Le PMI italiane vivono una battuta d’arresto anche se migliorano i conti
I dati diffusi dal rapporto PMI 2018 di Cerved Group mettono in luce la situazione delle piccole e medie imprese italiane
I dati diffusi dal rapporto PMI 2018 di Cerved Group mettono in luce la situazione delle piccole e medie imprese italiane.
Relativamente alle notizie positive emerse dal rapporto in questione, si deve sottolineare che i conti economici sono migliorati, con un sostanziale aumento dei ricavi. A brillare sono soprattutto le aziende che operano nel settore industriale che, nel 2017, hanno visto dei netti miglioramenti rispetto all’anno precedente.
La crescita in questione è stata possibile grazie alla politica monetaria espansiva che la Banca Centrale Europea ha messo in atto. Tra i fini ultimi della stessa c’è stato proprio quello di aiutare le PMI a nascere e a fortificarsi.
Queste ultime hanno potuto usufruire di diversi vantaggi, in primis quello di vedere calato il rapporto tra oneri e debiti finanziari, tanto da arrivare ad avere una maggiore redditività netta, che ha consentito una boccata di ossigeno e che fa ben sperare per il futuro.
Se il 2017 è stato un anno sostanzialmente di grazia per le PMI dello Stivale, non si può gioire per quanto invece sopraggiunto nella prima metà di questo 2018 oramai al fotofinish.
Il comparto, infatti, non sembra viaggiare con gli stessi ritmi dell’anno precedente e sembrano esserci i primi segnali di una battuta di arresto.
Durante il primo semestre dell’anno che sta per concludersi sono nate poche società di capitali mentre è aumentato il numero di PMI uscite dal mercato. Questi sono i segni del fatto che, al momento, il settore non corre allo stesso ritmo del 2017.
Se da un lato gli imprenditori continuano a credere nella possibilità di poter fortificare le proprie attività, dall’altro devono fare i conti con delle difficoltà oggettive come, ad esempio, la crescita del Paese ferma sostanzialmente all’1%.
Il futuro delle piccole medie imprese al momento risulta essere incerto. Per superare la battuta di arresto che ha caratterizzato il primo semestre dell’anno che sta per concludersi, è necessario intervenire in modo deciso.
Nuove sfide da intraprendere per gli imprenditori italiani, chiamati a traghettare le aziende verso nuovi livelli di crescita e redditività.
Da questo punto di vista, i prestiti per le aziende costituiscono un possibile strumento per cercare di risollevare le sorti delle PMI italiane. Prestiti come Prestito Arancio Business di ING possono fungere da volano per fare in modo che la battuta di arresto non si trasformi in qualcosa di definitivo.
Le banche sono un ottimo mezzo per avere una linea di credito e, nello specifico, il prestito di cui si parla permette di ottenere la somma necessaria per far ripartire un’attività in difficoltà. Un prestito veloce e flessibile, con un tasso personalizzato: questo è ciò che serve alle PMI per superare il momento di crisi.
Se ci si domanda quali sono le PMI che, ancora oggi, non accennano ad avere battute di arresto, la risposta è una sola: quelle che fanno dell’export il loro punto di forza. In questo caso la crescita è maggiore e, soprattutto, non si ferma. Prendendo in analisi il periodo compreso tra il 2010 e il 2017, infatti, le imprese in grado di esportare all’estero sono cresciute del 22% a fronte di una crescita estremamente inferiore delle altre (6%).
Pertanto, export e nuovi capitali potrebbero riportare il settore delle piccole e medie imprese italiane a crescere nuovamente con i ritmi degli ultimi anni, andando a superare l’impasse dell’ultimo periodo che potrebbe danneggiare le attività in questione.