Marcia su Roma, cent’anni dopo: cos’è e perché se ne parla
Il mondo della cultura ricorda in vari modi l’infausta ricorrenza: e le polemiche intorno al Governo Meloni dimostrano che l’Italia deve ancora fare i conti col suo passato
Ricorre quest’oggi, 28 ottobre 2022, il centenario della Marcia su Roma, il colpo di Stato che portò al potere Benito Mussolini. Un anniversario variamente ricordato dal mondo della cultura, ben consapevole che anche i lati più oscuri della Storia sono importanti onde evitare di ripeterli. Una lezione che però l’Italia sembra faticare parecchio ad apprendere.
La Marcia su Roma
28 ottobre 1922. Circa ventimila camicie nere partite il giorno prima da varie località del Lazio e dell’Umbria – con Perugia come quartier generale – entravano nella Capitale. L’obiettivo era indurre Re Vittorio Emanuele III di Savoia a sancire la fine del Governo Facta II e consegnare il Paese nelle mani dei fascisti. Mussolini, nel frattempo, rimaneva a Milano, pronto – si dice – a fuggire in Svizzera in caso di fallimento dell’insurrezione.
Il mattino di quel 28 ottobre, il Presidente del Consiglio Luigi Facta proclamò lo stato d’assedio, che però Sua Maestà rifiutò di controfirmare. Il Capo del Governo quindi si dimise, e il giorno successivo il Sovrano convocò il Duce per conferirgli l’incarico di formare il nuovo esecutivo. Era l’inizio del Ventennio fascista, che presto avrebbe mostrato il volto di una vera e propria dittatura.
Il mondo della cultura “ricorda” la Marcia su Roma
Cent’anni dopo, come sottolinea Avvenire, la Marcia su Roma ha invaso le librerie con una vastissima offerta in ambito storiografico, divulgativo ma anche narrativo. A partire da M. Gli ultimi giorni dell’Europa, terzo volume della saga di Antonio Scurati. Al tema, poi, si sono dedicati autori del calibro degli ex direttori de La Stampa, Marcello Sorgi, e La Repubblica, Ezio Mauro. Nonché del vicedirettore del Corriere della Sera Aldo Cazzullo e dell’onorevole libero e uguale Federico Fornaro.
Focus, invece, per l’occasione ha proposto, come riporta l’ANSA, il documentario “Marcia su Roma – nella mente del Duce”, ambientato tra Milano e la Città Eterna. Uno speciale che si è avvalso tra l’altro delle testimonianze dell’ex direttore del Corsera Paolo Mieli, dell’ex Presidente della Camera Fausto Bertinotti e del critico d’arte Vittorio Sgarbi.
La difficoltà a fare i conti col passato
Il centennale è stato evocato spesso durante la campagna elettorale per le Politiche 2022, caratterizzata dall’agitazione (a sproposito) dello spauracchio di un ritorno del regime. Polemiche sterili che sono proseguite anche dopo la nascita dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Bollata come «erede» di quell’Msi fondato da veterani della Repubblica Sociale Italiana (in primis Giorgio Almirante), che al fascismo si richiamava apertamente.
Una diatriba sterile e avvilente che serve davvero a poco. Se non a dimostrare, casomai ce ne fosse ancora bisogno, quanta difficoltà abbia ancora (parte del) Belpaese a fare i conti con un passato fortunatamente morto e sepolto.