L’infettivologo dello Spallanzani: “L’Italia ha vaccinato il doppio dei pazienti rispetto a Spagna, Francia e Germania”
Mauro Zaccarelli, infettivologo dell’Ospedale Lazzaro Spallanzani, ci offre la panoramica settimanale sulla pandemia: contagi, vaccini eseguito e vaccini in arrivo
Il dottor Mauro Zaccarelli, infettivologo dell’Ospedale Lazzaro Spallanzani, ci offre la panoramica settimanale sulla pandemia: contagi, vaccini eseguito e vaccini in arrivo.
L’infettivologo dello Spallanzani: Italia buona percentuale di vaccinati
“Nella settimana di Capodanno c’è stato un aumento dei casi e un aumento dell’Rt che è tornato sopra 1, cioè è superiore a quella soglia che dovrebbe far partire provvedimenti di chiusura. Ma si sta aspettando la settimana successiva perché i contatti ridotti nella settimana successiva al Capodanno potrebbero aver determinato un calo. Nel Lazio registriamo circa 1300-1500 al giorno con circa 40 decessi quotidiani, 2700 pazienti ricoverati e la situazione è stabile. Il problema è che il numero dei casi non scende, né a Roma né in Italia.
La campagna vaccinale però, è partita alla grande, possiamo dirlo: sono state vaccinate oltre 650mila persone ed è un ottimo risultato, corrisponde all’1% degli italiani. Rispetto a altri paesi europei stiamo procedendo velocemente, solo la Gran Bretagna sta avendo risultati migliori, però può contare su un con vaccino proprio.
Poi ci sono Islanda e Danimarca, tuttavia dobbiamo tenere conto che sono molto più piccoli e con meno popolazione. A dispetto delle critiche Germania, Spagna e Francia hanno vaccinato metà dei pazienti che abbiamo vaccinato noi.
Situazione dei prossimi vaccini in arrivo e sperimentazione
In questo momento della campagna vaccinale arrivano 470mila a settimana, speriamo che con disponibilità di nuovi marchi di vaccini queste dosi aumentino.
La prossima settimana sarà il turno della seconda dose del Pfizer. Nel mondo 5 vaccini approvati, due in Europa Pfizer e Moderna. Moderna costa di più, 20 euro circa ma è poco più efficace. Funziona con il metodo dell’Rna messaggero cioè porta informazione alla proteina spike e permette poi alle cellule di produrre anticorpi. Sono la tipologia di vaccini più evoluta tecnologicamente e con meno effetti collaterali.
AstraZeneca sembra sia vicino all’approvazione, entro fine mese dovrebbe essere discusso e approvato anche dall’Ema. Verrà distribuito in Europa da febbraio. Il suo vantaggio è il costo ridotto e la possibilità di essere disponibile in gran quantità. Funziona con la tecnica del Vettore virale, cioè su altro virus in cui viene inserita l’informazione della proteina Spike, trasportata all’interno dell’organismo e produrre anticorpi. Il vettore è un adenovirus, un virus respiratorio non umano.
Poi c’è quello russo, lo Sputnik 5 a vettore virale e in Asia il vaccino cinese Sinovac, diverso da tutti questi, perché fatto con Sars-coV-2 inattivo, è il primo che arriva con questa metodica. Ci sono 75 vaccini in fase sperimentale. Tra questi il vaccino italiano con sede in Svizzera, basato anche questo sulla procedura del vettore virale. Ci vorranno almeno 6 mesi per l’approvazione.
La proposta di somministrare un’unica dose aumentando il dosaggio, potrebbe già immunizzare ma non credo che permetta sviluppare anticorpi nella maggior parte delle persone, vedremo con i vaccini nuovi. Con questa ipotesi sembra di risparmiare, ma non è discorso corretto. Non dobbiamo puntare a immunizzare quante più persone possibili in modo anche blando, ma dobbiamo immunizzare subito categorie fragili. Non ci servono tanti vaccinati ma poco protetti. Abbiamo bisogno che almeno il 90% della popolazione fragile vaccinata, solo in questo modo ridurremo la mortalità e i casi gravi”.