Manovra economica, saltano i 180 milioni per le buche di Roma
Poteva essere una rivoluzione per le buche di Roma…
Sessanta milioni di euro l’anno, dal 2019 al 2021, per un totale di 180 milioni, per riparare una volta per tutte le buche sulle strade di Roma. A tanto ammontava la richiesta ufficiale che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, aveva inviato al dicastero dell’Economia e delle Finanze, su esplicita preghiera dell’amministrazione Raggi. Ma un tratto di penna nera da parte dei tecnici del Mef è bastato per far uscire la richiesta dal testo della legge di bilancio che il Governo gialloverde ha varato definitivamente questa notte.
Poteva essere una rivoluzione per le buche di Roma. Invece all’ultima curva il piano segreto del Comune di Roma per la manutenzione stradale della città è sbandato clamorosamente uscendo fuori dal testo della manovra. Eppure Toninelli ce l’aveva messa tutta. Il ministero aveva fatto recapitare, solo poche settimane fa, le richieste ufficiali al Mef. Richieste basate sui ‘desiderata’ dell’amministrazione Raggi, desiderosa di intervenire in fretta sul dissestato manto stradale della rete viaria capitolina.
Settimane intere di triangolazioni tra il Comune e il Mit avevano portato il ministero a mettere nero su bianco la richiesta di 180 milioni. I tecnici di Toninelli, via mail, avevano chiesto “l’erogazione diretta a Roma Capitale di 60 milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021” in considerazione “della particolare autonomia e del ruolo di Roma Capitale” a fronte di “una situazione manutentiva della viabilità della città che soffre di decenni di mancati interventi” e di una “situazione così grave da mettere a serio rischio la sicurezza della mobilità”.
Raggi e Toninelli si sono dovuti scontrare con i conti della real politik: non ci sono soldi per le buche di Roma. Le risorse dedicate al reddito di cittadinanza e alla quota 100 per le pensioni probabilmente hanno stritolato i margini di spesa per i vari ministeri. E alla fine, dunque, il Mef ha bocciato la richiesta arrivata dai colleghi del ministero dei Trasporti. Con buona pace delle richieste della sindaca e delle schiene degli automobilisti romani.
La manovra alla fine per la manutenzione delle strade, insieme a quella delle scuole, ha previsto “per le province delle Regioni a statuto ordinario un contributo di 250 milioni di euro annui per gli anni dal 2019 al 2033 da destinare al finanziamento di piani di sicurezza a valenza pluriennale. Ma il contributo è ripartito, con decreto del Ministero dell’Interno di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, da emanarsi entro il 20 gennaio 2019, per il 50 per cento, tra le province che presentano una diminuzione della spesa per la manutenzione di strade e scuole nell’anno 2017, rispetto alla spesa media con riferimento agli anni 2010, 2011 e 2012, e in proporzione a detta diminuzione e, per il restante 50 per cento, in proporzione all’incidenza determinata al 31 dicembre 2018”. (Ag. Dire)
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