L’ISS ha brevettato un vaccino che immunizza dal Covid-19. Che fine ha fatto?
Un vaccino italiano a basso costo e sarebbe stato utile per evitare milioni di contagi e che sembra rimasto nelle scrivanie dei burocrati
L’Istituto Superiore della Sanità ha brevettato un vaccino che per diciassette anni immunizza dal contagio COVID-19 e dalle sue varianti. Notizia estremamente importante. Purtroppo la sua sperimentazione è ferma da sei mesi pur non avendo riscontrato alcuna criticità clinica. Questo vaccino sarebbe stato utilissimo durante la pandemia per combattere la contagiosità del COVID-19 e avrebbe evitato lo stress ospedaliero. Peccato che sia rimasto ben chiuso nei cassetti della scrivania di qualche burocrate che della salute collettiva forse non ha interesse.
Un vaccino tutto italiano a basso costo e sarebbe stato utile per evitare milioni di contagi e più di centoventimila decessi che qualcuno ha sulla coscienza.
Silenzio tombale da parte del governo e principalmente del ministro della Speranza da cui dipende l’istituto. Non si comprende quali siano le vere motivazioni che hanno portato a tenere nascosto in un cassetto tale brevetto. Eppure il progetto è stato finanziato anche dal Ministero degli Esteri. Anche per il vaccino Reithera, progetto finanziato dal governo attraverso Invitalia che ha erogato milioni di euro silenzio totale. Anche questo progetto tutto italiano è stato abbandonato.
Perché erogare milioni di euro pagati naturalmente con le tasse dei soliti fessi e poi ritirarsi dall’iniziativa che era in dirittura di arrivo? Chi dovrebbe rispondere ai cittadini e alla giustizia per questa gestione allegra della finanza pubblica? Tutti questi invertebrati giocano e il popolo continua a pagare sia in termini economici che psicologici. Chissà forse è quello che ci meritiamo.
Cesare Giubbi