Maranza contro poliziotti, quelli che quando vedono le forze dell’ordine storcono il naso
Dopo due mesi di processo mediatico, i carabinieri che avevano inseguito due ragazzi, sono risultati, a seguito di una inchiesta, non colpevoli
Detta così sembra un titolo di quei tanti film Peplum (in costume) degli anni 60, spesso al limite del grottesco, tipo Maciste contro il vampiro, Totò contro Maciste, Maciste contro Zorro. In realtà c’è poco da ridere. Sicuramente nessuna ilarità, se non sgomenta riflessione, suscita “Maranza di tutto il mondo unitevi“, il titolo nella traduzione italiana del libro scritto dalla studiosa e militante antirazzista franco-algerina Houria Bouteldja.
L’alleanza dei barbari nelle periferie
L’opera, intitolata Beufs et barbares (che si potrebbe tradurre in Bifolchi e barbari) vedeva la luce in Francia già nel gennaio del 2023 e nel settembre scorso è stata pubblicata in Italia dalla casa editrice DriveApprodi, che si occupa di testi di classici politici delle lotte dei movimenti di sinistra, anche di autori con un passato in qualche modo vicino alle Brigate Rosse.
La presentazione del libro è avvenuta giorni or sono a Monza, presso la sede di un centro sociale di sinistra fondato da Ilaria Salis. “Maranza di tutto il mondo unitevi“ assieme al sottotitolo “ Per un’alleanza dei barbari nelle periferie“, se non rappresenta istigazione alla violenza , quantomeno lo fa intendere. Non ho letto il libro in lingua originale, e lo farò, ma il titolo in francese non ha l’accezione prepotente che invece è evocata da quello italiano.
Specialmente se pensiamo al termine maranza che descrive “una buona parte di coloro che si (auto) definiscono maranza è composta da giovani italiani di seconda generazione, di origine nordafricana e ragazzi nordafricani immigrati in Italia” (Accademia Della Crusca) che nella notte di capodanno in piazza a Milano hanno aggredito sessualmente alcune ragazze.
Ora, immaginate per un attimo uno scenario speculare ma opposto in cui un militante della destra italiana scrive un libro dal titolo “bianchi cristiani di tutto il mondo unitevi“, viene pubblicato da una casa editrice di destra e presentato in una sede di Casapound. In un paese democratico non ci sarebbe nulla di strano.
Manifestazione contro Casapound
Tuttavia vi lascio immaginare le conseguenze e le dichiarazioni a sinistra di politici, giornalisti, opinionisti e magari l’intervento tutt’altro che pacifico di esagitati dei centri sociali.
In realtà una cosa simile è avvenuta giorni fa, a Genova, dove alcune centinaia di antifascisti hanno manifestato, in modo tutt’altro che pacato e pacifico, davanti a una sede di Casapound, presso la quale si stava svolgendo il tesseramento degli aderenti.
Sempre recentemente, a Roma, nel quartiere Quarticciolo, poliziotti che avevano arrestato uno spacciatore nord africano, sono stati accerchiati e aggrediti da alcune decine di abitanti, allo scopo di far fuggire il criminale. Nello stesso giorno, nello stesso quartiere romano, gli abitanti hanno manifestato contro il governo a dir loro fascista e reo di inviare nelle loro strade troppe forze dell’ordine…
Dopo due mesi di processo mediatico che li ha visti, come ahimè spesso accade, immediatamente colpevoli dal punto di vista di una certa opinione pubblica e politica, i due carabinieri che avevano inseguito due ragazzi (rei di non essersi fermati ad un posto di blocco, la cui corsa in scooter era finita in una drammatica caduta e la morte di uno dei due), sono risultati, a seguito di una inchiesta, non colpevoli.
I carabinieri hanno fatto il loro dovere
In sostanza seconda la Procura i due militari hanno svolto il loro compito nel totale rispetto delle regole. Ma siccome vale la regola de A.C.A.B. (All Cops Are Bastards : tutti i poliziotti sono bastardi) , temo che si attenderanno invano le scuse da parte di chi, a prescindere dall’inchiesta ufficiale, aveva già decretato la loro colpevolezza.
Siamo davanti ad un corto circuito sociale in cui un personaggio come Cicalone, che senza compensi e rispettosissimo della legge, protegge i cittadini vittime dei borseggiatori, è accusato di essere una spia. Durante una trasmissione televisiva il direttore di una testata di sinistra lo paragona ai delatori cubani (ma Cuba non è sotto regime comunista?) affermando che un cittadino che assiste a un reato dovrebbe, in sostanza, farsi i fatti propri.
Forse, provocatoriamente, si potrebbe suggerire di inserire i nomi di tutti questi signori che non amano le forze dell’ordine in una blacklist che preveda, nel momento in quei questi fossero vittime di reati e si rivolgessero al 112 o al 113, il non intervento di Carabinieri e Polizia. Sarebbe un procedimento logico e naturale che questi odiatori degli uomini in divisa, al servizio del cittadino dovrebbero accettare per una questione di coerenza, quanto meno.
Poi ci sono quelli che sono contro la detenzione legale di un’arma da parte di cittadini che volessero proteggere la propria abitazione e i propri cari da intrusioni criminali. Gli stessi che poi, quando succede a loro, rimpiangono di non aver avuto una pistola e dichiarano che in caso, l’avrebbero usata, invocando la legittima difesa…
Colpire le forze dell’ordine
Accade anche che, se a manganellare, ad aggredire, a lanciare oggetti contro le forze dell’ordine lo fanno quelli di destra, sono dei fascisti, se i protagonisti sono invece schierati a sinistra, sono partigiani, difensori dei diritti e democratici paladini della giustizia sociale. Al punto che a volte qualcuno tra loro viene anche eletto europarlamentare.
Ancora una volta, in un paese civile e realmente democratico, le regole dovrebbe valere per tutti allo stesso modo. Ma la giustizia, nel nostro paese passa, prima ancora di esprimersi in tribunale, attraverso processi mediatici che decretano le sentenze a prescindere dalle inchieste ufficiali causando , spesso, danni irreparabili a chi, poi magari assolto dalla Magistratura, subisce il marchio dell’infamia, la damnatio memoriae con conseguenze irreparabili sul piano dell’immagine, della vita privata e professionale.
Senza che nessuno paghi per questo.
Il mondo al contrario del Generale Vannacci impallidisce di fronte a quello che sta accadendo ultimamente: sembra uno sputo di fronte ad un pugno.