Mafia Capitale, anche il Copasir si occuperà dell’inchiesta
Il Copasir farà luce sui presunti rapporti emersi tra Carminati e i servizi segreti
Possibili rapporti tra alcuni dei personaggi coinvolti nell’inchiesta Mafia Capitale e i servizi segreti – dato, questo, emerso già alla prima ondata di arresti dello scorso dicembre.
In particolare, l’ordinanza del gip segnalava che Massimo Carminati si sarebbe rapportato “contemporaneamente, quasi sempre in una posizione sovraordinata, con i massimi esponenti della pubblica amministrazione capitolina, con esponenti dei servizi segreti, con appartenenti alle forze dell’ordine, con i capi storici delle organizzazioni criminali tradizionali insediatisi nella Capitale, con criminali di strada”.
Tuttavia, il direttore dell’AISI, Arturo Esposito, sembrava negare la circostanza. Lo stesso Pignatone sottolineò che non ci sono “prove di contatti di Carminati con i servizi. C’è una lunga conversazione tra lui ed un altro personaggio in cui Carminati dice di essere andato in Libano, tra i ‘70 e gli ‘80, mandato da qualcuno dei servizi, a fare attività varie. Abbiamo questa traccia ma è insignificante. C’è poi – aggiungeva – la convinzione diffusa degli interlocutori di Carminati che lui mantenga questi contatti”.
A seguito della seconda ondata di arresti, però, il presidente del PD nazionale e commissario del PD romano, Matteo Orfini, ha inviato una lettera al Comitato con cui si chiede una nuova richiesta di documentazione all’intelligence. Da oggi, quindi, anche il Copasir si occuperà dell’inchiesta Mafia Capitale, almeno per i profili che lo riguardano.