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Lo sciopero bianco in ATAC spiegato da un macchinista

Un post sul sito Romafaschifo: “Non ci spaventa il badge, i motivi sono altri”

Il badge non c’entra nulla. A parlare è un macchinista di Roma, sul sito Romafaschifo.com. Anche se il sindaco Marino nei giorni scorsi aveva collegato le cause dello sciopero bianco all’introduzione del badge, G. L. respinge le accuse al mittente e spiega: “Il badge non ci spaventa, i motivi sono altri”.

“L’azienda vuole che si rispettino le decisioni e le regole? Bene, un mezzo senza aria condizionata non può uscire per regolamento. Un mezzo con usura freni non può uscire per regolamento e così via”, scrive denunciando che “ogni giorno la maggior parte dei mezzi del trasporto pubblico di Roma sono affetti da avarie più o meno gravi che ne possono pregiudicare l’efficienza e la sicurezza, per chi sta dentro e per chi sta fuori. Quando il dipendente decide di uscire con un mezzo non idoneo al servizio si sta prendendo la responsabilità civile e ‘penale’ della sua scelta. Se il conducente esce senza aria condizionata e l’utente si sente male, la responsabilità è del conducente”.

“La Giunta – accusa poi – in accordo con l’azienda ha deciso in maniera unilaterale di eliminare tutte le indennità dal 1962 ad oggi. Il taglio di queste indennità su uno stipendio medio di 1400 euro circa sono pari ai 300/400 euro in meno in busta paga. Questo vuol dire mettere in crisi intere famiglie che magari vivono di un solo stipendio”.

“Noi siamo d’accordo con una revisione delle condizioni di lavoro, non ci spaventa il badge elettronico – aggiunge G.L. – o le 3 ore in più se servono per risanare la situazione, ma è pur vero che si sta attingendo sempre dalle stesse fonti, mentre i dirigenti continuano a percepire stipendi da capogiro”, conclude.

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