Leucemia e polmonite: cosa sono le patologie che hanno colpito Berlusconi
La leucemia mielomonocitica acuta si manifesta in età avanzata e colpisce ogni anno circa 1150 persone
La conferma della malattia che affligge Silvio Berlusconi è arrivata dal bollettino medico diramato nel primo pomeriggio di giovedì 6 aprile dai medici Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri. Il leader di Forza Italia, nonché ex Presidente del Consiglio, è attualmente ricoverato in terapia intensiva per la cura di un’infezione polmonare figlia di una condizione ematologica complessa: leucemia mielomonocitica cronica. Ma cosa sono leucemia e polmonite?
Cos’è la leucemia mielomonocitica cronica
L’ex Presidente del Consiglio e attuale leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è affetto da tempo, come si è appreso quest’oggi, da leucemia mielomonocitica cronica. Come recita il bollettino diffuso da Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri “è stata accertata la persistente fase cronica della patologia e l’assenza di caratteristiche evolutive in leucemia acuta“. Ma di cosa si tratta?
Come spiegato molto efficacemente dall’Ail, l’Associazione Italiana contro Leucemie Linfomi e Mieloma, la leucemia mielomonocitica acuta è è la più frequente delle sindromi mielodisplastico-mieloproliferative. Si tratta di una patologia che vede il progressivo aumento di una particolare popolazione di globuli bianchi, i monociti, da cui il nome. La LMMC è una malattia che tendenzialmente si manifesta in età avanzata e rappresenta circa il 15% dei casi di leucemia e si stima che colpisca in Italia ogni anno circa 1150 persone.
Quali le terapie e i sintomi da attenzionare
Il trapianto allogenico di cellule staminali è l’unico trattamento con potenzialità curative, sottolinea l’Ail, ma considerando l’età avanzata di molti pazienti è di difficile applicabilità. Viene comunque altamente consigliato in casi ad alto rischio. Nella fattispecie in cui insorga una polmonite, come nel caso di Berlusconi, va immediatamente trattata e si prosegue la terapia per la leucemia utilizzando farmaci biologici come antineoplastici, farmaci a bersaglio molecolare.
Per quanto riguarda i sintomi, invece, lo spettro è sempre molto ampio e vario. Dalla febbricola di pochi decimi, quasi sempre pomeridiana o notturna, a un senso di debolezza diffuso che perdura nel tempo senza cause specifiche. Poi ancora dolori alle ossa, inappetenza ed evidente perdita di peso senza apparenti motivazioni. Da non sottovalutare anche gli ematomi sottocutanei, detti anche petecchie, o sanguinamenti improvvisi dal naso come epistassi. Infine, altra spia importante, i linfonodi ingrossati e una sudorazione notturna eccessiva.
Il nesso tra leucemia e polmonite
Le leucemie, che sono tante e di diversi tipi, tendono a ridurre progressivamente le difese immunitarie. L’ematologo Pane, ascoltato da Repubblica, ha precisato che si parla “di un sistema molto complicato, con una struttura e un funzionamento estremamente elaborati. Ci sono tanti meccanismi con cui esso si difende dalle infezioni microbiche, e molti di questi meccanismi possono essere alterati e depotenziati da una malattia come la leucemia“.
Ma perché la polmonite può colpire un paziente leucemico? La polmonite che è – come spiega il responsabile di pneumologia in Humanitas Michele Ciccarelli – “un’infezione respiratoria caratterizzata da uno stato infiammatorio a carico degli alveoli, la parte più profonda dei polmoni, deputati all’estrazione dell’ossigeno dall’aria che respiriamo“, è compatibile con la leucemia e a confermarlo ulteriormente è anche il Prof. Franco Locatelli nelle sue parole riportate da Ansa.
La leucemia – spiega l’oncoematologo pediatrico del Bambino Gesù – “indebolisce le difese immunitarie e quindi predispone allo sviluppo di patologie infettive anche gravi, quindi anche polmoniti“. Può insorgere un danno alle mucose che lascia il via libera al proliferare di colonizzazioni batteriche con l’interessamento delle vie aeree.