L’Italia tra le riflessioni post Spagna e l’attesa per l’Inghilterra
Risolvere la questione del pallino del gioco e del centravanti titolare, trovare le armi per fermare Kane e Sterling. Mancini ha 4 giorni per risolvere i rebus della finale di Wembley
È iniziato il countdown per Italia-Inghilterra. A 4 giorni dalla finale e conosciuta l’avversaria degli Azzurri, verso la finale di Wembley ci sono diversi nodi da risolvere. Mancini dovrà fare ammenda degli errori commessi con la Spagna e studiare attentamente l’Inghilterra, che dopo 120 minuti ha conquistato la prima finale europea della propria storia.
L’Inghilterra supera ai supplementari la Danimarca e raggiunge l’Italia
I Tre Leoni contenderanno la Coppa Henri Delaunay all’Italia domenica alle 21. L’Inghilterra, favoritissima alla vigilia, non ha avuto vita facile sulla Danimarca, avendo ragione solamente ai supplementari. Risuona a Wembley il coro It’s coming home ma per gli inglesi è la prima volta in finale in 16 edizioni degli Europei. Dopo 5 partite crolla l’imbattibilità di Pickford con la punizione dai 25 metri pennellata da Damsgaard a metà primo tempo, ma poi è l’Inghilterra a salire d’intensità fino all’autogol di Kjaer (provocato da Sterling) poco prima dell’intervallo.
I danesi imbrigliano bene le trame inglesi allungando la partita ai supplementari, dove è un rigore a decidere la semifinale. Sterling toccato lievemente da Maehle e penalty confermato al controllo Var. Kane si fa respingere il tiro da Schmeichel ma piazza il tap in per il quarto gol nelle ultime 3 partite.
Immobile o Belotti?
Definita l’avversaria dell’Italia, il discorso si sposta sulle notizie che trapelano da Coverciano. Prima di tutto il discorso relativo all’infermeria, che per fortuna non ha visto nuove entrate dopo l’infortunio di Spinazzola. Peseranno i 120 minuti giocati con la Spagna, ma il solo Chiesa è uscito per crampi dopo 100 minuti di corsa e fondo. Non dovrebbe essere questo ad ostacolare la terza maglia da titolare al giocatore della Juventus, mentre molti più dubbi sono rivolti al ruolo di centravanti.
La partita difficile di Immobile, la seconda di fila, fa salire le chance di vedere dal primo minuto Belotti, che potrebbe essere più adatto ad affrontare i centrali inglesi Stones e Maguire, forti fisicamente. A meno di problemi fisici, l’11 titolare non dovrebbe presentare ulteriori ballottaggi, ma merita una riflessione le difficoltà vissute dal centrocampo azzurro contro i palleggiatori spagnoli.
Cosa cambiare e cosa no: servirà avere di più il pallone
È questo il nocciolo della questione tattica che ha fatto soffrire l’Italia per buona parte della semifinale. Si attendeva una squadra che ha fatto del possesso palla il proprio credo storico, ma l’oltre 65% conquistato da Luis Enrique ha fatto spesso rincorrere gli Azzurri, mai così in difficoltà nell’era Mancini. Una volta superato il primo pressing, la Spagna ha potuto manovrare il pallone a proprio piacimento. Soffocata dalla manovra spagnola e con il falso nueve che non ha dato punti di riferimento a Bonucci e Chiellini, l’Italia ha provato la contromossa a specchio una volta andata in vantaggio, ma non è servita.
Per battere l’Inghilterra, con uno stadio che sarà avverso ai nostri colori, servirà avere più controllo della palla, intensità e profondità in fase offensiva. Sarà fondamentale mantenere la compattezza e la solidità mentale mostrata finora e che ha portato la Nazionale fino a questo punto. Insomma, un’Italia ai limiti della perfezione per raggiungere un sogno.