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Liguria, il golpe giudiziario e la morte del garantismo

Il Governatore Toti è stato costretto a dimettersi per un’inchiesta senza senso della Procura di Genova: e dopo essere stato abbandonato anche da chi, a parole, si dice contrario al giustizialismo

Giustizialismo, Liguria

Giustizialismo (© Chris Ryan / Getty Images)

Inutile girarci intorno: quanto è accaduto al Presidente della Liguria Giovanni Toti, costretto a dimettersi dalla Procura di Genova, è stato un vero e proprio golpe giudiziario. Favorito anche dalla miopia, paradossale quanto masochistica, di (buona) parte della politica. Con l’aggravante dell’assordante silenzio (assenso) perfino di quanti, a parole, si dicono fieri avversari di ogni deriva manettara.

Giustizialismo, Liguria
Giustizialismo (© Chris Ryan / Getty Images)

Il golpe giudiziario in Liguria

Nell’ultima stagione di Game of Thrones, la minaccia maggiore che incombe sui Sette Regni è l’armata di non-morti chiamati “Estranei”. Il pericolo è talmente grande da spingere le due Regine belligeranti, Daenerys Targaryen e Cersei Lannister, a stipulare una tregua momentanea per far fronte al nemico comune.

Emilia Clarke e Lena Headey interpretano, rispettivamente, Daenerys Targaryen e Cersei Lannister in Game of Thrones
Collage con Emilia Clarke e Lena Headey che interpretano, rispettivamente, Daenerys Targaryen e Cersei Lannister in Game of Thrones (© HBO / Wikimedia Commons)

Facendo il parallelo con la Liguria, le due sovrane rivali sarebbero le formazioni di maggioranza e opposizione, mentre i White Walkers sono i giudici genovesi. Autori di un’inchiesta talmente priva di senso e di logica da far pensare che abbia ragione chi ritiene che l’unico loro obiettivo fosse sovvertire la volontà popolare.

Toga e giustizia, riforme
Toga (© gianlucamuscelli / iStock)

L’ex direttore di Studio Aperto, infatti, è stato accusato di aver incassato circa 75.000 euro da due imprenditori in cambio di agevolazioni in vari ambiti lavorativi. Ma quest’erogazione, come spiega Il Giornale, era regolarmente rendicontata, anche perché si riferiva alla campagna elettorale per le Regionali 2020, i cui bilanci sono pubblici.

L’ex Governatore della Liguria Giovanni Toti
Giovanni Toti (immagine dalla sua pagina Facebook)

Inoltre, Aldo Spinelli, presunto “grande corruttore” e già patron del Genoa, è da sempre vicino al Pd, che infatti ha a sua volta beneficiato dei suoi finanziamenti. E da cui peraltro proviene David Ermini, ex vicepresidente del CSM, che l’imprenditore agli arresti ha appena nominato numero uno proprio della holding di famiglia.

Aldo Spinelli, Liguria
Aldo Spinelli (immagine dall’account X – ex Twitter – de “Il Sole 24 Ore”)

Ciononostante, ricorda Il Riformista, i baciccia in toga hanno tenuto ai domiciliari il leader di Noi Moderati per oltre 80 giorni, paralizzando contestualmente l’attività regionale. E revocando una misura cautelare bollata come «irragionevole» dal Presidente emerito della Consulta Sabino Cassese solo dopo aver costretto alle dimissioni l’ormai ex Governatore.

La morte del garantismo

Davanti a un simile vulnus della democrazia, ci si aspetterebbe che gli schieramenti deponessero le divergenze per opporsi a un ricatto reiterabile verso chiunque in qualsiasi momento. Invece, una volta di più, a prevalere sono stati meschini interessi di parte e di partiti evidentemente restii a capire quali pericoli comporti la genuflessione alla magistratura.

Democrazia in crisi
Democrazia in crisi (© Geolina163 / Wikimedia Commons)

In realtà, non sorprende nemmeno più di tanto l’atteggiamento del “campo larghissimo” grillo-comunista, storicamente affine al giustizialismo più spinto. Verso gli altri, naturalmente, perché i propri invece – dall’ex Sindaco di Bari Antonio Decaro a Ilaria cum grano Salis – li promuove, per esempio, in Europarlamento.

Parlamento Europeo, Bruxelles
Parlamento Europeo (© Corvo di cenere / Wikimedia Commons)

Sconcerta invece che Toti sia stato praticamente abbandonato anche da un centrodestra che solo fuori tempo massimo “si è ricordato” di denunciare l’ennesimo uso politico della giustizia. E sconcerta soprattutto perché si tratta della compagine che ha sempre innalzato a proprio vessillo il garantismo. La cui “morte” non segna solo (o non tanto) la fine politica di un singolo, quanto, soprattutto, la tomba dello stato di diritto.