L’omosessualità è contro natura?
Quanto può essere difficile comprendere e accettare pareri scientifici che contrastano con le nostre credenze (sbagliate)?
Quante volte abbiamo sentito questa frase? L’omosessualità è contro natura. Vi sottopongo il seguente tema: quanto sia difficile comprendere e accettare pareri scientifici che contrastano con le nostre credenze (sbagliate). Tuttavia molti di voi vorrebbero esprimersi non su questo tema ma sulla domanda contenuta nel titolo. Vogliamo provare?
La domanda espressa nel titolo è ricorrente in tv, sui social, nelle famiglie e nelle chiacchiere tra amici al bar e a scuola: l’omosessualità è contro natura?
A questa domanda la scienza ha già risposto in maniera esauriente ma nonostante questo, tra la popolazione sono molto diffusi concetti che contrastano profondamente con quanto la scienza afferma. Posizioni assurde, talvolta figlie di una cultura omofoba, più spesso frutto di ignoranza, credenze ammantante di religione, insomma un florilegio di stupidaggini per non dover ammettere che si è preso abbagli per tutta una vita.
Quello che dice la scienza, non è opinabile con la fede
Qui esporrò l’opinione di biologi, non tanto le mie, e i loro pareri sono basati su anni di studio, prove, verifiche. Quindi non sono da mettere sullo stesso piano delle opinioni, mie o vostre o di altri, che non si fondano su analoghi dati scientifici ma solo sulle nostre impressioni. Questo dev’essere chiaro, anche per capire il senso dell’articolo.
Lo ripeto. Con questo scritto vorrei potervi dimostrare che, nonostante la scienza abbia detto chiaramente come stanno le cose in materia di omosessualità, c’è chi in nome di Dio, della libertà di espressione o di una non ben fondata tradizione, intende confutare quelle affermazioni. Da qui scaturiscono dibattiti esilaranti, a volte pietosi, con commenti allucinanti di persone di ogni età, strato sociale e provenienza. Più che dibattiti interventi che prima o poi sfociano nelle offese e nelle minacce.
Vorrei dimostrare ciò che spesso si sente sostenere ma nel quale poi si continua a cadere e cioè che i social sono l’equivalente del bar dello sport di un tempo e che hanno avuto il demerito di sdoganare tutte quelle “scempiaggini” che prima restavano confinate tra un caffè e uno spritz e che adesso fanno il giro del mondo nei vari post su Facebook, Instagram, Tweet, ecc. Questa considerazione significa solo una cosa, che nella nostra società regna l’ignoranza e grazie ad essa l’arroganza di potersi permettere di obiettare ad uno scienziato usando criteri antiscientifici, come in una sorta di sfida di boxe, con i fan a sostenerci dall’una e dall’altra parte. Non siamo allo stadio. Quella che potrebbe essere una ottima occasione per apprendere e approfondire, diventa un oltraggio vissuto come personale. Non va bene.
La diversità è nella nostra natura
Christian Kropf, biologo all’Istituto di ecologia ed evoluzione dell’Università di Berna è specialista di invertebrati e collabora con il Museo di storia naturale di Berna. È il curatore scientifico di ‘Queer – La diversità è nella nostra natura’, un’esibizione in corso nella capitale svizzera che presenta la diversità di genere e di orientamento sessuale negli esseri umani e in altre specie. La mostra spazia dalle scoperte biologiche ai dibattiti attuali sull’omosessualità, con l’intenzione di creare un ponte tra natura e società. Nella rivista on line Swissinfo.ch, a firma Luigi Jorio, del 9 dicembre 2021, si fa riferimento a questa mostra per affrontare il tema seriamente senza fughe collaterali: “Molte persone pensano che l’omosessualità e l’essere queer siano fenomeni marginali e perversi. Dicono che sono innaturali“, afferma Christian Kropf, “Ma questo è insensato!”.
Che significa Queer?
Il termine è traducibile con “strano” o “bizzarro” e viene usato per indicare le persone che rifiutano le tradizionali definizioni di maschio o femmina e le etichette relative alla preferenza sessuale. Quelle che stanno particolarmente antipatiche a Matteo Salvini o all’attuale Presidente della Camera Lorenzo Fontana, che al Congresso della Lega del 2017 dichiarò “vogliamo un Europa dove il matrimonio sia solo tra mamma e papà e altre schifezze non le vogliamo sentir nominare”.
Sono 1.500 le specie animali che hanno comportamenti omosessuali
Seguendo le indicazioni della mostra, nell’articolo di Swissinfo.ch si fanno degli esempi. I delfini, per cominciare, sono mammiferi alquanto disinibiti. Tra i tursiopi, numerosi individui sono bisessuali e alcuni possono formare coppie omosessuali molto durature. “I delfini maschi infilano il loro pene ovunque, persino nello sfiatatoio del partner, situato sul capo”, spiega sempre Christian Kropf.
