Mascherina al braccio: cafonata o nuova tendenza di costume?
La mascherina al braccio è diventata una nuova moda, soprattutto nei mesi più caldi. Ma siamo sicuri che è un comportamento igienico?
Non devo parlare, allora mi lego la mascherina al braccio. Il nuovo segno distintivo della moda all’epoca del Covid.
Al ristorante, per la strada, al mare. Quante volte ci è capitato di soffermarci con lo sguardo sul nuovo capo d’abbigliamento: la mascherina al braccio? Ammettiamolo, l’abbiamo fatto anche noi. All’inizio non ci avevamo neanche pensato ma poi, guardando gli altri, è venuto da sé. Molto più comodo che tirarsi giù la mascherina sotto al mento. Ma è il caso di fermarci un attimo: quanto è igienico il nostro nuovo comportamento?
Abbiamo passato mesi a ripetere di abbassare la mascherina senza toccare la parte esposta all’esterno. Di calzarla bene sul naso facendo pressione con le dita su filo metallico. Di ripiegarla su se stessa e gettarla nell’indifferenziata. E, dal 16 agosto, di indossarla obbligatoriamente anche all’aperto dalle ore 18.00 alle ore 6.00. E adesso la togliamo appena non c’è più nessuno in giro, magari maneggiandola, e la mettiamo al polso. Con il rischio di sfiorare le altre persone, le maniglie, i corrimano. Di sventolarla sopra i piatti al ristorante e sotto il naso dei camerieri.
Ma oltre al rischio igienico, non c’è il rischio di prendere una deriva cafonal? Ormai la mascherina al braccio è diventata pratica comune e non è oggetto di rimproveri, come lo è per esempio salire sul bus senza il dispositivo di protezione individuale. Ma vedere questo borsellino di plastica che sventola indomito dal braccio, a modificare la nostra silhouette, come se ormai ci fossimo abituati al nuovo orpello bianco o azzurrino? A volte possiamo farci caso, e tornare a indossare la mascherina sotto il mento, se proprio non c’è nessuno in giro, o nel suo scranno elettivo: davanti alle vie respiratorie, come indica il Ministero della Salute.
Vero, sia igienicamente che sotto il profilo cafonal. Però, diciamoci la verità, la pappagorgia artificiale è ancora più brutta e sciatta; una pezza semiarrotolata, floscia, che sembra una mutanda slabbrata e semi-scesa.
Opterei per il gesto – capisco, seccante – di riporla ogni volta in tasca.