Le priorità di Marchini: sicurezza, decoro e legalità
Intervista rilasciata a Lucia Annunziata in occasione della prima edizione de ‘La Festa del Cuore’
Destra o sinistra? Per Alfio Marchini la questione non è prioritaria, perché un’amministrazione comunale deve operare come “un buon padre di famiglia” – definizione da codice civile. Il che, secondo Marchini, vuol dire avere un occhio di riguardo nei confronti prima dei cittadini romani, perché “tutelando il cittadino, indirettamente si tutela anche l’immigrato che sarà cittadino. Se creo le condizioni per far vivere bene la città – aggiunge Marchini – allora creo anche delle migliori condizioni per favorire l’integrazione”.
Così Marchini si è rivelato ai microfoni di Lucia Annunziata, ospite dell’ultima giornata de ‘La Festa del Cuore’, alla sua prima edizione, al laghetto dell’Eur. Una quattro giorni per dimostrare che “un altro modo di vivere la città è possibile” – come ci spiega Alessandro Onorato, collega di lista di Marchini in Campidoglio. All’Eur, infatti, in questi 4 giorni, ad attendere romane e romani sulle sponde del famoso laghetto c’erano giochi per bambini, come i gonfiabili, ma anche per eterni Peter Pan, come il biliardino o il ping pong. Una vera e propria palestra outdoor e vari stand. Tra le discipline che è stato possibile praticare spinning, rowing, scherma, pallavolo. Grazie alla collaborazione delle Federazioni Vela, Motonautica, Canoa e Dragonboat, sono stati protagonisti anche gli sport acquatici, con lezioni teoriche e prove pratiche per tutte le fasce d'età. Uno spazio è stato dedicato agli animali, grazie alla collaborazione dei canili comunali che hanno presentato 10 cani in cerca di famiglia.
La ‘Festa del Cuore’ è stata anche l'occasione per lanciare un premio a fondo perduto per premiare le migliori idee imprenditoriali che abbiano come obiettivo quello di migliorare Roma e la vita dei cittadini.
Sul palco si sono alternati anche Carlo Freccero, intervistato da Federica De Sanctis (Sky Tg24), e Giovanni Malagò, presidente del CONI, intervistato da Massimo Caputi (responsabile Sport Il Messaggero). Ma a chiudere la carrellata di ospiti, nella giornata di ieri, oltre Maurizio Battista e il suo cabaret – come dicevamo prima – la direttrice Lucia Annunziata che ha intervistato Marchini.
Inevitabile non chiedere ad un ‘aspirante’ sindaco un parere sull’attuale Amministrazione comunale. “Marino ha rilasciato un’intervista – ha risposto Marchini alla Annunziata – in cui dice che tutto sembra andare bene. Ma i temi centrali, per un’Amministrazione, sono 3: sicurezza, legalità e decoro. Ebbene – continua – proprio qui dietro al laghetto, via Tupini viene subappaltata alla prostituzione. Non molto distante da qui, sulla Laurentina, ci sono gli accampamenti abusivi, da dove escono continuamente colonne di fumo nero e denso, perché bruciano le gomme; allora non è più solo questione di sicurezza, è proprio impensabile avvelenare chi vive vicino a questi campi. Molte grandi testate parlano di conflitto tra diritti umani e diritti della cittadinanza, ma se chi arriva non rispetta chi già c’è, è grave”.
A questo proposito, secondo Marchini, è impensabile aprire un CIE a Settecamini. “Non si possono scavalcare i diritti di chi già c’è” – spiega. Anche per questo, è inconcepibile che come primo atto di Giunta, siano stati spesi “3 milioni per una ‘romanella’ ai Fori Imperiali, quando c’è gente che ha case senza ascensori o senza sistemi fognari adeguati”.
Ma questo non vuol dire non guardare agli immigrati e ai loro diritti perché “Roma è una città aperta e pronta ad accogliere tutti – spiega ancora – E il problema non è lo straniero, ma il rispetto delle regole”. Perché, secondo Marchini, la sicurezza non è una questione di partiti, ma una volontà della politica “di prevenire, poiché non c’è sicurezza senza prevenzione. A quel punto, però, subentra l’omertà. Perché – e ci va giù pesante – il voto di scambio non è solo quello di Ama o Atac, ma si configura ogni volta che un cittadino scambia un suo diritto per una cortesia da parte del politico di turno”.
“Per questo mi sono candidato da solo – conclude – per dire basta al consociativismo di destra e di sinistra, che di giorno litigano tra di loro, e la sera si dividono tutto”.