Libri, Sauro Pellerucci racconta “Il mondo delle persone per bene”
Un imprenditore che vede accadere nella realtà ciò che molti non vedono. Un mondo popolato da persone per bene, quello di Sauro Pellerucci
Sauro Pellerucci è CEO e Founder di Pagine Sì! S.p.A., azienda leader nel settore del marketing e comunicazione digitale a favore di PMI, Professionisti ed Enti Pubblici, con più di 55 sedi e 450 addetti in tutta Italia. Opinionista, autore di editoriali e appassionato scrittore di libri, Pellerucci da anni promuove un’economia basata sulla sostenibilità e iniziative senza scopo di lucro indirizzate alla elevazione morale dell’individuo. Il Premio “Io Sono Una Persona Per Bene” si inserisce in questo “filone d’oro”.
Come ha pensato di scrivere un libro dedicato alle “persone per bene”
“In un certo senso potrei dire che è stato il libro a scegliere me. Sì, perché molte tra le persone con le quali ho il piacere di lavorare ogni giorno mi hanno spinto a scrivere un libro in cui raccogliere le numerose idee che circolano quotidianamente in azienda e che tanto ci uniscono verso un comune obiettivo”.
Intende coniugare la sua attività imprenditoriale con un impegno civile di ampia portata?
“Vivo l’impresa come un impegno civile da condividere con persone per bene. Chi come me sceglie di fare l’imprenditore, è mosso dal desiderio di imprimere il proprio segno nella realtà, spronando all’azione. La società odierna è composta da persone che si impegnano stimolando una reciproca integrazione, lo sviluppo culturale, la formazione, il rispetto delle regole e dell’ambiente. Accettare le sfide, operando sempre per il bene comune è l’unica direzione da seguire per chiunque voglia essere sostenibile, durando così nel tempo. È da questa mia convinzione che nasce l’idea di impegnarmi sul territorio nazionale per mettere in atto quella che mi piace definire una ‘rivoluzione gentile’ capace di invitarci ad unirci alle persone per bene”.
E come intende farlo?
“Continuando a sviluppare l’impresa in cui lavorano circa cinquecento persone e portando in ogni città il mio ultimo libro, per ringraziare le persone per bene che vi abitano e lavorano.
La nostra società civile corrisponde davvero a quella descritta nel suo libro, “ll mondo delle persone per bene”?
“Viviamo in una realtà distopica in cui regna sovrano il pregiudizio verso l’altro, una realtà in cui le persone per bene sono descritte come appartenenti a un’esigua minoranza. Se invece provassimo ad alzare il velo calatoci sugli occhi, riconosceremmo un’umanità ben diversa da quella paventata, composta prevalentemente da chi si alza ogni mattina cercando di cogliere il meglio da ogni situazione, evitando dissapori e ascoltando i bisogni altrui senza mai dimenticarsi dei propri. Sì, perché non vi è contrapposizione tra il proprio bene e quello altrui, infatti le persone per bene operano in ogni ambito sociale ed economico, riconoscendo il bene come l’unico valore che, motivando se stesso, è sia fine che mezzo”.
In che misura il concetto di “ecologia” equivale a quello di “efficienza”?
“Possiamo ormai dire con certezza che la parabola del consumismo sia giunta alla fase critica e proprio per questo è molto stimolante per chiunque ne ricerchi una sua evoluzione. Stiamo comprendendo che si può guadagnare integrando e migliorando, molto più che buttando e sostituendo. L’efficienza non va confusa con il risparmio, che pure produce, ma va identificata come sinonimo di potenza: ottenere di più utilizzando di meno equivale a usare i prodotti e trasformare i beni di consumo in beni durevoli”.
Qual è la missione di questo libro?
“Raccontare nelle piazze di tutta Italia che l’umanità è migliore di quanto ci si racconti a vicenda. Le presentazione de “Il mondo delle persone per bene” (Sì!Edizioni, 2024) saranno l’occasione per dare ulteriore linfa al Premio ‘Io sono una persona per bene”, un eccellente progetto nato per fare luce sui tanti cittadini comuni che sono per bene, e spesso anche a loro insaputa. Il mondo non è popolato dalla tipologia di persone così abbondantemente raccontate dai media: è mia intenzione testimoniarlo”.