Le ricette verdi sono un flop: e il freddo è il loro “Greench”
A Chicago, com’era già accaduto in Norvegia, il gelo paralizza le auto elettriche: e in Canada le basse temperature fanno crollare la produzione da rinnovabili, lasciando l’Alberta quasi senza elettricità
Che le “ricette verdi” siano, nel migliore dei casi, inutili e, nel peggiore, dannose noi lo sosteniamo da tempo. In senso generale, perché attribuire all’uomo i cambiamenti climatici, come afferma un luminare del calibro di Antonino Zichichi, «è senza fondamento scientifico». Ma anche nel senso particolare delle misure concepite per combattere donchisciottescamente questo specifico mulino a vento: misure che, per l’ennesima volta, hanno fatto il loro (mal)tempo.
Le ricette verdi sono (ancora una volta) un flop
Volendo fare un paragone con il noto personaggio (anti)natalizio, si potrebbe dire che il freddo è il “Greench” che rovina le “ricette verdi”. Era già successo a dicembre, quando in Norvegia il calo termico aveva evidenziato tutti i limiti dei bus elettrici, paralizzando la nuovissima flotta della capitale Oslo. Com’era prevedibile, non poteva trattarsi di un caso isolato.
Il bis, come riporta Il Messaggero, lo ha concesso Chicago, dove decine di Tesla sono rimaste bloccate nelle stazioni di ricarica. E, aggiunge il Corsera, la colpa, proprio come in Scandinavia, è ancora delle batterie al litio che non riescono a resistere alle basse temperature. E hanno trasformato la metropoli dell’Illinois in un «cimitero di automobili», come hanno raccontato sconsolati gli stessi proprietari delle vetture prodotte da Elon Musk.
Come poi riferisce Lifesitenews, probabilmente il Canada non voleva essere da più rispetto all’ingombrante vicino. E, dunque, ecco che un’intera provincia, l’Alberta, si è ritrovata quasi del tutto senza elettricità a causa dell’insufficiente produzione da fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico).
Tant’è che Scott Moe, Premier del confinante Saskatchewan, ha annunciato che sarà il proprio territorio a fornire ai vicini la corrente necessaria a stabilizzare la rete elettrica. Sottolineando polemicamente come l’energia sarà prodotta da gas naturale e centrali a carbone.
Di fronte a simili (e per nulla sporadici) inconvenienti, non c’è da stupirsi se poi i megafoni dell’affermazionismo ambientalista tendono ad “andare in letargo” d’inverno. Come aveva twittato a suo tempo il Presidente americano Donald Trump, «non sarebbe male avere un po’ di quel buon vecchio riscaldamento globale adesso!»