L’omosessualità è stata riscontrata anche tra i montoni. Il 6% si accoppia esclusivamente con altri maschi, indica un pannello alla mostra a Berna. “Pur avendo la scelta, non si interessano alle femmine. I maschi della pecora hanno contatti intensi, si leccano gli organi genitali e hanno rapporti anali”, afferma il biologo.
L’omosessualità è stata osservata in circa 1.500 specie e probabilmente è presente in tutti i vertebrati sociali, nota Kropf. “Non sempre ci è chiaro il motivo delle relazioni omosessuali. Sappiamo però che rafforzano i legami sociali e possono contribuire all’unità del gruppo“.
I bonobo (scimpanzé) ricorrono ad atti sessuali con individui dello stesso sesso, per allentare le tensioni e risolvere i conflitti all’interno della popolazione.
“In natura, sottolinea Kropf, i ruoli di genere non sono sempre definiti e i casi di famiglie omogenitoriali sono diffusi”. Tra gli albatros di Laysan, una specie marina originaria delle Hawaii, ci sono coppie di femmine che covano e allevano un pulcino. L’opposto succede tra i cigni neri, dove l’uovo deposto da una femmina è custodito da due maschi.
Fino ad un caso eccezionale, il primato dello Schizophyllum commune, un fungo che possiede 23.328 sessi diversi. Questo significa che durante la riproduzione, le cellule sessuali o gameti possono unirsi in 23.328 combinazioni diverse. Questo per far capire che la natura non ha limiti. Usa tutte le opzioni possibili per garantire la riproduzione e la sopravvivenza delle specie e questi comportamenti omosessuali non contrastano affatto la riproduzione ma la garantiscono attraverso, per esempio, le strategie di caccia dei delfini maschi, le cove in comune dei cigni o degli albatros, la capacità di cambiare sesso nell’arco della propria esistenza come accade alle carpe per risolvere proprio un problema di procreazione.
Neanche l’ermafroditismo è una rarità
Nemmeno l’ermafroditismo è una rarità in natura. La presenza di organi genitali maschili e femminili nello stesso individuo può rivelarsi vantaggiosa soprattutto per le specie poco mobili o che vivono in ambienti isolati. “L’animale ermafrodita ha la possibilità di autofecondarsi. Non è forzatamente l’opzione migliore in quanto riduce la variabilità genetica. Ma in assenza di partner, è sempre meglio che rinunciare del tutto alla riproduzione”, spiega Kropf. A essere innaturali, prosegue, sono invece l’omofobia e le discriminazioni basate sul sesso. “Non conosco alcun caso di individui omosessuali marginalizzati o svantaggiati nel mondo animale”.
Il caso della biologa e i post su Facebook
Barbara Gallavotti è figlia del fisico e matematico Giovanni Gallavotti. Ha conseguito una laurea in Biologia, con specializzazione in genetica e biologia molecolare presso La Sapienza di Roma. In una puntata del programma Di Martedì, su La7, il conduttore Giovanni Floris le pone una domanda semplice e chiara: “Sono contro natura i gay?”
Nella risposta la biologa afferma: “Noi stiamo facendo una cosa di terribilmente contro natura, non ho mai visto una diretta televisiva fatta da una specie di altri animali. Però nel caso dell’omosessualità il problema non c’è. Perché invece l’omosessualità è prevista dalla natura e dall’evoluzione, tant’è che è estremamente diffusa. Ci sono circa 1.500 specie diverse, nelle quali si sono visti comportamenti omosessuali, dai mammiferi al moscerino della frutta. Quindi c’è tutta la gamma. Per comportamenti omosessuali intendiamo coppie stabili, coppie temporanee, coppie che si formano per allevare una prole, ottenuta con l’aiuto di qualche altra specie. Ci sono comunque, in natura, animali che cambiano spontaneamente sesso nel corso di una vita.
Magari trascorrono la prima parte dell’esistenza come maschi e la terminano come femmine. Da questo punto di vista se ci appelliamo alla natura possiamo veramente considerarci massimamente liberi. Resta da capire, se vogliamo basare i nostri diritti fondamentali su quello che fanno i moscerini della frutta. Perché ci resta di girare intorno alle mele marce e poco altro.”
Questo intervento ha scatenato una ridda di scemenze
Ho ritrovato questo intervento su Facebook e per chi lo volesse recuperare, potrete farlo andando a verificare il video della puntata del 7 maggio 2021 su YouTube:
Riporto di seguito alcuni degli interventi più significativi togliendo il cognome degli estensori. Non ci interessa esporli alla pubblica riprovazione, ma solo citare i loro post come esempio di chi non capisce, non sa, non vuol capire, prende lucciole per lanterne ma pretende di avere ragione e lancia anatemi, quando non comincia a offendere o a minacciare.
