L’infettivologo Spallanzani: “Contagi da fuori Europa, tamponi a chi entra”
L’intervista a Mauro Zaccarelli, infettivologo dello Spallanzani e responsabile del reparto Covid-19 su contagi, prevenzione e situazione a Roma
L’intervista al dottor Mauro Zaccarelli, medico infettivologo, uno dei medici referenti per il Covid-19 dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma per sapere qual è la situazione, a Roma e in Italia e cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi.
Com’è la situazione rispetto sia alla percezione del virus snella popolazione sia alla sua effettiva circolazione? Le cautele non sembrano più essere rispettate in modo scrupoloso…
“Era prevedibile che le persone avrebbero allentato le misure di prevenzione. Occorre che le istituzioni spingano a mantenerle, soprattutto il distanziamento sociale e la mascherina. Il lockdown ha evitato un’esplosione incontenibile dei casi in Italia, mentre il mondo nella sua globalità sta raggiungendo il picco dei contagi”.
Infettivologo Spallanzani: ora il picco dei contagi nel mondo
“Attualmente siamo nel momento in cui la pandemia è più aggressiva a livello mondiale. In Europa si è attenuata ma in Usa e Sud America, quindi Brasile, Cile, Uruguay, Argentina e in Asia, (soprattutto in India) la situazione è allo stremo. Il mondo sta affrontando la pandemia nei paesi poveri, lo scenario che alcune settimane fa ci faceva paura. Per questo noi dobbiamo tenere presente che chi arriva da fuori dall’Europa, soprattutto, può portare contagi. Occorre proteggerci con dispositivi e distanza e fare tamponi a chi arriva.
A Roma la maggior parte dei contagiati vengono tutti da fuori dal’Europa, ad esempio noi abbiamo riscontrato il caso di un cittadino del Bangladesh. Questo non significa che non rappresentiamo un rischio per noi stessi, ma solo che le probabilità aumentano con persone da questi paesi. Credo che sarà un’estate di altalena tra aumento e diminuzione dei contagi. Potrebbero aumentare con il freddo. Qui allo Spallanzani abbiamo casi sospetti ma la situazione è molto tranquilla. Il ceppo dominante sembra essere questo europeo ma talmente diffuso che muterà. Questo non credo porterà maggiore aggressività”.
La soluzione è il vaccino?
“Sì, la soluzione è il vaccino, anche solo per ridurre la virulenza, per renderlo più innocuo per certe fasce fragili per età e condizioni di salute, però i vaccini vanno sperimentati a lungo, bisogna essere certi di quali effetti abbiano. Si sta andando veloci ma non si deve andare troppo veloci. Comunque non è difficile realizzare un vaccino per questo tipo di virus”.
I centri estivi sono potenziali nuovi focolai? Il caso dei fratelli di Zagarolo ha fatto molto discutere…
“I centri estivi sono una sorta di prova generale delle scuole che apriranno a settembre e sono state date loro le indicazioni. La struttura deve dimostrare la sua compatibilità con le norme del distanziamento e sanificazioni, i bimbi e ragazzini stessi devono essere informati correttamente, indossare mascherine, tavoli a distanza, eventuali letti posti ad almeno un metro e mezzo ed evitare che i genitori si accalchino”