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Liste di proscrizione dei ‘’Putiniani’’. Dopo le  prime querele lo scandalo non si placa

Come riporta “Il Fatto Quotidiano” anche altri nomi celebri hanno scelto di adire le vie legali contro le liste di proscrizione

censura

Censura

Le  polemiche proseguono. Sbattuti sul celebre quotidiano con tanto di foto, tacciati di collaborazionismo con il Cremlino, giornalisti, esperti di politica internazionale e influencer non ci stanno.

E’ di questi giorni la denuncia sporta alla Digos di Lecce dal sottoufficiale dell’aeronautica Roberto Nuzzo che dopo gli annunci del Professor Alessandro Orsini, docente di Sociologia del Terrorismo, di fare causa al giornale, è a sua volta passato al contrattacco, supportato dall’avvocato Marcello Apollonio. Come riporta “Il Fatto Quotidiano” anche altri nomi celebri hanno scelto di adire le vie legali contro le liste di proscrizione. ‘’In un paese democratico certi accadimenti volti a delegittimare i liberi pensatori sono inaccettabili’’-dichiara Roberto Nuzzo’’- non tollero la minima ombra sulla mia integrità e dignità. I cospiratori sono altri. Sarà la Magistratura a fare luce sui veri intenti di chi ha redatto tale lista.’’ –  Copasir e Intelligence hanno smentito lo scoop del Corriere e lo stesso Adolfo Urso, Presidente del Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica, si è dissociato dall’operazione che ha appreso dai giornali. I presunti “filoputiniani” hanno interesse a che si continui a parlare del tema in quanto rifiutano un’etichetta che nasce a loro parere con lo scopo di svalutarli e diffamarli, mettendo in dubbio la credibilità che hanno conquistato negli anni. Sono gli interessi sovranazionali che puntano a delegittimare giornalisti indipendenti e opinionisti che hanno un grande seguito sui social o è una manovra tutta italiana? Il diritto di cronaca è in pericolo? Saranno i giudici ad accertare la verità. Ogni persona ha diritto alla libertà di opinione senza che vi possa essere ingerenza da parte di nessuno. Il giornalista poi ha il dovere di ricercare la verità senza fare sconti ai potenti. Questo non può venire meno neanche in una situazione geopolitica delicata come la nostra.