Ma Papa Bergoglio tifa il Manchester City?
Il Papa si è lasciato andare a una dichiarazione sul Manchester particolarmente sentita questa mattina, durante l’incontro con la Federbasket
Città del Vaticano – Che Papa Bergoglio fosse un Papa diverso da quanto siamo abituati a vedere è cosa nota. Ma il Pontefice riesce sempre e comunque a stupirci, soprattutto con le bellissime metafore e analogie che “prende in prestito” da mondi apparentemente lontani anni luce dalla sua persona. Questa volta si parla di sconfitta e Francesco cita il calcio, lasciandoci intravedere anche il suo animo sportivo.
Le parole di Papa Bergoglio sull’arte di imparare a perdere prendono come esempio, nel mondo del pallone, l’iconico gesto di Pep Guardiola. L’allenatore del Manchester City infatti, dopo aver visto la sua squadra sconfitta sabato sera nella finale di Champions League dal seconda-volta-campione Chelsea, ha baciato la medaglia che portava al collo. Il Pontefice ha quindi deciso di onorare l’umiltà del gesto dell’allenatore tecnico spagnolo in occasione dell’incontro con la Delegazione italiana Pallacanestro, aprendo una sentita parentesi sull’arte del saper perdere.
L’arte di saper perdere
Nella mattinata di oggi, lunedì 31 maggio, in occasione del centenario di nascita della Federazione di Pallacanestro italiana, la Federbasket, Papa Francesco ha ricevuto in Vaticano la Delegazione al completo; dopo aver invitato la squadra a coinvolgere i più giovani nella bellezza e nell’amore per lo sport, ha incentrato il suo discorso sull’importanza del non lasciarsi abbattere dalle sconfitte, insistendo su come queste ultime facciano parte della vita.
Un discorso sentito
Il Pontefice ha ribadito il valore dell’insegnamento ai più giovani del sapersi mettere sempre in gioco, e, soprattutto, del saper perdere. Si sbaglia, si cade, ci si rialza e si riprova. Infine, per terminare l’incontro, cita indirettamente il gesto dell’allenatore del Manchester City, Pep Guardiola. Delle bellissime parole che, però, lascerebbero anche intravedere ai più una certa commozione.
Un discorso che sembrerebbe essere quindi indicativo di una simpatia di Francesco per la società calcistica inglese, visto anche che il Papa si riferisce più volte al match in termini di sconfitta e delusione, senza il minimo accenno alla squadra vincitrice.
Che sia forse rivelatore di un debole di Francesco verso i campioni d’Inghilterra?