L’uomo normale secondo Bandecchi, il sindaco di Terni
Anche se il generale Vannacci ha rispolverato i vecchi arnesi ideologici del qualunquismo, comunque non arriva al turpiloquio di Bandecchi
Le esternazioni di Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, spesso ospite nei talk show televisivi, stanno mostrando un personaggio che incarna il peggio della nostra società. Violenze verbali, parolacce, luoghi comuni machisti, omofobia. In pratica un elenco completo di tutto ciò di cui ci dovremmo liberare per diventare un paese civile.
“Lei ha mai tradito la sua fidanzata? Deve cominciare a tradirla, se no non è un uomo normale. Prima o poi l’ammazza“, si stenta a credere che un uomo di 62 anni possa aver pronunciato questa frase e ancora più ci si indigna pensando che quest’uomo ricopra una carica istituzionale, è sindaco della città di Terni dal 2023 e si chiama Stefano Bandecchi. Una persona votata da cittadini che hanno creduto in lui. Questa fotografia spiega l’Italia di oggi. Spiega chi sono gli elettori e chi sono i rappresentanti del popolo. C’è poco da stupirsi se poi il Paese va allo sfascio.
Dobbiamo pensare che i ternani siano d’accordo con il linguaggio e i metodi del Sindaco?
Addirittura la locale sezione del Carroccio definisce “vergognoso” il suo atteggiamento e parla di “uno show indegno per l’aula di Consiglio comunale e per il ruolo istituzionale ricoperto”. Se si scandalizzano i fans di Matteo Salvini, quello che voleva che il Vesuvio bruciasse i napoletani, allora c’è da preoccuparsi. Della Lega fa parte anche Mario Borghezio, quello che alla Zanzara di Radio24 dichiarò che “Agli immigrati bisognerebbe prendere le impronte dei piedi per risalire ai tracciati particolari delle tribù”; oppure quando vinse Obama le elezioni presidenziali Usa: “Ha vinto Obama perché ormai l’America è meticcia e quindi ha vinto quest’America multirazziale, che mi sta un po’ sul cazzo”.
La Lega è pur sempre quella del Presidente della Camera Lorenzo Fontana. Quello che nel 2016 ebbe a dire “I bambini vengano dati ad una mamma e un papà, le altre schifezze non le vogliamo neanche sentir nominare “. La terza carica dello Stato è nota come persona chiaramente omofoba e dal linguaggio violento e discriminatorio. In questo poco distante da Stefano Bandecchi. Anche se riesce almeno a contenersi da quando siede sul banco della Presidenza della Camera.
Alle elezioni si ritrovarono Destra contro Destra votati da solo il 43% dei ternani
Alle elezioni comunali di Terni si erano recati a votare il 43,3% degli elettori. Una minoranza appunto. Al ballottaggio si presentarono due candidati delle destre: Stefano Bandecchi di Alternativa Popolare, Candidato civico, che ha preso 19.748 voti, ossia il 54,6%. L’altro candidato dei partiti di Centro destra tradizionali, Orlando Masselli, ha preso 16.405 ossia il 45,4 %. Nel primo turno Masselli era risultato primo col 35,8% e Bandecchi seguiva con il 28,1%. Nel ballottaggio Bandecchi ha superato l’avversario, probabilmente recuperando dei voti sparsi tra gli altri partiti, forse anche una ripicca di quegli elettori contro la destra tradizionale (di Governo).
Stefano Bandecchi infatti sorprende tutti e sbaraglia nel secondo turno la destra tradizionale, compattando attorno al suo nome le liste civiche Noi per Terni e Terni per Loro, che non hanno un supporto ideologico ma sono solo rappresentanti di interessi economici. Il candidato sindaco riesuma il nome di Alternativa Popolare di Angelino Alfano, si propone a destra perché nel suo curriculum si riconosce un tipico uomo di destra, ma non quella dei partiti di Governo.
L’imprenditore che affronta i problemi e pensa di saperli risolvere
Bandecchi è livornese, non ternano, ma dei livornesi non ha l’autoironia. Ha fatto il militare nei parà della Folgore, ha svolto anche qualche missione in Libano. È un uomo d’azione, come si usa dire. Ha fatto l’imprenditore. Un decisionista che piacerebbe a Flavio Briatore e a Daniela Santanché. Chissà se paga il Tfr ai dipendenti? Uno spirito libero che pensa di piacere e per questo ama stare in tv, dove ha anche condotto un programma sulla linea di Briatore: “L’imprenditore e gli altri”, nel canale che ha fondato (si sente un piccolo Berlusca) dove gli altri siamo tutti noi che dobbiamo pendere dalle sue decisioni.
