Le tasse degli italiani: spietate con chi paga, magnanime con i furbetti
A confronto con gli altri Paesi europei, le tasse italiane sono tra le più elevate in tutta Europa, e c’è anche di peggio da sapere
I cittadini Italiani che pagano regolarmente le tasse sono circa 6 milioni. Contribuenti che affidano il denaro dovuto allo Stato sovrano e la classe politica regolarmente eletta emana provvedimenti per il funzionamento dello res publica.
Lo Stato incassa circa 800 miliardi all’anno dalle diverse imposizioni fiscali. Le imposte dirette, Irpef, e quelle indirette, Iva, assicurano circa il 55 per cento del gettito tributario. Se si allarga lo sguardo alle prime dieci imposte più importanti emerge che l’incidenza sul totale incassato sale all’80%.
Tasse italiane: tra le più elevate in Europa
Nel confronto con gli altri Paesi europei, la pressione fiscale sul prodotto interno lordo in Italia è una delle più elevate in tutta l’Europa. Si tratta di una posizione ancora più negativa se si considera l’altra faccia della medaglia, ovvero il livello di servizi che eroga lo Stato: sono da terzo mondo.
La sanità, la scuola, i trasporti, lo stato sociale che premia in abbondanza i furbi e i falsi poveri e i falsi invalidi, sono sotto gli occhi di tutti. Uno Stato vorace e sprecone con una classe poco seria che non ha il coraggio di rivolgersi alla popolazione e raccontare seriamente la drammaticità dei conti pubblici.
Tartassa sempre di più i censiti e chi paga già troppe tasse. Mentre è troppo generoso con chi non merita nulla. Soltanto nel 2019 furono buttati 160 miliardi in bonus vari. Spese naturalmente sostenute tutte in deficit, quindi aumentando il debito pubblico, che prima o poi qualcuno dovrà pagare.
Tasse, dal 2022 guai seri per gli italiani?
Dal 2022 ci sarà, salvo pandemia, il rispetto del pareggio di bilancio, tra l’altro previsto in costituzione e allora potrebbero iniziare i guai seri per gli Italiani. A quel punto per la classe politica sarà un dramma trovare le risorse economiche per il rispetto dei parametri voluti dall’Europa. Molte forze politiche già hanno in mente un altro furto nelle tasche degli italiani.
I depositi bancari ammontano a circa 1500 miliardi di euro. 100 miliardi sono il 6,7 % del totale dei depositi: una patrimoniale di tale impatto risolverebbe in un colpo solo tutti i problemi. La fortuna vuole che a febbraio 2022 finisce la presidenza Mattarella e con essa il semestre bianco che vieta lo scioglimento delle Camere.
Da quel momento in poi si entra in un periodo pre-elettorale, la legislatura morirà di morte naturale nella primavera del 2023 e quello è un periodo in cui la classe politica provvede a finanziare in deficit le spese assurde dello stato. Come il reddito di cittadinanza e tanto altro e si rinviano le tasse. Dopo le elezioni del 2023 qualsiasi forza politica risultasse vincente dalla tornata elettorale, dovrà pensare seriamente a come reperire le risorse economiche per rispettare i parametri imposti dall’Europa, rapinando i conti bancari degli italiani.
Sempre che non arrivi la Troika e in tal caso potrebbe succedere anche di peggio. Mala tempora.
Cesare Giubbi