L’Italia di oggi è oscurantista e xenofoba: un ritorno al Medioevo?
Italia xenofoba? Da neuropsichiatra parlerei di meccanismi sociali complessi che orientano le nostre paure e ci spingono a perseguitare le minoranze
Italia xenofoba, è così che si risveglia dopo l’incubo Covid-19. Il ritorno di omofobia, oscurantismo e paure, rigidità in tema di aborto, razzismo: seppur temi molto diversi tra loro, fanno pensare ad un rigurgito di Medioevo. Epoca storica per la quale tra l’altro, ho il massimo rispetto essendo l’utero dell’epoca moderna. Credo che l’incertezza relativa alla pandemia abbia accelerato ed esasperato quelle insicurezze della nostra società così social e così asettica. La cultura democratica europea e del nostro paese soprattutto, sembra sia in crisi, se non al collasso.
Se nel Medioevo era la caccia alle streghe ad esorcizzare i nostri demoni, nel Medioevo del nuovo millennio è sempre la persecuzione del diverso a scacciare le nostre paure. Il disabile, l’omosessuale, il nero, colui che appartiene ad un’altra etnia. Ma anche la donna che abortisce viene accusata dalla società.
Si tratta di meccanismi psicologici che investono la società intera e che spesso avvengono in modo poco consapevole per la maggior parte delle persone.
Italia xenofoba?
Quella di Tiziano Ferro a proposito del clero omosessuale è certamente anche una battuta di spirito, ma lascia trapelare una difficoltà delle minoranze di accettarsi perfino con se stesse. Non parlerei di xenofobia da neuropsichiatra, ma di meccanismi psicologici più tortuosi e anche inconsci.
Credo che in questo fenomeno complesso di risveglio di istanze aggressive anche la politica abbia un ruolo fondamentale. Una politica kitsch, che è divenuta sfoggio di potere e di decisioni arbitrarie. Una classe dirigente che manca di rispetto e di tatto per la popolazione ricorda di nuovo il lato peggiore del Medioevo. Una nuova forma di diavolo, insidioso come la paura del diverso, sembra sia in agguato.