Uomo moderno che guarda al futuro, ha fondato la Università privata telematica Niccolò Cusano. Nato a Kus in Germania nel 1401 e morto a Todi nel 1464, Cusano è un teologo e filosofo, poi cardinale, apostolo della tolleranza, che ha scritto il Trattato della dotta ignoranza. Secondo Cusano ignorante è l’uomo che non può conoscere Dio, tuttavia questa ignoranza può essere definita dotta perché l’uomo è consapevole che Dio è inaccessibile alla nostra conoscenza. Bel giro di parole per spiegare l’inspiegabile. Cusano afferma che c’è una proporzione tra ciò che è noto e ciò che è ignoto, perciò possiamo solo conoscere ciò che ci è vicino.
Una personalità poliedrica
Un filosofo reso relativista (tirandolo per la giacchetta) per dare una verniciatina culturale a un mero realismo praticone tipico dell’imprenditore. Una ideologia dell’azione, del fare, del risolvere che poi sfocia nel non saper far niente. Bandecchi vuole stare fuori dagli schemi e ama definirsi “imprenditore a 360 gradi” . È dotato ovviamente di “personalità poliedrica” di quelle in grado di semplificare i problemi e andare al nocciolo delle questioni. Il fatto è che le questioni non hanno un nocciolo, ma parecchi, e non sono affatto semplificabili. I suoi programmi sono populisti ma vorrebbe essere l’antesignano del populismo, avendolo riscoperto nei testi di Niccolò Cusano.
È Presidente della Ternana dal 2017 e urge, dopo tante contestazioni, l’arrivo in serie A, dopo un salvataggio in serie B, pena la perdita di fiducia nelle sue doti. Anche il calcio determina le sorti del Paese (già Berlusconi l’aveva capito).
Da quale caverna è uscito quello che appare un troglodita del XXI secolo?
Non solo in Italia, le esternazioni di Bandecchi suscitano stupore, riprovazione, anche schifo. Sulla stampa estera ormai siamo trattati come un Paese che si mette in mano a gente ridicola, che non riesce a gestire il potere e quando lo fa mostra arroganza, incapacità, incompetenza, violenza verbale, mancato rispetto delle istituzioni democratiche.
Con questo ci fa vergognare di fronte al mondo intero. Durante una discussione nel Consiglio Comunale di Terni, su un atto proposto dalle minoranze sulla violenza di genere, la consigliera Cinzia Fabrizi, di Fratelli d’Italia, ha criticato le dichiarazioni del Sindaco dello scorso novembre, che ho riportato qui in testa all’articolo.
Alle polemiche Bandecchi ha risposto (un po’ alla Vannacci) perentorio dal suo scranno nell’Aula consiliare: “Tutti gli italiani maschi mi hanno capito, almeno quelli normali. Detto questo, è vero che l’Italia è piena di imbecilli e io capisco che per qualcuno sia un problema capire le mie parole che rivendico tutte, una per una . Un uomo normale guarda il bel culo di un’altra donna e forse ci prova anche. Poi se ci riesce, se la tromba anche. Se poi non ci riesce, invece torna a casa. Ora, offendetevi quanto cazzo volete, ma questa è la mia idea”.
Chissà se Niccolò Cusano approverebbe linguaggio e contenuti. Dopo queste parole c’è stata una fuga compatta di tutti i consiglieri dall’aula, alla fine sono rimasti solo quelli del partito del sindaco Alternativa Popolare. In un sol colpo è riuscito a mettere d’accordo destra e sinistra. Se questo è il progetto, speriamo non pensi di andare a Montecitorio.
Il qualunquismo al potere è nefasto. Stiamo facendo passi indietro
Bandecchi ripete spesso che rivendica quanto afferma! Come se questo lo elevasse a persona degna e coraggiosa. Coraggio ne ha da vendere, per fare la figura che fa di fronte ai media del mondo che lo osservano costernati. Forse pensa di parlare al popolo col suo linguaggio. È una mania di tutti i dittatori. Poi fanno la fine che sappiamo. Dignità infine è un termine di cui non conosce evidentemente il significato, sennò eviterebbe di usare le istituzioni e la televisione come fossero un postribolo. Neanche in caserma si sente più parlare in quel modo.
Anche se il generale Vannacci ha rispolverato tutti i vecchi arnesi ideologici del qualunquismo, quello del famoso Fronte dell’Uomo Qualunque che Guglielmo Giannini fondò nel 1944, nel suo libro “Il Mondo al Contrario” non arriva al turpiloquio di Bandecchi. Ma al contrario ci siamo arrivati davvero, non nel senso del generale, ma in quello opposto. Non c’è rispetto per le minoranze. Cosa dovuta per legge. Non c’è più rispetto delle aule consiliari, non c’è rispetto nel partecipare a un dibattito televisivo.
