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Mafia, 88 clan nel Lazio. A Roma nel 2014 sequestri per 1 mld

Mafie nel Lazio, rapporto stilato dall’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione con Libera Informazione

Sono 88 i clan mafiosi presenti in tutto il Lazio, di cui 35 appartenenti alla ‘Ndrangheta, 16 a Cosa nostra, 29 alla Camorra, 2 alla Sacra corona unita e 6 autoctone. Con un miliardo di euro di beni sequestrati solo nel 2014, Roma è la terza città, dopo Milano e Palermo, per numero di sequestri e il Lazio è la sesta regione in Italia. Sono i numeri delle ‘Mafie nel Lazio’, il rapporto stilato dall’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione in collaborazione con Libera informazione.

Lo studio, la cui presentazione è avvenuta al Capranichetta in Roma, alla presenza del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, e di rappresentanti delle forze dell’ordine e della Magistratura, ricostruisce i diversi stadi dell’infiltrazione mafiosa nel Lazio nel corso degli ultimi 30 anni, fino ad arrivare “in tempi recenti al vero e proprio radicamento”. Un dato confermato anche dal numero dei sequestri effettuati dal Tribunale per le misure di prevenzione di Roma su indicazione della Dda: nel solo 2014, si legge nel rapporto, in provincia di Roma sono stati sequestrati 849 beni immobili e 339 aziende per un valore di oltre un miliardo di euro. In questo quadro, la Capitale è la terza città per sequestri di beni dopo Milano e Palermo, mentre il Lazio è la sesta regione per confische dei beni mafiosi.

Il rapporto dell’Osservatorio sulle mafie nel Lazio affronta anche la dimensione del riciclaggio che, oltre che dalla quantità dei beni sequestrati e confiscati, viene rilevata anche dal numero delle segnalazioni delle operazioni finanziarie sospette che per il 2013 la Banca d’Italia indica in 9188. Un dato che rappresenta il 14% delle operazioni nazionali e che vede il Lazio al secondo posto dopo la Lombardia (la stima di queste operazioni è di circa 10 miliardi). Infine, nel rapporto si rileva che dal 2012 al 2014 nel Lazio risultano indagati per associazione di stampo mafioso 834 persone mentre per il traffico di droga, in relazione alle inchieste della DDA di Roma, gli indagati sono 3586.

“Dove c’è un corrotto c’è anche un corruttore che spesso appartiene ai sistemi d’impresa. Ma Unindustria è qui per fare la sua parte. Tuttavia, per noi non è facile, perché non siamo abituati: accettare l’idea che ci sia la mafia a Roma e nel Lazio è per gli imprenditori molto difficile, ancora non abbiamo sviluppato gli anticorpi. Per questo abbiamo bisogno di una mano dalle istituzioni, abbiamo bisogno che ci siate vicini”. Lo ha detto Attilio Tranquilli, vicepresidente Unindustria, intervenuto alla presentazione del Rapporto ‘Mafie nel Lazio’. “Per noi – ha aggiunto Tranquilli – essere imprenditori vuol dire anche essere attori del sociale. Con Confindustria abbiamo firmato un protocollo per la legalità e per un territorio senza Mafie. Noi ci siamo, però – ha ribadito – abbiamo bisogno di avere le istituzioni al nostro fianco”. “Le mafie sono un cappio al collo dell’economia e rappresentano un ostacolo a condizioni di lavoro giuste per tutti, al rispetto dell’ambiente, al bene comune e alla dignità degli individui, che siano consumatori, dipendenti o imprenditori”, conclude Tranquilli.

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