Licenziata Prof. che mostra agli studenti David di Michelangelo nudo. L’arte può essere oscena?
Il motivo del licenziamento è dovuto al fatto che l’opera di Michelangelo è stata equiparata a una foto pornografica. Come per i talebani
I genitori se la sono presa con l’insegnante (e preside) della Tallahssee Classical School, Hope Carrasquilla, “colpevole” di aver mostrato ai suoi alunni di Storia dell’Arte, di 11 anni, la foto della statua del David di Michelangelo, senza veli (non ce li ha). La professoressa che era lì da due anni, ha dovuto rassegnare le dimissioni. La notizia sembra assurda ma è reale, risale al 24 marzo scorso su tutte le agenzie di stampa.
Ha dovuto rassegnare le dimissioni
Del resto il Consiglio scolastico l’ha messa di fronte a un bivio, o rassegnare le dimissioni o rischiare l’onta del licenziamento. Al suo posto avrei preferito il licenziamento, in modo che l’onta vera poi potesse ricadere sulla idiozia dei membri del Consiglio scolastico. Ma non conosco quali implicazioni economiche potesse prevedere un licenziamento in America.
Il motivo del licenziamento è dovuto al fatto che l’opera di Michelangelo è stata equiparata a una foto pornografica.
Il David nudo… Coprite quelle oscenità!
A protestare sono stati tre genitori. Ritenendo troppo piccoli i ragazzi per poter giudicare artistica quell’opera “strafamosa”. Non era opportuno, in poche parole. Tra l’altro la professoressa non si era limitata al solo David, ancorché bel ragazzone nudo, ma aveva mostrato ai suoi bambini addirittura l’affresco della Creazione di Adamo della volta della Cappella Sistina, privo delle coperture che in pure erano state poste da Paolo III nel 1564, altrettanto bigotto e ottuso dei genitori della Florida contemporanei.
Quel Papa ordinò la copertura delle oscenità lasciate da Michelangelo e così vennero ricoperte con drappi e veli. Affidò il compito a un allievo del maestro, tale Daniele da Volterra, che da allora divenne noto come Braghettone. Poi nel 1989 l’opera venne liberata dai braghettoni e tornarono alla luce seni, culi e peni, assieme alle muscolature possenti che tanto seducevano Michelangelo. Ma i nostri genitori sono fermi al 1564, benché nati nel Nuovo Mondo, e confondono l’arte con la pornografia. Questi sono i retaggi del puritanesimo anglosassone, che è andato ben oltre le aberrazioni cattoliche in materia di nudità nell’arte, tanto da rendere le imposizioni dei talebani e degli emiri arabi dei ridicoli divieti.
Le lamentele dei genitori per le nudità del David
Barney Bishop, il presidente della Tallahassee Classical School, ha ammesso al New York Post che ben tre genitori hanno protestato: Hanno considerato “controversa” la lezione in cui sono state mostrate le immagini incriminate. Due di loro hanno protestato perché non sono stati avvisati in anticipo dei contenuti della lezione mentre una terza ha lanciato direttamente l’accusa di pornografia alla scuola, sconvolta al solo pensiero che suo figlio “abbia dovuto vedere quelle immagini”.
Mi immagino il figlio a ridere di sua madre con i suoi compagni di scuola, considerando oggi giorno a cosa i ragazzi hanno accesso tramite la rete e con i social tipo “tik tok”!
Può sembrare strano ma in quella scuola gli insegnanti debbono informare i genitori circa i contenuti “controversi” delle lezioni, con almeno due settimane di anticipo. Controversi sta evidentemente per nudità o lezioni tipo educazione sessuale, con termini che i ragazzi non debbono assolutamente conoscere.
Penso a quante e a quali delusioni questi genitori andranno incontro quando scopriranno che fu tutto inutile, chi i loro figli vedeva e sapevano, che si scambiavano via mail e WhatsApp, immagini ben più audaci di quelle che aveva scolpito e disegnato Michelangelo nel 1500!
Cos’è l’arte e cos’è la pornografia
Certe volte pensiamo che la società sia troppo liberista. Che ai giovani venga tolta la fantasia per le troppe libertà di cui godono ed effettivamente credo che questo problema esista. Rendiamoci tuttavia conto che se esiste è proprio perché ci sono genitori così stupidi e con profonde perversioni mentali, da farli inorridire per un’opera d’arte cinquecentesca, piuttosto che per il facile accesso a Internet e alle immagini di sesso che vi si possono trovare. Peggio ancora per il facilissimo accesso alle armi nelle famiglie stesse e nelle scuole, con le conseguenze stragiste, che in America fanno centinaia di vittime ogni anno.
Sono ancora in molti che ipotizzano che il nudo artistico nel cinema e nella pittura sia solo una scusa, un pretesto per la pornografia. Altri invece ritengono, secondo me a ragione, che la pornografia, ossia una ossessione fine a sé stessa della nudità sia “peccato” nella testa e negli occhi di chi così la vede. E non riesce a coglierne altri aspetti di naturalità, di estetica, di erotismo, nel senso letterario del termine.
Il confine è labile ma solo per alcuni. In fondo molto dipende dall’uso che se ne fa e dal come la tratta l’artista o presunto tale. Insistere su dettagli anatomici significa propendere per la pornografia. Realizzare figure plastiche, in pose eleganti e ricche di significati, non può che essere arte. Non dobbiamo per forza associare al sesso e al rapporto sessuale tutto ciò che sia nudità e che vale per sé stessa, come naturalità e bellezza armonica di un corpo.
Novità da Firenze
Riceverà un premio dal Comune di Firenze l’insegnante americana Hope Carrasquilla, preside della Classical School di Tallahassee, in Florida, costretta a dimettersi dopo una lezione sul Rinascimento durante la quale era stato mostrato il David di Michelangelo, ritenuto ‘pornografico’ dai genitori di alcuni alunni. Lo ha annunciato il sindaco Dario Nardella, che in questi giorni si trova a New York per un’iniziativa all’Onu come presidente di Eurocities. Nardella ha anche preannunciato che vorrebbe invitare a Firenze la preside licenziata per portarla ad ammirare di persona la statua del David custodita nella Galleria dell’Accademia.
Poi su Facebook Nardella ha scritto: “Un’insegnante della Florida è stata costretta a licenziarsi per aver mostrato agli studenti le foto del David di Michelangelo. Scambiare l’arte per pornografia è semplicemente ridicolo. Inviterò personalmente l’insegnante a Firenze per darle un riconoscimento a nome della città. L’arte è civiltà e chi la insegna merita rispetto”.