Mangia al ristorante, ma al momento del conto chiama l’ambulanza e non paga. Ecco il caso dello “scroccone di professione”
Un settantenne è solito sedersi al ristorante, mangia, ma al momento del conto chiama l’ambulanza e finge malore per non pagare il conto
Prenota un ristorante, si siede al tavolo ordinando e consumando le portate, dal primo al caffè. Al momento del conto però, finge un malore, chiama l’ambulanza e dunque, non paga. È la tattica usata da un quasi settantenne di Bogliasco, in provincia di Genova, per uscire a pancia piena dai ristoranti, senza intaccare il portafogli. Un vero e proprio scroccone di professione.
Lo diciamo subito: ci dissociamo da questo tipo di atteggiamento. Riconosciamo tuttavia, sebbene in una forma stramba e degenerata, del genio.
Un episodio verificatosi più di una volta
La notizia, seppur curiosa, è confermata perchè la Pubblica assistenza nerviese, nelle ultime settimane è intervenuta già cinque volte per correre in aiuto del malcapitato che, evidentemente, al prezzo di un paio d’ore trascorse in pronto soccorso riesce a scroccare qualche pasto al ristorante. Intanto però dal quartiere di Nervi e Quinto, qualcuno ha deciso di correre ai ripari perché all’interno di alcuni gruppi social sono state pubblicate una serie di testimonianze che allegano anche una sorta di identikit dell’uomo.
L’identikit
Il furbetto è un uomo sulla settantina, come abbiamo detto, molto robusto con dei capelli a spazzola bianchi con un paio di Crocs grigie che adopera sempre nella stessa modalità. Al momento di pagare, simula malore e chiama ambulanza.
Altri episodi curiosi al ristorante
In attesa di scoprirne le evoluzioni, questa storia non è certamente l’unica curiosa che ha avuto luogo nei ristoranti. Come quella raccontata da alcuni ristoratori, che giurano di aver dovuto impacchettare 20 grammi di pasta con mezzo pomodorino più di là che di qua, perché il cliente desiderava terminare il pasto a casa. O come quando, ad alcuni camerieri in Germania è stato chiesto di servire al cliente birra e succo di banana o cappuccino sorseggiato insieme a un filetto di merluzzo o agli scampi.
Ok, ma prima serviamo il cane
O quando ancora al cameriere è stato chiesto di portare un controfiletto di vitello con cottura al sangue. Tutto ok, se non fosse che il destinatario dell’ordinazione, da servire prima dei clienti stessi, fosse il cane, al seguito dei clienti.
Senza dimenticare l’episodio nel quale un cliente con una particolare sensibilità, gradiva ricevere le portate solo su porcellana bianca. Qualora il piatto, avesse previsto di “default” l’utilizzo di porcellana nera si sarebbe dovuto procedere con un cambio di servizio.
Episodio curioso a Roma
Per gli amanti della capitale, raccontiamo questo episodio avvenuto a Roma, direttamente con la testimonianza di un sommelier: “Era estate. Sul terrazzo c’era una famiglia molto importante, che veniva dall’Asia. Erano carini e noi con loro, quindi abbiamo chiesto al bambino di 7 anni se gli fosse piaciuto il Colosseo. Lui rispose di sì, ma che era triste per non essere riuscito a vedere i gladiatori. Beh, abbiamo preso il cameriere più carino, alto e muscoloso e l’abbiamo spedito al guardaroba. E lui è tornato su al ristorante per intrattenere il bambino vestito da gladiatore“.
Storie curiose di vita reale.