problemi non sono finti. La ragazza lancia infatti un appello alle autorità e denuncia la sua assurda condizione: “Non mi danno il green pass. Nessuno si prende la responsabilità di rilasciarmelo essendo io un caso unico”.
“Non sarò mai una no-vax”
La Grilli ha sempre ribadito la sua fiducia nel vaccino, sin dalle prime ore successive al clamoroso errore e nonostante i numerosi effetti collaterali. “Ma non sarò mai una no-vax, nonostante la paura, i continui accertamenti, i malesseri fisici e psicologici. Anzi, faccio un appello ai miei coetanei, vaccinatevi, mettete le mascherine e niente assembramenti”. Accetta infatti di raccontare la sua odissea purché serva a non far accadere mai più errori di cui lei stessa è rimasta vittima e affinché si comprenda l’importanza del vaccino. “Se ce ne fosse bisogno – dichiara – lo rifarei immediatamente, ma nel mio caso con le dovute assicurazioni scientifiche”.
Le condizioni di Virginia
“Non sto bene. La mia vita è cambiata radicalmente mi sembra di vivere nel mondo dei quanti dove regna l’indeterminazione. Sto attraversando un periodo di malessere fisico e psicologico, ho fatto molti day hospital. Mi devo sottoporre a continui controlli neurologici, cardiaci, immunologici e psicologici. Potrei avere un’alterazione del sistema immunitario. Sono dimagrita, nessuno sa dirmi quando tornerò a star bene. Mi avevano detto che l’overdose di vaccino avrebbe annullato il vaccino stesso e dunque non avrei avuto gli anticorpi. E invece sono arrivati due mesi e mezzo dopo l’iniezione. Ho valori che superano di 60 volte la soglia della normale vaccinazione con due dosi”.
No al green pass
Ma, nonostante tutto, Virginia non riesce ancora a ottenere il green pass. “Nessuno si prende la responsabilità di rilasciarmelo essendo io un caso unico”, dichiara. “Se non lo avrò, farò causa alla Regione Toscana e al ministero della Salute. Senza la certificazione a settembre non posso frequentare l’università, fare gli esami in presenza e neppure partecipare al tirocinio curriculare che ho dovuto interrompere ed è obbligatorio per la laurea magistrale”.
La mancata denuncia penale
Alla domanda: “Lei non ha presentato denuncia penale contro medico e infermiera. Perché?”, Virginia risponde: “Si può sbagliare. Mi riservo di chiedere i danni morali e materiali all’ospedale. L’infermiera era terrorizzata. Il medico non si è fatto sentire per le scusa, lo ha fatto suo padre: è il direttore sanitario dell’ospedale”.