L’umanità ormai è preda della paura, delle ansie e del lavoro flessibile
Un tempo c’era almeno la certezza sul lavoro, che consentiva all’umanità di progettare e programmare il proprio futuro e la propria vita
Forze globali che decidono le regole di un giuoco di cui il popolo è una pedina. Il giuoco consiste nell’incutere paure e insicurezza nella popolazione mondiale. Poteri che vorrebbero controllare il mondo e l’umanità attraverso le paure e la creazione di bisogni. Le pandemie (quella che stiamo vivendo potrebbe essere seguita da nuove epidemie), le catastrofi ambientali e climatiche, le incertezze sul lavoro e sulle prospettive di vita.
Dal lavoro sicuro al lavoro flessibile
Un tempo c’era almeno la certezza sul lavoro, che consentiva all’umanità di progettare e programmare il proprio futuro e la propria vita, sia familiare che di crescita economica e culturale. La stabilità del lavoro è stata sostituita dalla flessibilità del mercato del lavoro e da impieghi a breve termine e sottopagati spesso con retribuzioni da fame. I giovani anziché ribellarsi, accettano passivamente e si rifugiano nella totale indifferenza, nell’alcol, nelle droghe, nel sesso sfrenato e nei social. Accettano passivamente di vivere nel terrore e nelle paure di ogni genere consolidando così il potere di queste forze globali.
Vivere nell’ansia e la paura
Vivere continuamente nella paura uccide lentamente la mente. La paura è una piccola morte che porta conse l’annullamento totale dell’essere umano. Dove si afferma la paura non esiste più nulla. Quando la paura si impossessa dell’umanità si muore giorno dopo giorno. Il mondo non troverà riposo né consolazione, poiché l’uomo ha smarrito la via della verità, della fede e dell’amore. Soltanto la fede potrà salvare la popolazione mondiale da queste menti malate e perverse. La potenza della fede risiede in coloro che non fuggono davanti alle menzogne e alle ingiustizie, ma le condannano. E urla le ingiustizie. Anche se sono soltanto voci nel deserto. La fede non conosce paura.
Cesare Giubbi