Pierluigi
Io sono a favore della tolleranza MA la natura UMANA ha previsto che la prole sia creata da un uomo ed una donna. Poiché ritengo madre natura più autorevole di qualunque parere o giudizio umano va da sé che il discorso di riconoscere l’omosessualità qualcosa di naturale proprio non mi riesce. Scusatemi e pace e amore per tutti . Rispetto chi è diverso da me ma non chi vuole imporre con aggressività un principio che và contro la natura UMANA.
A questo signore io stesso avevo risposto:
Lei è abbastanza divertente ma sulle caratteristiche della natura non ha capito nulla.
Al che Armando si è sentito in dovere di redarguirmi con uno sfondone:
Se non hai capito la natura di come si forma la famiglia vuol dire che sei contro la natura
Angelo
Ci vuole anche compatibilità tra gli organi sessuali e mi sembra che nei rapporti,uomini con uomini,o donne con donne non ci sia. Noi abbiamo le dita e il naso, le dita servono ad afferrare gli oggetti il naso per respirare sentire gli odori,se io voglio posso infilarmi le dita nel naso ma non sono stati creati per quello.
Stefano
Se la natura appartenesse alle leggi Gay non esisterebbe più la specie umana al di là di tutte le filosofie …non siamo né moscerini ne moscardini siamo e saremo sempre esseri umani coi loro vizi con le loro difformità……ma pur sempre specie umana .
Angelo 2
La vita si crea tra uomo e la donna. Io penso che uomo e donna siano simili perche umani quindi hanno occhi gambe braccia ecc… ma gli organi genitali sono differenti, e sono fatti per completarsi entrambi.
Arianna
Un uomo e una donna non cambiano sesso naturalmente, come questa signora dice riguardo a certi animali. Incredibile!
Barbara
Noi non siamo animali. Io sono figlia di Dio e Dio non fa pasticci… uomo e donna ci ha creati per corrispondere insieme a lui alla bellezza del creato.
Alberto
Il tema è delicato e se non sei politically correct sei accusato di nazi-fascismo.È vero che in natura ci sono animali che per metà ’ vita sono maschi e per l altra metà sono femmine. Ma il tutto avviene NATURALMENTE, non vanno a Casablanca.
Nadia
Non siamo moscerini, non siamo animali. Ma siamo esseri pensanti, gli animali seguono l’istinto naturale . Mentre l’uomo distingue ciò che è bene, ciò che è male . C’è un ordine morale naturale, in tutte le cose .
Camillo
Quando si tirano in ballo i moscerini della frutta o i cavallucci marini si cerca semplicemente di … “menare il can per l’aia”.
I padri costituenti hanno espressamente citato la “famiglia naturale fondata sul matrimonio” quale destinataria di tutele da parte dello Stato.
Non penso che avessero in mente qualcosa di diverso dell’unione fra un uomo e una donna ….
Doriana
Penso che gli animali siano superiori all uomo di parecchio. . mai giudicare!
Antonio
È vero, ma nella mutazione è sempre natura l’essere umano non muta da naturale, ma chirurgicamente.
La Costituzione parla di coniugi non di padre e madre
Per correttezza l’art.29 della Costituzione Italiana recita:
“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.”
Si parla di coniugi, non di uomo e donna. Si può formare una famiglia anche con una coppia omosessuale, con un solo genitore (vedovo per esempio) e dei figli propri o adottati, con dei nonni e dei nipoti, è famiglia quella di fratelli rimasti senza genitori, insomma è famiglia dove c’è amore e mutuo scambio. I padri fondatori erano più lungimiranti di molti fra noi. Senza pensare alle famiglie in cui i padri ammazzano le moglie o viceversa, dove i figli avvelenano le madri, i mariti lasciati si vendicano sui figli o accoltellano la ex. Queste sono tutte famiglie con un papà e una mamma. Ma non basta a farne delle famiglie.
Qualcuno che ha capito c’è, la minoranza
Qualcuno che ha capito le parole della biologa sull’omosessualità c’è. Una minoranza tra quanti hanno voluto esprimersi. Il dibattito però è impossibile. Ve ne rendete conto? Cosa vuoi dibattere? Se non partiamo da alcune basi certe i discorsi vagano per aria come piume al vento. Qualcuno risponde anche molto risentito come Salvatore: “ci sono da una parte i dementi che non riescono coi loro pochi neuroni ubriachi ad intendere anche un semplice discorso come questo, che riprova, se ancora ce ne fosse bisogno, che dire “contro natura” è appunto un non senso.” Ma comunque con un forte senso di scoraggiamento perché non si possono dare “le cosiddette perle ai porci”.
A me verrebbero molte osservazioni sui “concetti” espressi dai nostri “amici” dei social ma mi asterrò, come sempre più spesso mi capita di fare, non so voi, perché è inutile. Chiudere Facebook? Non sarebbe male, anche se temo sia ormai impossibile. A qualcosa serve. Per esempio rintracciare una vecchia amicizia. Ma per le discussioni sarebbe meglio tornare a quelle in casa, con gli amici e i parenti, partendo però da una base comune di conoscenza. Altrimenti diventa fiato e tempo sprecati.