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Lucarelli-Mietta: in TV la danza di vaccini e tamponi che fa spettacolo

La nuova frontiera della discriminazione: la guerra tra vaccinisti e no-vax scoppia in Rai

Mietta

La cantante Mietta

Chi avrebbe mai immaginato, fino a poco tempo fa, che nella sfera delle discriminazioni tra esseri umani avrebbe fatto ingresso un fenomeno così prepotente come quello della contrapposizione tra vaccinisti anticovid e no vax?

I primi, che avendo vinto la paura di riceverlo per senso civico ed obbedienza civile, si scagliano contro i secondi, che a loro volta li offendono senza mezze misure, spesso apostrofandoli come “pecore”, inconsapevolmente sottoposte a una sperimentazione farmacologica destinata a provocare chissà quali danni futuri ed irreparabili alla salute umana.

C’è poi una terza categoria, costituita da quelli che, proprio per motivi di salute, sarebbero esentati in ogni caso dalla sottoposizione al vaccino, perché “sconsigliato” dai loro medici fiduciari (tra i quali peraltro ne militano molti contrari ai vaccini stessi) e che quindi, maliziosamente, in qualche modo, lobbyzzano la questione generale.

Lucarelli e la domanda in Tv: Mietta, sei vaccinata?

Tra le sorprese che non finiscono ancora di stupire nell’attesa della fine di questa difficile pandemia, avviene che, nel corso della nota trasmissione televisiva del sabato sera “Ballando con le stelle”, la cantante Mietta in concorso, non è potuta intervenire alla gara perché risultata positiva al Covid: in collegamento diretto da casa, sentendosi chiedere dalla giurata Selvaggia Lucarelli: «Mietta, sei vaccinata?», non risponde, aggira la domanda e a sua volta chiede: «Ma perché dobbiamo parlare di questo? Nessuno vuole mettere a repentaglio la salute di nessuno», a differenza del suo partner ballerino Maykel Fonts, che – in attesa dell’esito del tampone – risponde fermamente di essere vaccinato, con il classico tono dell’ovvietà misto a nota di orgoglio.

Naturalmente, esplode subito l’agguerrito dibattito tra vaccinisti e no vax su ogni social network che si rispetti, ove tutti difendono o aggrediscono tutti: la cantante perché risultata positiva al tampone, la Lucarelli per essere stata bene incisiva sulla questione, il Servizio Pubblico Radiotelevisivo per non aver preteso il green pass da tutti i concorrenti e dagli addetti allo staff generale, di nuovo la Lucarelli per aver violato la privacy della cantante.

Ebbene, non potendosi fare a meno di fare i necessari richiami di natura giuridica, va premesso che la salute di ogni singolo cittadino, che è dato sensibile, gode di una tutela legale rafforzata.

Tuttavia, al tempo stesso, con le ultime disposizioni normative del 15 ottobre 2021, l’obbligo vaccinale è alleggerito dalla possibilità di effettuare tamponi ogni 48 ore al fine di poter ottenere il Green Pass temporaneo per poter partecipare alle attività lavorative con altre persone.

Ma anche le singole attività professionali si differenziano le une dalle altre anche – ma soprattutto! – in funzione del contatto fisico tra i lavoratori del caso.

Non tutti i mestieri implicano lo stesso livello di contatto e di rischio

Ad esempio, i Tribunali della Repubblica sono ancora regimentati con udienze da remoto o con trattazione scritta in situazioni in cui tra avvocati, magistrati e cancellieri non ci si abbraccia, non ci si tocca e certamente non si danza.

Sono infatti scelte che dipendono dal senso di responsabilità di chi gestisce la “cosa pubblica” ai fini della tutela dei terzi che, inavvertitamente, possono essere contagiati dal virus con maggior facilità o con più alto rischio di gravità qualora il portatore, anche se asintomatico, non si è vaccinato.

Ecco perché non si può biasimare il fatto che sia stato rilevato che, nell’organizzazione del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, in un programma particolare come “Ballando con le stelle”, ove il contatto fisico costituisce il presupposto dei balli di coppia con tanto di vicinanza spesso volutamente esagerata con avvinghiamenti del corpo e volti quasi sovrapposti, non sia stata preventivamente valutata la seria esposizione agli elevati rischi per le persone più anziane o più fragili, tant’è che l’obbligo di isolamento è scattato in danno al ballerino compagno di gara, salvo ai molti dello staff che hanno avuto contatti fisici con la cantante.

Il buon senso mancato in Rai e le spiegazioni negate dalla cantante

Vista quindi la fisicità della natura del programma, il doppio buon senso che è chiaramente mancato in questo caso, avrebbe voluto che la RAI – da un lato – avesse adottato le cautele rafforzate del caso pretendendo sia il Green Pass vaccinale che i tamponi ogni 48 ore.

Mentre – dall’altro lato – l’artista che soffre problemi di salute che impediscono la vaccinazione avesse atteso tempi migliori prima di immettersi nuovamente nell’ambiente televisivo in programmi di questo genere, peraltro esponendosi a legittime domande volte a tutelare la salute pubblica che comunque prevalgono su qualsiasi diritto di privacy.

Il silenzio della cantante sulla propria questione personale ha infatti generato un precedente sul quale vale la pena di riflettere. Un paese lavorativamente in ginocchio che tenta di rialzarsi soprattutto grazie all’impegno vaccinale suggerito dalla legge, non può soccombere dinanzi all’omertà personale di coloro che, con palese egoismo, non si pongono il problema delle possibili conseguenze del danno alla salute dei lavoratori che la circondano.

E quindi, prevalendo la salute pubblica sulla salute individuale, ferme le responsabilità di vigilanza e controllo sanitario in capo alla RAI, la cantante avrebbe quantomeno ben potuto giustificarsi pubblicamente spiegando nel dettaglio le sue ragioni, anziché delegare un altro giurato.

Il quale, in un’altra trasmissione, l’avrebbe difesa prospettando generici problemi di salute che la stessa cantante sperava di non rendere noti, confidando su una sorte che – visto come sono andate le cose – non l’ha voluta favorire.

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