Listeria nei wurstel, 3 morti e 60 ricoveri
Ben 3 morti e oltre 60 ricoveri causati dalla Listeria dallo scorso luglio, il Ministero della Salute ne conferma la presenza nei wurstel
Scattano le raccomandazioni sul consumo dei wurstel in tutto il Paese, il Ministero raccomanda la cottura della carne e allerta sulla possibile presenza della Listeria.
Dopo i 3 morti (ed oltre 60 ricoveri) causati dalla presenza della Listeria in alcuni wurstel, casi diagnosticati dallo scorso luglio, il ministero della salute attraverso la pubblicazione di una nota fa sapere che: “Resta alta l’attenzione del Ministero a seguito dell’aumento di casi clinici di listeriosi alimentare registrati in diverse regioni italiane, dovuti alla contaminazione di alimenti da parte del batterio Listeria monocytogenes”.
Nel comunicato si spiega come le “verifiche, effettuate dal gruppo di lavoro istituito dal Ministero per fronteggiare la diffusione hanno rilevato una correlazione tra alcuni dei casi clinici e la presenza del ceppo di Listeria ST 155 in wϋrstel a base di carni avicole prodotti dalla ditta Agricola Tre Valli”.
L’azienda Agricola “Tre Valli” ha avviato ormai da diversi giorni il ritiro volontario di alcuni lotti di wurstel di propria produzione. Il ritiro, spiega in una nota, riguarda esclusivamente quanto prodotto è rimasto in commercio dopo l’estate (identificabile con il bollo CE IT 04 M e data di scadenza fino al 5 dicembre 2022 compreso).
La Tre Valli sottolinea inoltre che “i prodotti oggetto del ritiro sono da ritenersi idonei per il consumo, se conservati adeguatamente e consumati previa cottura, come indicato sulle confezioni in etichetta” e che il ritiro “non riguarda in nessun modo tutti gli altri prodotti in commercio”.
Che cos’è e dove si trova il batterio Listeria
La “Listeria monocytogenes” è un batterio che non si può trovare solo nei cibi, ma può essere “presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione. Può contaminare diversi alimenti come, latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati poco stagionati”.
La principale via di trasmissione per l’uomo però, è quella alimentare. “Bambini e adulti sani possono essere occasionalmente infettati – scrivono al Ministero della salute – ma raramente sviluppano una malattia grave a differenza di soggetti debilitati, immunodepressi e nelle donne in gravidanza in cui la malattia è più grave”.
I sintomi della listeria
Si va da forme simil-influenzali o gastroenteriche, accompagnate a volte da febbre elevata fino – nei soggetti a rischio – ad evoluzione in setticemia, meningiti (nei casi più gravi) o aborto.
il batterio della Listeria “resiste molto bene alle basse temperature e all’essiccamento, in alimenti conservati a temperatura di refrigerazione (4°C)”. È invece molto sensibile – cioè viene distrutto e reso innocuo – alle usuali “temperature di cottura domestica” degli alimenti.