Mafia Capitale. Gramazio resta in carcere, Coratti ai domiciliari
Ieri il Riesame ha annullato l’ordinanza del gip nei confronti di alcuni indagati sulla base delle loro istanze
Annullata, nei confronti di Pierina Chiaravalle, Emilio Gammuto – entrambi collaboratori di Salvatore Buzzi – e Angelo Marinelli l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Flavia Costantini nell’ambito della seconda fase delle indagini relative all’inchiesta Mafia Capitale.
A deciderlo, i giudici del Tribunale del Riesame di Roma sulle istanze, presentate nei giorni scorsi, da alcuni degli indagati arrestati lo scorso 4 giugno. Gli stessi magistrati, inoltre, hanno confermato l’ordinanza di custodia cautelare per Nadia Cerrito, segretaria di Buzzi (agli arresti in carcere); Andrea Tassone (domiciliari), ex presidente del Municipio X; Mario Cola (domiciliari), dipendente comunale; Fabio Stefoni (domiciliari), ex sindaco di Castelnuovo di Porto; Luca Gramazio (carcere), ex consigliere regionale; Paolo Solvi (domiciliari), personaggio vicino a Tassone; Carmelo Parabita, Tiziano Menolascina e Domenico Cammisa, dirigenti della Cooperativa La Cascina (tutti ai domiciliari).
Parziale annullamento dell’ordinanza per Claudio Bolla (carcere) – in riferimento a una singola accusa di corruzione – e per Michele Nacamulli (già ai domiciliari) – per quanto riguarda il reato di turbativa d’asta. Agli arresti domiciliari, sono andati Francesco Ferrara, dirigente de La Cascina; Mirko Coratti, ex presidente dell’assemblea capitolina; lo stesso Claudio Bolla, dipendente comunale.
Revocati infine i domiciliari, con disposizione di misure meno gravose e restrittive, per Marco Bruera, Stefano Venditti, ex presidente Legacoop Lazio, e Gaetano Altamura.