Letta: “Ognuno si assuma responsabilità”
“Si giochi a carte scoperte: chi vuole prendere il mio posto dica cosa fare”
Enrico Letta inizia a giocare a carte scoperte. L'attesa conferenza stampa sulla presentazione di "Impegno Italia", ossia il programma che dovrebbe rilanciare l'azione dell'esecutivo, ha consentito di toccare con mano la tensione fra il presidente del Consiglio e il segretario del Pd, Matteo Renzi.
"Sono un uomo delle istituzioni – ha attaccato Letta – e per tale ragione la priorità non sono le questioni personali. So assumermi le mie responsabilità, proprio come ho fatto nel drammatico aprile 2013, quando sono stato chiamato a guidare il governo che ho definito 'di servizio' al paese. Per tale ragione non mi preoccupo di ciò che si dice in questi giorni".
Il presidente del Consiglio ha rincarato la dose:"Pertanto anche gli altri si assumano le proprie responsabilità, compreso il mio partito: ognuno deve dire cosa vuole fare, a cominciare da chi vuole prendere il mio posto (chiara "stoccata" a Renzi n.d.r.). E' arrivato il momento di giocare a carte scoperte davanti al paese: le dimissioni non si danno a causa delle dicerie o di qualche manovra di palazzo. Dunque, è corretto che di certe cose si discuta in Parlamento (altro avvertimento a Renzi e a tutto il Pd, n.d.r). Per quanto mi riguarda so mantenere la calma, visto che sin dal primo giorno c'è sempre stato qualcuno che vuole cacciarmi. Sono stato costretto a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo".
Quando gli è stato chiesto esplicitamente di rivelare i dettagli dell'incontro avvenuto in mattinata con Renzi, Letta ha ammorbidito i toni, facendo comunque intendere che le frizioni con il segretario del Pd restano:"E' stato un colloquio franco e diretto, nel quale comunque ognuno ha mantenuto i propri punti di vista. Eì importante evitare i personalismo e crredo che ance Renzi voglia agire in tal senso".
Nel corso della conferenza stampa, Letta ha rivendicato l'operato della sua compagine:"Siamo riusciti ad avviare la riforma della legge elettorale e del Titolo V della Costituzione. Si tratta di provvedimenti che necessitano di tempo, perciò è assurdo dare scadenze al governo".
"Un altro grande passo avanti – ha proseguito Letta – è stata l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Inoltre voglio ricordare che con il mio governo lo spread è sceso sotto i 200 punti e vi sono stati segnali di crescita. Saranno anche lievi il paese si è allontanato dal "segno meno": non siamo più in perdita".
Entrando nel merito degli obiettivi programmatici, il presidente del Consiglio ha detto che la priorità sarà "mettere in atto gli obiettivi che si dichiarano. Troppo spesso in Italia si fanno annunci ai quali non si dà seguito. Sarà necessario, inoltre, combattere più efficacemente la lotta alla disoccupazione e garantire ai cittadini un welfare che non li lasci soli. Dedicheremo grande attenzione anche a scola, legalità ed esodati".
Alla fine della conferenza stampa, però, l'impressione è che il futuro di Letta e del suo esecutivo è nebuloso. Tutto dipenderà dalla direzione del Pd che si svolgerà domani, cosa che lo stessa implicitamente ha ammesso rispondendo alle domande dei giornalisti:"Sono una persona attenta alle sfumature, vedremo domani…".
La sensazione è che l'avvicendamento a Palazzo Chigi fra Renzi e Letta è un'ipotesi tutt'altro che tramontata. Tuttavia il presidente del Consiglio non sembra disposto a farsi da parte, tanto è vero che nel corso della conferenza stampa ha sottolineato il ruolo del Parlamento nella nascita e nella fine dei governi e ha invitato a giocare a carte scoperte. Chiaro messaggio a Renzi e al Pd: se volete che mi faccia da parte venite alle Camere e votatemi la sfiducia a viso aperto.
La Direzione democratica di domani pare davvero essere il momento della resa dei conti.