Ormai sono più le volte in cui qualche ospite, che urla e strepita per farsi ascoltare, viene poi allontanato dallo studio. Paolo Del Debbio, su Diritto e Rovescio (Rete4) ha capito che paga e secondo me invita apposta dei buzzurri per poi mandarli via. Non c’è rispetto per la conoscenza e la preparazione, per le posizioni autorevoli di chi ha studiato, per la scienza, per la serietà. L’azione per Bandecchi supera il pensiero, la logica e anche l’educazione. Starebbe bene a Diritto e Rovescio ma c’è già Giuseppe Cruciani.
Uno non vale uno. Dipende di che si parla e chi ne parla
Ogni parere vale in quanto tale, il ché è aberrante. Se ci pensate bene, possiamo accettare i pareri quando parliamo di Festival di Sanremo o di Inter – Milan, ma non quando si discute del ruolo dell’uomo nel cambiamento del clima, di siccità e inondazioni, di sanità, non quando si discute sulle ragioni del conflitto Russo-Ucraino o sui bombardamenti di Gaza. Bandecchi è una persona “ignorante”, nel senso che non possiede tutti gli strumenti culturali per giudicare i fenomeni sociali di cui parla, ma che si arroga il diritto di farlo in quanto eletto dal Popolo.
Questo è il male. Pensare di valere in quanto eletti. È il contrario che bisognerebbe pensare. Si deve imparare a servire il popolo in quanto eletti. E allora quando ci si accorge che si è eletto un tiranno, o uno stupido, che si fa? Lo si lascia libero di distruggere una comunità, i suoi legami, la sua storia? Guardate cosa era successo in Brasile con Bolsonaro, sulle misure non adottate per il Covid 19. Guardate cosa sta succedendo adesso con Milei, che vorrebbe gestire la disastrata economia argentina, mettendo lo Stato in mano ai privati. Anche il popolo sbaglia, pure se è sovrano. Essere popolo non è una garanzia per nessuno, tantomeno per il popolo stesso. Per questo rifuggo dai premierati e dall’elezione diretta dei Presidenti.
Tutti gli Italiani maschi mi hanno capito…
Di fronte alle critiche della Fabrizi, il sindaco di Terni ha replicato affermando che “tutti gli italiani maschi mi hanno capito, almeno quelli normali ovvero sani di mente. E tutte le femmine normali mi hanno capito. Detto questo, è vero che l’Italia è piena di imbecilli e io capisco che per qualcuno sia un problema capire le mie parole che rivendico tutte, una per una. Non ho mai ammazzato nessuna donna, non ho picchiato nessuna donna e non mi risulta di avere avuto denunce da donne” ha sottolineato ancora Bandecchi.
“Se volete fare qualcosa sulla violenza di genere, bene. Sennò Alternativa Popolare è libera di scegliere cosa votare: io voterò contro questo emendamento perché a me, voi, non dovete insegnare nulla, sia di destra che di sinistra“, ha aggiunto. A quel punto i toni sono trascesi e le minoranze hanno lasciato l’aula consiliare, lasciando gli esponenti di Alternativa Popolare, il partito del sindaco, da soli a votare. Hanno approvato l’atto sulla violenza di genere, ma con le modifiche stabilite dalla maggioranza. A Terni saranno contenti?
Bisogna che qualcuno lo faccia ragionare o che si arrivi a nuove elezioni ma con la partecipazione della maggioranza dei cittadini
Non è la prima volta che Bandecchi si lascia andare a comportamenti che palesano totale mancanza di rispetto verso le istituzioni democratiche, il dialogo, lo spirito di collaborazione tra forze politiche. La critica contro Bandecchi non si può limitate al solo giudizio machista che spesso lui esprime, per poi difendersi dicendo che nessuna donna l’ha mai denunciato per violenza. Vorrei ben vedere!
Ci manca solo che picchi pure le donne! (Perché minacce di far saltare i denti ai suoi avversari le ha fatte). Il problema è anche più grave. Uno così non può essere eletto in cariche istituzionali e ci deve pur essere un modo per cui il sistema delle rappresentanze si possa difendere, da chi le disonora.
Come se ne esce? Non sta a noi dirlo ma spero che i cittadini di Terni se ne rendano conto. Quello che qui mi preme sottolineare è come Bandecchi sia un altro tassello di un‘Italia volgare e involgarita, che invece di vergognarsi dei propri atteggiamenti, ne rivendica la paternità e il diritto, come se la cafoneria al potere fosse un merito popolare. A questo punto dovrebbero essere i cittadini a provare vergogna per ciò che hanno fatto e a chiedere un diverso modo di gestire il potere in città. Intanto quando appare a L’aria che tira (La7) cambio canale.