Le romane rallentano la corsa Scudetto di Inter e Juve, la Lazio sogna in grande
Prima sconfitta stagionale per Sarri, ma Conte non ne approfitta a dovere. Prosegue la crisi del Napoli e la risalita del Milan
Giornata fondamentale per la corsa Scudetto con prima contro quarta e seconda contro terza. Risultati importanti anche per la zona retrocessione. Conte rallenta, Sarri frena: clamorosa corsa a tre?
Il pareggio a reti bianche di venerdì sera ha restituito la cartina tornasole del momento dei nerazzurri, che mantengono la testa (anzi, allungano di un punto) grazie alla sconfitta della Juve a Roma. L’Inter vista contro i giallorossi, nonostante le assenze che ne hanno falcidiato il centrocampo (con soli tre mediani di ruolo) deve fare mea culpa per non aver portato a casa i tre punti. Le ghiotte occasioni concesse da Veretout e Mirante non sono state sfruttate a dovere, e la sensazione delle passate giornate sembra essersi confermata: se Lukaku e Lautaro non colpiscono, le soluzioni offensive scarseggiano. Ma la testa è mantenuta e Conte deve caricare a dovere la squadra per il primo turning point della stagione: martedì sera arriva il Barcellona e la partita perfetta è condizione necessaria (ma non sufficiente) per il passaggio del turno.
La Juventus 24 ore dopo non approfitta del pareggio dell’Inter ed incappa a Roma nella prima sconfitta stagionale dopo 20 partite di imbattibilità. Non tutti i mali vengono per nuocere in casa bianconera: Ronaldo è tornato a segnare su azione dopo quasi 50 giorni ed il primo tempo visto all’Olimpico è stato di alto livello, con un Bentancur in palla. Una partita equilibrata decisa dall’episodio chiave dell’espulsione (vista con Var) di Cuadrado: da lì la Lazio ha poi vinto la partita. Per Sarri una sconfitta che paradossalmente potrebbe aiutare per il futuro. Ma c’è un però.
Il però è rappresentato proprio dalla Lazio, che classifica alla mano è a -3 proprio dalla Vecchia Signora e a -5 dalla capolista. Ad impressionare è la prestazione della squadra (e di alcuni singoli) di Inzaghi, squadra più in forma del momento già prima della sfida di sabato. Per una volta non va a segno Immobile, ipnotizzato dal dischetto da Szczesny? Non c’è problema. Ad illuminare ci sono Correa (terzo rigore procurato in due partite), Milinkovic-Savic (autore del gol-partita) ma soprattutto Luis Alberto, che con i due splendidi assist messi a segno è salito a quota 11 in campionato, leader assoluto in Europa. Settima vittoria consecutiva, Juve battuta a Roma dopo 16 anni e tanto entusiasmo nell’ambiente. L’Aquila vola davvero e le prime della classe adesso si guardano le spalle.
Roma, Cagliari e Atalanta: corsa al quarto posto altrettanto intensa
Se da oggi possiamo vedere la Lazio candidata a qualcosa in più rispetto ad un “semplice” posto Champions, la Roma da par suo non ha sfigurato a San Siro ma rispetto ai cugini sembra avere una marcia in meno. La mancanza di Dzeko dall’inizio si è rivelata sanguinosa per la produzione offensiva della squadra di Fonseca: con l’esperimento fallito di Zaniolo falso nueve, i giallorossi hanno fatto solo un tiro in porta, nonostante abbia avuto il pallino del gioco più degli avversari. Alcuni errori “di distrazione” in disimpegno, risolti da due miracoli di Mirante, hanno macchiato in parte la solidità difensiva garantita da Smalling e Mancini, che hanno neutralizzato la coppia gol più prolifica d’Europa. Il processo di maturazione continua, ma urge una soluzione in mancanza del bosniaco.
Così come l’Inter, la Roma mantiene il quarto posto per frenate altrui. Il Cagliari, che ha impattato a quota 29, continua ad essere imbattuta da agosto, anche se mostra qualche segno di cedimento: altra rimonta, stavolta contro il Sassuolo. Sempre sotto di due gol, sempre con un guizzo oltre il 90′, ma che stavolta vale un pari. Merito anche di un Joao Pedro in condizione smagliante, già in doppia cifra solo come Lukaku e Immobile. Graziato dal possibile 3-1 mancato da Berardi, il Cagliari mostra un grande carattere ma troppo spesso va sotto nel punteggio. Lunedì prossimo la sfida contro la Lazio si prospetta come il match più interessante della giornata. L’Atalanta si riavvicina e va a -1 con la rocambolesca vittoria sul Verona. Sotto 2-1 con doppietta di un Di Carmine on fire, prima un rigore di Muriel e poi il gol a tempo scaduto di Djimsiti regalano una vittoria che dà fiducia a Gasperini, anche in previsione della trasferta ucraina che deciderà le sorti della Dea in Champions League.
Il Napoli non si sblocca, il Milan sì
Dei diversi rallentamenti nelle posizioni di vertice, non ne approfitta chi ha già tanti punti di ritardo. Il ritiro imposto da Ancelotti non sembra aver sortito grossi effetti per un Napoli che continua nel suo momento nero. 8 partite senza vittorie in campionato, gioco che non funziona, la bocciatura pesante di Insigne. A Udine il pareggio acciuffato da Zielinski a 20 minuti dalla fine non cambia nulla, anzi: il quarto posto dista sempre 8 punti, mentre da dietro arrivano Milan, Parma e Torino. Dalla partita di martedì contro il Genk passerà inevitabilmente il destino di buona parte della stagione azzurra e, di riflesso, il destino di Ancelotti.
A Bologna vittoria convincente del Milan di Pioli, che vede la parte sinistra della classifica dopo tanto tempo. I rossoneri, anche se non chiudono la partita per la coriaceità bolognese, con il ritrovato Bonaventura ed un Suso ispirato trovano la seconda vittoria consecutiva. I problemi non sono del tutto risolti, perché Piatek ha gli stessi gol del terzino Theo Hernandez (4), di cui solo uno su azione. Ma l’obiettivo di ritrovare tranquillità per il normalizzatore Pioli pian piano sta prendendo forma, aspettando (chissà) Ibrahimovic.
Ci Piace e Non Ci Piace: Eugenio Corini e l’accoltellamento a Bologna
Premiamo il rientrante tecnico dei lombardi dopo la vittoria fondamentale di Ferrara, che cede l’ultimo posto in classifica proprio agli spallini. Alcuni uomini in campo sono stati decisivi: il gol ritrovato da Balotelli dopo la vergogna di Verona e le discussioni con Grosso ed il portiere Joronen, che ha parato il rigore a Petagna. La riflessione però è di natura decisionale: che senso aveva lasciare la panchina a Grosso, perdere altre 3 partite e far tornare Corini?
Il premio negativo lo avremmo voluto dare alla Fiorentina e alla quarta sconfitta consecutiva, ma visto che è stato dato la settimana scorsa andiamo a Bologna, per il grave accoltellamento avvenuto tra due milanisti nel deflusso dal Dall’Ara dopo Bologna-Milan. Prognosi e cause da definire con precisione, certo, ma non possiamo ancora assistere a scene del genere nel 2019.